Cascate della Valsorda e Vajo delle Scalucce

Cascate della Valsorda e Vajo delle Scalucce

Escursione per esperti fra cascate e pozze d’acqua nello spettacolare canyon della Valsorda e nel Vajo delle Scalucce, in Lessinia.

Valsorda Rio Mondrago cascate
Risalendo la Valsorda

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Lasciamo l’auto in località Molino de Cao (q. 308 m.) e imbocchiamo il sentiero per escursionisti esperti n. 238 in direzione della Valsorda.

Pochi metri e c’è subito il primo “ponticello”. Si tratta di una trave d’acciaio posizionata circa un metro sopra il livello dell’acqua per evitare il guado del Progno di Breonio, il rio che scende dalla Valle di Fumane.

Iniziamo a percorrere la Valsorda a fianco del Rio Mondrago mentre le pareti si fanno sempre più alte e vicine fra loro.

Valsorda cascate Rio Mondrago
Il Rio Mondrago

La grande umidità rende la vegetazione piuttosto rigogliosa.
Ad un iniziale tratto pianeggiante e semplice segue un primo tratto attrezzato.

La stretta traccia affianca il corso d’acqua e talvolta lo attraversa.
Facciamo solo attenzione a non scivolare.

Aiutati da un cavo superiamo uno spettacolare traverso 6/7 metri a picco sopra l’acqua con una cascata come sfondo.

Valsorda traverso Rio Mondrago cascate
Traverso sopra il Rio Mondrago

Ponticelli, scalette e cavi d’acciaio aiutano la progressione.

Valsorda Rio Mondrago scalette e ponti
Fra scalette e ponticelli risalendo la Valsorda

E’ un susseguirsi di salti e pozze d’acqua.

Quaranta metri sopra di noi appare il ponte sospeso della Valsorda realizzato nel 2012 con una lunghezza di oltre 50 metri.

Valsorda ponte tibetano
Il ponte sospeso della Valsorda

Il percorso prosegue attrezzato in un ambiente da foresta tropicale. 
Una particolare scala metallica a pioli alterni aiuta a superare l’ennesimo gradino roccioso.

Valsorda scala a pioli
Scaletta lungo la Valsorda

Oltrepassiamo il bivio con il sentiero diretto a Malga Biancari ove è possibile parcheggiare nel caso si volesse passare sopra al ponte sospeso.
Noi proseguiamo sul fondo della forra.

Valsorda cascate Rio Mondrago
Cascatella del Rio Mondrago

Un cavo aiuta un attraversamento un po’ scivoloso.

Ci avviamo verso il termine del canyon.
Improvvisamente ne usciamo.
Il paesaggio cambia incredibilmente. Ci troviamo ora in un verde prato. Sopra di noi le case di Mondrago.

All’incrocio con una strada campestre (segnavia 252) la seguiamo in direzione Cerna giungendo prima al borghetto di Costa (q. 686 m.).

Il tracciato diviene asfaltato e sale per ampi spazi prativi con vista sul Monte Baldo innevato.

Monte Baldo da Cerna
Vista sul Monte Baldo

Arrivati a Cerna (q. 739 m.), attraversiamo il paese abbandonando prestissimo la via principale sempre seguendo i segnavia bianco-rossi.

Superata una dorsale scendiamo ancora sulla strada provinciale e in poche centinaia di metri siamo a Spiazzo di Sant’Anna in cui è presente una casa torre.

Spiazzi di Sant'Anna casa torre
Spiazzi di Sant’Anna

Ci riforniamo d’acqua presso il lavatoio poi riprendiamo in leggera discesa, prima su asfalto poi su campestre.

Improvvisamente  iniziamo ad inoltrarci in un altro avvallamento e in breve tempo giungiamo nel fondo del Vajo delle Scalucce.

Oggi la portata d’acqua non è molta e riusciamo a non bagnarci i piedi. Ben si nota il profondo lavoro di erosione effettuato dalla corrente nei periodi di piena.
Una breve deviazione ci porta a vedere altre belle cascatelle e pozze d’acqua.

Vajo delle Scalucce cascate
Sul fondo del Vajo delle Scalucce

Riprendiamo il sentiero seguendo il corso della corrente.

Iniziamo a sentire delle voci, tante e sempre più vicine ma non capiamo da dove arrivino.

Giunti sulla sommità di una cascata ci affacciamo.
Ai piedi della cascata ci sono diverse persone. Capiamo quindi di essere sul confine del Parco delle Cascate di Molina.

Parco cascate Molina
Guardando all’interno del Parco delle Cascate di Molina

Rimanendo sul versante sinistro della stretta valletta il sentiero si alza di quota un po’ esposto. Superata una sezione attrezzata con cavo torniamo presso il Rio arrivando al punto d’incrocio dei sentieri 238 e 252 (q. 400 m.).

Mantenendoci lungo il sentiero 238 camminiamo a fianco dell’acqua in uno spettacolare ambiente eroso. Saltuariamente passiamo da una sponda all’altra.

ponte Prongo di Breonio Vajo Scalucce

Il sentiero è meno difficoltoso rispetto a quello che percorre la Valsorda ma non mancano i tratti attrezzati.

Pienamente soddisfatti dal percorso odierno, arriviamo al Molino de Cao.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nell’aprile 2014
  • Durata*: 6h00′ (compreso brevi pause)
  • Tempi progressivi*: Molin de Cao – Cerna (2h45′) – Vajo delle Scalucce – bivio sentieri 238/252 (5h00′) – Molin de Cao (6h00′)
  • *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.
  • Dislivello: +500 m. / -500 m.
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 59 – Monti Lessini – Lessinia 1:25000
  • Accesso: Uscendo dall’autostrada a Verona Nord, svoltare a sinistra sulla tangenziale in direzione Peschiera-Pescantina e proseguire sempre diritto tralasciando anche le deviazioni per Verona e Trento. Oltrepassata Fumane, rimanere a fianco del torrente seguendo le indicazioni per Valle dei Progni e parcheggiare nello spiazzo a destra posto appena prima del cartello che indica Molina e Grotta di Fumane a sinistra.
  • Trasporto pubblico: Da Verona linea 105 per Molina, allungando un po’ il percorso a piedi, oppure linee 104 e 107 da Cerna iniziando quindi a camminare da un punto differente.
    (https://www.atv.verona.it/orari_linee_bus_extraurbani)

COMMENTI E NOTE:

  • Percorso attrezzato di grande suggestione lungo due belle forre.
    Sicuramente risulta più affascinante in presenza di una buona quantità d’acqua ma, allo stesso tempo, tale condizione può creare maggiore difficoltà. Non è escluso che si debba immergere i piedi in acqua. Meglio comunque evitare di inoltrarsi nei canyon durante e dopo forti piogge.
  • Tecnicamente non presenta particolari difficoltà ma si deve fare attenzione al fondo bagnato e scivoloso. Da evitare in caso di ghiaccio.
  • I meno esperti dovrebbero fare uso di imbrago e casco.
  • Alcuni tratti risultano esposti quindi il percorso è destinato a persone dal passo sicuro e con assenza di vertigini.
  • Volendo percorrere entrambe le forre, non è possibile accorciare il percorso.

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