Libro Aperto da Melo
Escursione al Libro Aperto utilizzando i poco frequentati sentieri che da Melo risalgono il versante meridionale di quest’angolo di Appennino Tosco-Emiliano.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Da Melo si segue la strada per Rivoreta per poi imboccare il sentiero 8 iniziando a salire fino a deviare sul percorso per l’Abetone.
Superata la località Taufi e scesi ai ruderi di Case Taufi, inizia una lunga traversata che, al principio, può risultare difficoltosa per la presenza di quattro guadi di corsi d’acqua, impegnativi in periodi non siccitosi.
Raggiunto il tracciato 08 lo si percorre guadagnando quota. Per superare alcuni tratti rocciosi le mani possono diventare un valido ausilio.
La salita termina sulla vetta del Monte Rotondo, la più alta delle due cime che contraddistinguono il Libro Aperto.
Il panorama a 360° è splendido, dalle Alpi all’Appennino settentrionale e fino all’Amiata.
Si prosegue lungo lo spartiacque appenninico in una bella cavalcata fra Toscana ed Emilia.
Nei pressi del Monte Lancino, incrociato il sentiero 8, lo si segue scendendo ad un ampio e bel pianoro.
Continuando la discesa si ritorna nella faggeta, contraddistinta da alcuni esemplari secolari, e si supera la Fonte del Capitano, sorgente conosciuta da tempi remoti.
Oltrepassato lo stradello che conduce ai Taufi, ci si ricongiunge al percorso utilizzato all’andata e lo si segue fino al punto di partenza.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Località Melo (q. 998 m.), lasciata l’auto all’inizio del paese, mi incammino lungo la strada asfaltata scendendo al vicino tornante per poi percorrere la via diretta a Rivoreta per quasi un km.
In corrispondenza del bivio (q. 1014 m.) con la stradina sterrata per Arsiccio comincia il tracciato n. 8 del CAI di Pistoia, inizialmente coincidente con il tracciato Pracchia-Abetone.
Seguendo i segnavia bianco-rossi guadagno velocemente quota giungendo presto su di una panoramica dorsale. Il Libro Aperto è lì con in evidenza le relative creste sud ed est che percorrerò nell’ascesa alla cima (la sud) e nella successiva discesa (la est). Oltre l’ampia vallata del Torrente Lima si notano il Monte Gomito e l’Alpe Tre Potenze.
Risalgo la dorsale e, pochi minuti dopo essere entrato nel bosco, vicino ad un cippo di confine (presso Poggio Arsiccio) abbandono il tracciato indicato dai segnavia bianco-rossi e svolto verso nord-ovest (sinistra) su di una traccia (radi segnavia azzurri) che procede in piano in direzione della località Taufi.
Traverso il pendio uscendo presto dalla vegetazione e, con vista sull’intero spartiacque Libro Aperto-Monte Lancino-Cima Tauffi, raggiungo uno stradello per trattori con cui salgo ai fabbricati dei Taufi (q. 1230 m. circa) dove i titolari dell’azienda bioagrituristica hanno realizzato anche un paio di interessanti percorsi escursionistici medio-facili (trekking I Taufi), adatti alle famiglie, che evidenziano alcuni aspetti culturali e paesaggistici dell’area.
Continuo su campestre in direzione dell’Abetone uscendo dall’area recintata dell’azienda e, ad un vicino bivio, seguo il tracciato che scende verso valle (sinistra) fino ai fabbricati in rovina di Case Taufi (q. 1206 m.) dopo aver superato un’altra recinzione.
Appena attraversato un fosso, procedo sul sentiero indicato dalla segnaletica posizionata in loco evitando di attraversare l’ennesimo recinto. La vista sul Libro Aperto è splendida.
Inizia adesso quella che, in periodi non siccitosi, potrebbe essere la sezione più complessa dell’escursione.
Il sentiero, ben segnalato, entra nella faggeta, diviene stretto e abbastanza ripido fino a raggiungere il Rio Acereto il cui guado potrebbe presentare qualche difficoltà in caso di acqua abbondante.
Aggirata una dorsale supero anche il Fosso dei Morti.
Oltrepasso un’antica fornace e, con maggiore difficoltà, pure il Fosso dei Sassi Bianchi.
