Monte Piper dalla Sella Somdogna (sentiero Battaglione Gemona)

Monte Piper dalla Sella Somdogna (sentiero Battaglione Gemona)

Impegnativo itinerario escursionistico ad anello che dalla Sella Somdogna raggiunge il Ricovero Battaglione Alpini Gemona per poi percorrere un tratto del sentiero attrezzato Battaglione Gemona e salire sulla vetta del Monte Piper.

Sentiero Battaglione Gemona
Lungo il Sentiero Battaglione Gemona

La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

Clicca su “Maggiori informazioni” per più dati (profilo altimetrico compreso) e per scaricare la traccia.


MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

La Sella di Somdogna (q. 1392 m.), stretta fra le pendici dello Jôf di Somdogna (a sud) e dello Jôf di Miezegnòt (a nord), è un valico posto alla testata della Val Dogna, punto di arrivo della strada che la risale e di partenza della mia escursione.
Durante la Grande Guerra questo passo era il punto più avanzato a nord-est del fronte italiano.

Sella Somdogna
Sella Somdogna

La neve non si è ancora sciolta del tutto sulle montagne circostanti per cui opto per una escursione prevalentemente esposta a sud anche se qualche canalino potrebbe ancora non essere completamente pulito richiedendo ancora più attenzione.

Inizio subito in salita e su sentiero (segnavia 609) arrivo velocemente alla soprastante Casera Somdogna.
La vista è già notevole sulla Val Dogna e su giganti delle Giulie italiane come lo Jôf di Montasio e lo Jôf Fuart.

Casera Somdogna
Jôf di Montasio dalla Casera Somdogna

Poco dopo entro in un bosco di conifere risalendo faticosamente il pendio sempre seguendo la traccia marcata in bianco-rosso.
Ho guadagnato circa 400 metri di quota quando esco dalla vegetazione.

Jof di Montasio
Vista verso Val Dogna e Jôf di Montasio

Altri 100 metri di dislivello e arrivo al Ricovero Battaglione Alpini Gemona (q. 1890 m.) realizzato ad alcune centinaia di metri dalla vetta dello Jôf di Miezegnòt recuperando una vecchia cappella situata all’interno di un avamposto militare in rovina. 

Ricovero Battaglione Alpini Gemona
Ricovero Battaglione Alpini Gemona

Qui mi innesto nel Sentiero attrezzato Battaglione Gemona (segnavia 649), una splendida traversata in quota sulla dorsale fra la Val Dogna e la Val Canale.

Mi incammino in direzione del Monte Piper traversando senza particolari pendenze il pendio affacciato sulla Val Dogna.
Sempre splendida la visuale verso la catena Fuart-Montasio. Più lontani, verso est, emergono il Mangart e lo sloveno Jalovec.

Procedo lungo il sassoso sentiero a fianco di pini mughi.

Sentiero Battaglione Gemona
Lungo il Sentiero Battaglione Gemona

Ad una sella mi affaccio sulla Val Canale. Lontano appaiono le bianche cime degli Alti Tauri.

Giungo così ad un breve tratto attrezzato. Indosso l’imbrago seguendo le indicazioni presenti in loco seppure questa sezione non presenti difficoltà.

Terminato il cavo, inizio ad attraversare un pendio detritico piuttosto ripido che richiede attenzione in più punti.

Sentiero Battaglione Gemona
Traverso detritico lungo il Sentiero Battaglione Gemona

Alterno sezioni prive di assicurazione a qualche tratto dotato di cavo d’acciaio che facilita la progressione in questo ambiente splendido e brullo.

Dopo qualche piolo, una sdrucciolevole discesa mi porta sotto le rocciose pendici del Monte Piper.
Indosso prudenzialmente anche il casco. Sarò l’unico fra tutte le persone incrociate però così evito di farmi male quando un sasso smosso da un escursionista in discesa mi colpisce in pieno la testa.

Fra cavi e pioli risalgo il canalino.

