Tra Montecenere e Brandola
Escursione ad anello fra boschi e prati del medio Appennino modenese tra Montecenere e Brandola, frazioni di Lama Mocogno, toccando gli antichi “bagni” e il Ponte del Diavolo.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE
Partenza da Montecenere. Si segue per tutto il percorso il sentiero 524.
Inizialmente si scende su asfalto e per poi risalire verso Pracanina attraverso boschi e prati.
Si raggiunge un incrocio panoramico con estesa visuale, soprattutto verso il Monte Cimone.
Si prosegue per il Castello di Brandola, antico borgo menzionato una prima volta nell’anno 1001. La parte principale del castello è andata distrutta nel 1268.
Il sentiero continua toccando Ca’ Messer Polo e i Bagni di Brandola (scoperti nel 1448).
Si sale faticosamente a Monte Moro e si arriva al caratteristico Ponte Ercole (detto anche “Ponte del Diavolo”). Si tratta di una formazione monolitica di 33 metri di lunghezza emersa grazie all’erosione del terreno circostante, piuttosto sabbioso, a formare un arco naturale dal notevole fascino.
Il percorso interseca la Via Vandelli e prosegue per le Casine, offrendo una vista su Montecenere e le cime appenniniche, per poi ritornare al punto di partenza.

DESCRIZIONE COMPLETA
Montecenere (q. 755 m. circa), frazione del comune di Lama Mocogno. La nostra escursione prende avvio dal punto iniziale del tracciato 524 su cui ci incamminiamo.
Su asfalto perdiamo un po’ quota e, poco prima di giungere in fondo alla valletta, svoltiamo in salita su stradello forestale in direzione di Pracanina e procediamo prevalentemente nel bosco.

Arriviamo prima a superare un fosso poi ad un’area con tavolo e un paio di fontane.

A fianco di ampi prati, saliamo in modo più deciso.
Accompagnati sempre dai segnavia bianco-rossi che identificano il percorso 524, raggiungiamo l’asfalto seguendolo verso ovest (sinistra).

Dopo un centinaio di metri perveniamo ad un incrocio (q. 872 m. circa) posto sullo spartiacque fra la valle del Torrente Scoltenna, da cui siamo saliti, e quella del Rossenna. Estesa la visuale, soprattutto verso il Monte Cimone.

Continuiamo verso il parcheggio di Ponte Ercole per poi mantenerci, con il paese di Polinago di fronte, sulla lingua di asfalto fino al suo termine in corrispondenza dell’accesso ad un’area privata contraddistinta da due colonne sovrastate da grandi aquile.

Aggiriamo l’area in senso orario e, con un ripido sentiero nel bosco, scendiamo al medievale Castello di Brandola.
Una breve deviazione ci porta all’interno della bella corte dell’antico borgo (q. 672 m.) menzionato una prima volta nell’anno 1001. La parte principale del castello è andata distrutta nel 1268 ma, attualmente, si notano il campanile secentesco, la Podesteria e la chiesa, ora sconsacrata e in cattivo stato di conservazione.

Torniamo sul sentiero 524, sempre ben contrassegnato in bianco-rosso in modo da fugare ogni dubbio in corrispondenza delle deviazioni presenti.
Fra il fitto bosco scendiamo a guadare un fosso per poi compiere un lungo aggiramento della montagna che ci porta nei pressi di Ca’ Messer Polo (q. 690 m.).

Scesi ancora in un’altra valletta, la risaliamo fino a toccare i Bagni di Brandola le proprietà benefiche della cui acqua furono scoperte, accidentalmente, nel lontano anno 1448. Alcuni studiosi ritengono, persino, che fu la prima acqua ad essere imbottigliata. Certamente ne facevano uso sia gli Este che i Montecuccoli e nel 1763 fu oggetto anche di un trattato che illustrava analisi chimiche, test e modi di somministrazione.

Una faticosa salita ci permette di raggiungere Monte Moro (q. 867 m.) dove il tracciato si allarga e, con lievi pendenze, ci conduce alla rocciosa particolarità geologica di Ponte Ercole (detto anche “Ponte del Diavolo”, q. 908 m.). Si tratta di una formazione monolitica di 33 metri di lunghezza emersa grazie all’erosione del terreno circostante, piuttosto sabbioso, a formare un arco naturale dal notevole fascino.
La leggenda narra di un agricoltore che aveva venduto l’anima al Diavolo in cambio di un ponte che gli avrebbe permesso di raggiungere i suoi terreni. Ma il Diavolo, distratto durante la notte da un gruppo di streghe che ballavano nel bosco, si dimenticò sul suo percorso il ponte.
Qui transita anche la Via Vandelli, storico percorso che collegava Modena a Massa e che abbiamo incrociato anche in precedenza, nei pressi del parcheggio di Ponte Ercole.

Continuiamo in direzione di Monzone (segnavia 520 e 524) e, ad un successivo incrocio, seguiamo le indicazioni per Montecenere (segnavia 524).

Pervenuti presso gli edifici delle Casine, attraversiamo su asfalto la panoramica località (q. 816 m.) per poi continuare la discesa sul bordo di un campo.

Di fronte a noi ci sono le case di Montecenere in cui emergono campanile e la torre costruita nel XII-XIII secolo. Alle sue spalle emergono le cime più occidentali dell’alto Appennino Bolognese come il Monte Nuda e il Corno alle Scale.

Un tratto nel bosco e siamo su Via Ponte Ercole che percorriamo verso est (sinistra) rimanendo paralleli al corso del Fosso Valdicci.
Raggiunto il ponte sul corso d’acqua (q. 717 m. circa), lo attraversiamo e, in salita, ci ricongiungiamo in breve tempo al percorso dell’andata e torniamo a Montecenere.

DATI ITINERARIO
- Escursione effettuata nel Marzo 2022
- Durata*: 3h20′
- Tempi progressivi*: Montecenere – Pracanina (40′) – Castello di Brandola (1h10′) – Bagni di Brandola (1h50′) – Ponte Ercole (2h30′) – Montecenere (3h20′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco. - Dislivello: +500 m./ -500 m. circa
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
- Accesso: Da Modena seguire per Pavullo nel Frignano poi procedere in direzione di Lama Mocogno parcheggiando a Montecenere.
- Trasporti pubblici: Da Modena collegamento in autobus Seta via Pavullo fino a Montecenere (linee 800 e 810).
https://www.setaweb.it/mo
COMMENTI E NOTE
- Piacevole escursione nella bassa montagna con diversi tratti piuttosto panoramici.
- L’itinerario non presenta difficoltà di sorta o tratti esposti ed è adatto a buona parte degli escursionisti. Condizione fondamentale rimane l’allenamento necessario per affrontare durata e dislivello precedentemente indicati.
- Il percorso può essere affrontato in entrambe le direzioni senza troppe differenze.
- Può presentare alcuni tratti fangosi durante periodi particolarmente umidi e piovosi.
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