Ora devo percorrere un breve tratto in cui il sentiero è meno individuabile oltre il quale mi aspetta l’ennesimo guado, quello del Rio Maggiore.
Il sentiero torna evidente e le difficoltà tecniche, per ora, terminano.
Dopo aver risalito un’altra dorsale compio un lungo traverso (presenza di sorgente) fino ad arrivare, a quota 1252 m., ad una strada dal fondo naturale che sale da Rivoreta e corrispondente al percorso CAI 08 (per escursionisti esperti).
Inizio la risalita verso il Libro Aperto passando presso la località Bolognino.
Procedendo lungo lo stradello forestale, abbandono il tracciato diretto a Secchia e Abetone per seguire il percorso 08, contrassegnato in bianco-rosso, che sale al Libro Aperto.
Il percorso diviene poi sentiero e aumenta decisamente la pendenza.
Pervenuto a Costa Bronconi (q. 1527 m.) risalgo la dorsale uscendo dalla faggeta.
Il panorama è immediatamente esteso e affascinante.
Aggiro un primo sperone roccioso per poi guadagnare quota faticosamente lungo il sentiero non molto evidente segnalato da qualche ometto di pietra.
Ascendo fra blocchi di arenaria. Saltuariamente utilizzo le mani per un migliore equilibrio con la cresta che si fa maggiormente esile.
Sono diverse le sezioni tra le rocce da superare pur senza particolari difficoltà.
Ormai la vetta del Libro Aperto si fa sempre più vicina. Scorgo numerosi escursionisti provenire dal più semplice percorso che giunge dall’Abetone. Altri li vedrò arrivare dal versante emiliano. Nessuno sale dal pendio che sto percorrendo: particolare e affascinante ma non per tutti.
Terminati i tratti rocciosi il pendio diviene improvvisamente ampio e dolce, completamente erboso.
In corrispondenza dello spartiacque principale dell’Appennino incontro i sentieri 495 e 00 (q. 1860 m.).
Utilizzando quest’ultimo salgo sul Monte Rotondo (q. 1936 o 1939 m. a seconda di quale cartografia tecnica regionale si guardi), la vetta più elevata del Libro Aperto. Questa montagna, infatti, vede la presenza di due cime poste a breve distanza fra loro, a nord-ovest di Monte Rotondo si trova Monte Belvedere, poco più basso.
La vetta è piuttosto affollata, la visuale fantastica a 360° e la giornata abbastanza limpida. Lo sguardo spazia dall’alpino Adamello al toscano Amiata, posto non lontano dai confini laziali. Poi varie cime dell’Appennino settentrionale fra il reggiano e il bolognese tra cui il vicino Monte Cimone che ne è la massima elevazione. In lontananza, oltre il Monte Giovo, si notano le cime settentrionali delle Alpi Apuane tra cui Pisanino, Grondilice e Tambura. Oltre i ripetitori che occupano la sommità del Monte Serra si intravede anche l’isola d’Elba.
Riprendo il cammino scendendo lungo la cresta orientale (segnavia 00).
Mi trovo sullo spartiacque appenninico e il percorso coincide con numerosi tracciati a lunga percorrenza (Sentiero europeo E1, Sentiero Italia, Alta Via dei Parchi, Grande Escursione Appenninica).
Supero il bivio con il sentiero 431A proseguendo con diversi saliscendi sempre accompagnato dai panorami offerti sia dal versante toscano che da quello emiliano.
Raggiungo, infine, l’incrocio con i sentieri 8 e 431 posto solo ad alcune decine di metri dalla cima del Monte Lancino.
Inizio a scendere sul pendio meridionale (segnavia 8) verso Melo perdendo velocemente quota fino ad una splendida piana ai piedi del Lancino e di Cima Tauffi.
In corrispondenza di una fonte mi congiungo al percorso più lungo fra i due che hanno avvio dalla località Taufi.
Di seguito, seguendo i segnavia, raggiungo il bosco passando vicino ad alcuni faggi secolari.
Continuo la discesa ed eccomi alla Fonte del Capitano (q. 1375 m.), sorgente conosciuta da tempi remoti il cui nome sembra derivi da un episodio occorso nel XVI secolo dove un capitano di ventura, stremato, sembra sia deceduto dopo aver bevuto troppo velocemente questa fredda acqua.