Sentiero Battaglione Gemona Monte Piper pioli
Risalendo un canalino attrezzato sul fianco del Monte Piper

Calpesto anche un po’ di neve che ancora occupa un impluvio.

Sentiero Battaglione Gemona Monte Piper
Risalendo il fianco del Monte Piper

Improvvisamente rocce ed esposizione terminano e mi trovo nuovamente fra i pini mughi.
Su erto sentiero raggiungo la cima del Monte Piper (q. 2069 m.).
Il panorama è superlativo!

Jof Fuart e Jof di Montasio da Monte Piper
Jôf Fuart e Jôf di Montasio dalla vetta del Monte Piper

Posso ammirare gran parte delle Giulie con il Monte Tricorno (o Triglav in sloveno), massima elevazione di questa sezione di Alpi, che è spuntato appena a destra dello Jalovec.
Appena davanti a me invece l’appuntita sagoma dello Jôf di Miezegnòt.
Volgendo lo sguardo in senso orario le Alpi Carniche e una bella fetta di vette austriache.
Poi il resto della dorsale su cui sto camminando tra cui spicca la quasi verticale parete meridionale dei Due Pizzi tagliata dalla cengia su cui corre il Sentiero Battaglione Gemona. Io oggi devierò prima di giungere a quel punto.

Due Pizzi da Monte Piper
Il Due Pizzi dalla cima del Monte Piper
Mangart Jalovec Monte Triglav
Mangart, Jalovec e il Triglav

Ora il sentiero scende ripido verso nord. Sarà l’unico tratto con questa esposizione ma non c’è più neve quindi non ci sono problemi.

Superata una selletta, ritorno sul versante meridionale passando a fianco di ruderi di manufatti bellici.

Monte Piper Sentiero Battaglione Gemona
Il Monte Piper visto dal Sentiero Battaglione Gemona

Ancora qualche pezzetto tra le ghiaie poi il sentiero si fa, mediamente, più semplice.
Un tratto in piano fa da preludio alla discesa e fra i pini mughi giungo al bivio con il sentiero 648 che seguo in direzione della Strada della Val Dogna.

Perdo quota sempre fra i mughi fino a superare un canalone detritico.

Sentiero 648 Val Dogna
Attraversando un canalone detritico lungo il sentiero 648

Riprendo a scendere alternando l’attraversamento di aree con piante ad alto fusto ad altre più aperte.

Ancora un passaggio ad oltrepassare un altro canale ghiaioso, sempre con attenzione seguendo i segnavia per utilizzare la traccia meno difficoltosa.
Il pendio rimane comunque piuttosto erto.

Raggiungo la strada asfaltata (q. 1270 m. circa) che percorre il fondo della Val Dogna iniziandola a risalire.

Al primo tornante imbocco una traccia che mi permette di tagliare un poco l’asfalto arrivando contro la recinzione dell’ex Casermetta Vuerich.

Casermetta Vuerich Val Dogna Somdogna
L’ex Casermetta Vuerich

Riprendo la strada poi di nuovo un sentierino mi fa evitare un altro tornante.
Ancora alcune centinaia di metri e sono alla Sella Somdogna.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Ottobre 2020
  • Durata*: 4h35′
  • Tempi progressivi*: Sella Somdogna – Ricovero Battaglione Alpini Gemona (1h20′) – Monte Piper (2h50′) – Bivio sentieri 648/649 (3h20′) – Strada Val Dogna inizio sentiero 648 (4h05′) – Sella Somdogna (4h35′)
  • *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +900 m./ -900 m.
  • Difficoltà: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 18 – Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro – 1:25000 oppure Tabacco n. 19 – Alpi Giulie Occidentali, Tarvisiano – 1:25000
  • Accesso: Dall’uscita Carnia della A23 Udine-Tarvisio seguire per Tarvisio (oppure dall’uscita Pontebba e seguire la direzione Udine) fino a deviare per Dogna da cui si segue tutta la strada della Val Dogna fino al suo termine in corrispondenza della Sella Somdogna.
  • Trasporti pubblici: Autobus da Udine, Carnia FS o Pontebba FS solo fino a Dogna poi necessario utilizzare un mezzo privato (https://www.mycicero.it/tplfvg-go/TPWebPortal/); potrebbe essere valutabile un’escursione differente, seppure molto più lunga e impegnativa (dislivello positivo totale circa 1600 m.), partendo da Malborghetto (autobus) salire con il sentiero 606 fino al Jof di Miezegnòt e Ricovero Battaglione Alpini Gemona da cui si segue il percorso descritto fino al bivio fra i sentieri 648 e Battaglione Gemona (649) per poi salire alla Forchia di Cjanalot da dove, con il sentiero 605, si torna a Malborghetto.

