Laghi di Cancano e Alpe Trela
Escursione ad anello nel Parco Nazionale dello Stelvio su stradelli e facili sentieri a collegare l’area dei laghi di Cancano (Valle di Fraele) con Vezzola e l’Alpe Trela girando intorno alle Cime di Plator e Doscopa.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Una lunga serie di tornanti mi porta al parcheggio delle Torri di Fraele.
Le due torri, poste a circa 1930 m. di quota, sono state realizzate diverse centinaia di anni fa per controllare la via d’accesso che portava dalla Valtellina a Engadina e Germania.
Lasciata l’auto, scendo con un sentierino al più vicino dei tornanti della strada carrozzabile.
Seguo l’asfalto in salita per circa 200 metri poi devio su sterrata (segnavia 195/Via Alpina itinerario rosso).
Si gode anche di una bella vista su Cima Piazzi, Valdidentro e la Val Viola Bormina. Verso sud-ovest si notano il solco della conca di Bormio e la Valfurva con il Pizzo Tresero che copre Punta San Matteo. Oltre il Monte Confinale, anche il Cevedale mostra la sua coltre bianca.
Seguo il comodo e largo stradello ghiaiato per quasi 3 km rimanendo a quota praticamente costante.
Incontro alcuni ciclisti in mountain bike.
All’incrocio dell’Alpe Gattonino (q. 1865 m.) tengo la destra iniziando la risalita verso Vezzola (segnavia 196).
Questo tratto di strada segna il confine del Parco Nazionale.
Salendo fra prati, pascoli e aree alberate arrivo alle case sparse dell’Alpe Vezzola (q. 2082 m.). Il cartello presente sul posto indica una quota completamente errata.
Faccio un po’ di chiacchiere con un gruppetto di persone che stanno facendo una pausa poi continuo a risalire lungo lo stradello indicato con il segnavia 196 lasciando la Valle Vezzola.
Alle mie spalle Cima Piazzi con l’evidente ghiacciaio.
Con direzione Alpe Trela abbandono i percorsi più evidenti per salire con sentiero fra prati fioriti alla Bocchetta di Trela. A destra le rocciose Cime di Plator.
Al passo (q. 2349 m.) appare la sagoma del Monte Pettini.
Una lieve discesa di circa 1.5 km mi conduce all’Alpe Trela e alla relativa malga (q. 2173 m.) che stagionalmente funge anche da punto di ristoro.
Mi trovo in una bellissima conca prativa circondato da campanacci tintinnanti.
Vacche curiose si avvicinano.
Uno stradello in lieve discesa in direzione dei Laghi di Cancano (segnavia 130) mi porta allo stretto intaglio della Valle Corta mentre il paesaggio muta completamente.
Lo stradello taglia lo scosceso versante mentre in fondo alla valle spuntano le turchesi e lattiginose acque del Lago di San Giacomo di Fraele. Alcuni tratti del tracciato sono cementati.
Diversi ciclisti arrancano in senso opposto, quasi tutti avranno noleggiato la mtb presso i laghi di Cancano ma credo che molti non riusciranno ad arrivare alla malga.
Terminato il tratto più stretto, entro nella più boscosa Valle Pettini scendendo fino all’incrocio con la strada in ghiaia che percorre il fianco dei laghi ed in cui si incontrano i percorsi 130 e 199 (q. 1955 m. circa). Sono presenti diversi fabbricati, alcuni adorni di affreschi.
Nel periodo estivo la strada dei laghi è chiusa al traffico. E’ però presente un servizio navetta che la percorre.
Svolto a destra verso Cancano (sentiero 199/Sentiero Italia).
A fianco il lago artificiale di San Giacomo di Fraele. Il bacino occupa parte della Valle di Fraele e raccoglie le acque di diversi corsi tra cui quelle del Fiume Adda le cui sorgenti si trovano a breve distanza. La relativa diga è stata terminata nel 1950.
Oltre l’altra sponda c’è la catena montuosa formata da Punta La Monata, Cima La Casina e il Monte Sumbraida coincidente con il confine italo-svizzero.
Nell’area sono presenti diverse baite ristrutturate. In una di queste è stato realizzato il punto di ristoro San Giacomo.
Con leggeri saliscendi arrivo presso la diga.
Percorrendola si arriva al Rifugio Val Fraele.
Io invece continuo sempre in direzione di Cancano. Alla mia sinistra adesso c’è il lago di Cancano, anch’esso artificiale e realizzato nel 1933.
Incrocio anche una carrozza trainata da due cavalli destinata al trasporto dei turisti.
La strada rimane più o meno a quota costante mentre sullo sfondo appaiono, sovrastate dalla Punta degli Spiriti e dal Monte Cristallo, la Vedretta dei Vitelli e la Vedretta Piana sede degli impianti di sci estivo del Passo dello Stelvio.
All’incrocio con la strada che scende alla diga, tengo la destra raggiungendo subito i fabbricati di Cancano (q. 1955 m.) tra cui il Ristoro Monte Scale.
Ancora un breve tratto di strada e giungo presso la sponda del Lago delle Scale posto alle pendici dell’omonimo monte ed alimentato da sorgenti sotterranee.
Costeggio il lago con il sentiero 198 e, rientrato sulla strada e superato il lo Chalet Villa Valania, raggiungo velocemente il parcheggio presso le Torri di Fraele a conclusione di questo bel passeggiatone.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel luglio 2015
- Durata*: 5h50′
- Tempi progressivi*: Torri di Fraele – Vezzola (1h45′) – Alpe Trela (3h00′) – bivio 130/199 Lago San Giacomo di Fraele (3h45′) – Diga Lago San Giacomo di Fraele (4h20′) – Torri di Fraele (5h50′)
- *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
- Dislivello: +600 m. / -600 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Tabacco n. 69 – Livigno-Bormio-Val Viola-Val di Fraele – scala 1:25000
- Accesso: Da Bormio procedere in direzione Valdidentro. Passato Premadio svoltare a destra per Torri di Fraele e salire fino al parcheggio presso le torri.
- Trasporto pubblico: Da Milano treno fino a Tirano. Da Brescia treno per Edolo poi bus per Tirano.
Poi autobus fino a Bormio poi altro per Cancano oppure per Isolaccia (direzione Livigno) e poi Cancano Express (quando attivo).
(https://www.trenitalia.com/)
(https://www.bormio.eu/category/about/come-raggiungerci/in-treno-e-in-bus/?c=)
(http://www.busperego.com/linee-ordinarie.php)
(https://www.bormio.eu/it/mobilita/)
COMMENTI E NOTE:
- Bel passeggiatone adatto a chiunque abbia l’allenamento per affrontare una lunga camminata. Principalmente si svolge su facili stradelli con brevi tratti su sentiero. L’unica porzione un po’ più scomoda è la discesa iniziale fino al tornante sulla strada evitabile percorrendo l’asfalto per oltre un km fino all’imbocco dello stradello segnavia 195.
Il dislivello si supera quasi completamente nel tratto fra l’Alpe Gattonino e la Bocchetta di Trela. - Non è possibile accorciare il percorso.
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