Evitando qualunque deviazione rispetto al tracciato segnalato, tocco altri punti di interesse descritti nella cartellonistica presente.
Rimanendo sempre sul sentiero 8, giungo ad attraversare la strada sterrata che conduce ai Taufi, raggiungibili con una deviazione di pochi minuti, poi ad incontrare il percorso utilizzato all’andata. Seguendolo a ritroso torno alla strada per Rivoreta e, per asfalto, a Melo.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Novembre 2020
- Durata*: 7h40′
- Tempi progressivi*: Melo – inizio sentiero 8 (20′) – Taufi (50′) – incrocio con percorso 08 (2h20′) – Libro Aperto (4h30′) – Bivio sentieri 00/8 (5h20′) – Fonte del Capitano (6h10′) – inizio sentiero 8 (7h20′) – Melo (7h40)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +1200 m. / -1200 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000; CAI Maresca – Carta Escursionistica dell’Appennino Pistoiese 1:25000
- Accesso: Da Pistoia salire verso il Passo dell’Abetone e svoltare per Cutigliano poi proseguire fino a Melo; da Modena procedere per Pavullo-Lama Mocogno-Pievepelago poi oltrepassare il Passo dell’Abetone e scendere fino a svoltare per Cutigliano poi proseguire fino a Melo. Provenendo dall’Abetone si può anche accorciare il viaggio svoltando, fra le case di Pianosinatico, nella stretta stradina che passa da Rivoreta per poi proseguire fino a Melo (o parcheggiare in prossimità dell’inizio del sentiero 8).
- Trasporto pubblico: da Pistoia Bus Autolinee Toscane – Extraurbani Pistoia (linea 54) fino a Pianosinatico (bivio per Rivoreta) per poi proseguire a piedi superando Rivoreta fino all’inizio del sentiero 8;
da Modena autobus Seta fino ad Abetone via Pavullo-Pievepelago (linee 800 e 810) poi Bus Autolinee Toscane (linea 54) fino a Pianosinatico (bivio per Rivoreta) per poi proseguire a piedi superando Rivoreta fino all’inizio del sentiero 8.
https://www.at-bus.it/it/orari.html#modTimetables_collapseExtraUrbanLine
https://www.setaweb.it/mo
COMMENTI E NOTE:
- Itinerario molto vario di notevole fascino seppure impegnativo. Le sezioni iniziale e finale si sviluppano, prevalentemente, nella faggeta ma con molti punti panoramici. Panorami ininterrotti appena usciti dal limite boschivo.
- Sono presenti diversi tratti che richiedono passo sicuro: i guadi dei quattro corsi d’acqua oltrepassato Case Taufi, soprattutto in caso di molta acqua, come alcuni punti nella risalita della cresta meridionale del Libro Aperto che però non dovrebbero creare problemi all’escursionista esperto.
Sarebbe meglio non effettuare l’anello durante o dopo giornate piovose o durante il disgelo oppure in presenza di neve o ghiaccio. - L’esposizione è molto limitata. Alcuni punti affiancano pendii piuttosto ripidi e sono sconsigliati a chi fosse particolarmente sensibile a tali situazioni.
- E’ consigliabile percorrere l’escursione nel senso descritto per affrontare in salita il sentiero 08.
- Volendo ridurre di circa 1h30′ (e circa 250 metri di dislivello) il percorso, eliminando così la porzione andata/ritorno che, tra l’altro, è la meno interessante, si può partire dalle vicinanze del Bioagriturismo I Taufi, in corrispondenza dell’incrocio della strada a fondo naturale di accesso alla struttura ricettiva con il sentiero 8 (presenza di sbarra).
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Alpe Tre Potenze e Monte Gomito da Val di Luce
- Alpe Tre Potenze, Denti della Vecchia e Alpe Fariola da Faidello
- Lago Nero dalla Val Sestaione
- Pizzo Alpestre da Pian di Novello
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One Reply to “Libro Aperto da Melo”
Ho scritto un libro su questa bellissima montagna, vi invito a leggerlo: L’eremita del Libro Aperto ” Attestano a ed. o Amazon libri