COMMENTI E NOTE:

  • Itinerario non troppo lungo che offre splendidi panorami sulle Alpi Giulie e sull’alta Val Dogna.
  • Seppure non sia eccessivamente impegnativo, è riservato a persone con passo sicuro nel percorrere sia tratti attrezzati che sezioni non attrezzate su ripidi pendii di detriti instabili.
  • L’esposizione non è eccessiva ma è comunque un’escursione decisamente sconsigliata a chi soffra di vertigini.
  • I tratti attrezzati non sono difficili per chi sia abituato a sentieri provvisti di pioli e cavi ma questo non significa non seguire le regole base delle vie ferrate. E’ inoltre molto facile far cadere sassi e nel canalino è richiesta moltissima attenzione per evitare di colpire eventuali altri escursionisti.
  • Il Sentiero Battaglione Gemona è possibilmente da evitare in caso di maltempo.
  • Il percorso non è accorciabile ma è possibile seguirlo anche nella direzione opposta. In questo caso il canalino attrezzato verrà affrontato in discesa mentre i tratti più insidiosi di ghiaia instabile saranno seguiti in salita.
  • Un’alternativa molto più lunga e impegnativa (dislivello totale circa +1600 m.), come indicato nello spazio dedicato ai trasporti pubblici, si può intraprendere partendo da Malborghetto da cui si sale con il sentiero 606 fino al Jof di Miezegnòt e al Ricovero Battaglione Alpini Gemona per poi seguire il percorso descritto fino al bivio fra i sentieri 648 e Battaglione Gemona (649). Da questo punto si torna nuovamente a salire fino a raggiungere la Forchia di Cjanalot da dove, con il sentiero 605, si torna a Malborghetto.
    Chi volesse invece partire dal grande parcheggio al termine della Val Saisera (Malga Saisera) risalirà il versante fino al Rifugio Fratelli Griego per poi raggiungere velocemente la Sella Somdogna (dislivello +400 m./-400 m.).

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2 Replies to “Monte Piper dalla Sella Somdogna (sentiero Battaglione Gemona)”

  1. I miei ricordi sono ormai vaghi, tuttavia sono stato uno di quegli alpini che nell’estate 1974 hanno fissato corde e pioli dando vita al sentiero attrezzato, o ferrata che dir si voglia. Campo Base in Sella Somdogna e per quaranta giorni su e giù con cemento, acqua e varia ferraglia. Eravamo quasi tutti con il brevetto di Esploratore (Corso roccia e ski) ed in teoria dovevano assicurare chi si occupava della manovalanza ma alla fine abbiamo lavorato tutti assieme. Ero del Btg. Tolmezzo, per l’occasione aggregato al Btg Gemona. Il perforatore a scoppio pesava un accidente. Ricordo un mare di stelle alpine, qualche simpatica viperetta e molte pallottole della Grande Guerra . Sveglia alle 5, in marcia alle 6.30, alle 13 tornavamo al campo. Una bella esperienza. Mario Tomadini- Accademico G.I.S.M.- Gruppo Italiano Scrittori di Montagna.

    1. Grazie moltissimo Mario per la tua splendida testimonianza storica!
      E’ stato proprio un piacere ricevere il tuo racconto.

      Simone

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