Monte Brusa e Monte Aquila dai Lagoni
Panoramica escursione sui sentieri parmensi del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano partendo dai Lagoni e passando dal poco frequentato monte Brusa e dal monte Aquila.
L’itinerario attreversa anche il circo glaciale in cui si trova la Fontana del Vescovo posta sotto le caratteristiche pareti di arenaria del Monte Scala.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Ore 9, ancora non c’è troppa gente ai Lagoni (q. 1343 m.).
L’ultima volta che sono stato qui, 8 mesi fa, ho trovato auto parcheggiate lungo la strada sterrata di accesso per circa 2 km!
Inizio il percorso costeggiando il lago Gemini inferiore in senso antiorario lungo un breve ma comodo tracciato pavimentato (segnavia 711).
C’è vento e le acque sono piuttosto mosse.
Immersa nel bosco, la mulattiera diviene molto presto sassosa, guadagnando quota.
Passato un punto panoramico su entrambi i laghi, supero una torbiera con bella vista sull’anfiteatro glaciale fra Rocca Pumaccioletto e Rocca Pumacciolo.
Giunto al bivio fra i sentieri 711 e 715 svolto a destra e in 5’ sono al Lago Scuro (q. 1526 m.). Il bacino, di origine glaciale, è circondato dal fitto bosco e sormontato dalle pareti rocciose del Monte Scala.
Il percorso sale fra arenarie prima nella faggeta poi per prati di mirtilli fino al Passo di Fugicchia (q. 1667 m.) in cui incontro il Sentiero Italia. Bella vista verso l’affilata cresta del Monte Scala e le adiacenti vallate. Si notano le cime lungo lo spartiacque appenninico fino al Monte Orsaro.
Adesso devo raggiungere il Passo di Badignana (q. 1682 m.).
Il percorso più semplice scenderebbe alla Fontana del Vescovo (segnavia 715) per poi risalire al valico (segnavia 715A).
Io invece salgo alcune decine di metri verso il Lago del Bicchiere (segnavia 717) per poi imboccare fra i mirtilli una lievissima traccia sulla destra che taglia il ripido versante nord dell’anticima del Monte Matto.
Scendo un gradino roccioso un po’ esposto e, rimanendo sempre alto sulla conca prativa, proseguo fra erba e qualche pietraia fino al Passo di Badignana dove mi collego all’Alta Via dei Parchi, Grande Escursione Appenninica e sentiero internazionale E1.
L’antico valico un tempo era molto frequentato da commercianti e contrabbandieri e, ogni estate, dai pastori dell’antico feudo di Treschietto, in Lunigiana, per raggiungere i pascoli dell’alta Val Parma.
Appena affacciato sul versante toscano il vento si fa molto forte mentre qualche metro in territorio emiliano un numero considerevole di api passa da un fiore all’altro.
Ampia la vista sulla Lunigiana e fino alla Liguria anche se la foschia impedisce di vedere il mare.
Durante le giornate limpide, dalla cresta è possibile vedere sia l’arco alpino che la Corsica.
Inizio a percorrere lo stretto crinale in direzione del Monte Brusa.
Il lato toscano cala ripidissimo fra balze rocciose e lunghi canaloni, quello emiliano è più tranquillo e per lo più coperto dalla faggeta.
Con numerosi saliscendi cammino un po’ su di un versante e un po’ sull’altro mentre dietro le pendici scoscese del Monte Matto spuntano le Alpi Apuane.
Devo procedere lentamente. Il vento non mi permette di appoggiare i piedi nei punti in cui vorrei e il tracciato è stretto.
Verso la vetta del Monte Brusa (q. 1785 m.) il crinale si allarga. Si nota in lontananza la penisola di Portovenere e sul versante emiliano l’appuntita sommità della Roccabiasca.
Una veloce discesa mi porta al Passo delle Guadine (q. 1681 m.), crocevia di molti sentieri.
Arrivano persone da più parti. Sembra che ci si sia dati appuntamento in questo punto. Poi ognuno continua per la propria strada.
Nelle vicinanze un cippo in pietra riporta scolpiti i simboli del Ducato di Parma e del Granducato di Toscana.
I citati percorsi a tappe proseguono in direzione del Lago Santo Parmense mentre io seguo ancora lo spartiacque e salgo sul Monte Aquila (q. 1778 m.).
Il vento ha folate ancora più forti, non meno di 80 km/h.
Sono anche costretto a fermarmi per non cadere.
Ma il percorso qui non dà problemi. E il panorama ampio rende tutto ancora più piacevole. Dalla vetta noto anche il Monte Cusna e l’Alpe di Succiso. Davanti a me il Monte Aquilotto, subito oltre il Marmagna. Quest’ultimo sarebbe stato la mia meta odierna ma il ritmo non veloce che ho tenuto fino ad ora mi fa optare per una modifica dell’itinerario.
Così, sceso al Passo dell’Aquila (q. 1736 m.), devio lungo il sentiero 719A che scende piuttosto scomodo fino alla Sella dello Sterpara (q. 1650 m.) con l’ultimo tratto nel bosco.
A sinistra in mezz’oretta sarei al Lago Santo.
Inizio invece il ritorno svoltando in direzione del Passo delle Guadine.
Il sentiero 719, prima nella faggeta e poi fra le praterie, attraversa la sezione del Parco Nazionale occupata dalla Riserva Naturale Orientata Guadine-Pradaccio.
La Riserva occupa un circo glaciale al centro del quale è posto il Lago Pradaccio ed è visitabile solo da gruppi guidati e accompagnati con prenotazione obbligatoria all’Ufficio Territoriale per le biodiversità di Parma.
E’ assolutamente vietato uscire dal sentiero tracciato.
Arrivato ancora al Passo delle Guadine (q. 1681 m.) continuo lungo il tracciato 719 che procede a mezzacosta per lo scalinato versante nord del Monte Brusa.
Camminando fra detriti e piccoli balconcini rocciosi oltrepasso il bivio con il sentiero 719B per poi salire alla Sella del Brusa, confine della Riserva Naturale posta fra il Monte Brusa e la Roccabiasca.
Una breve discesa mi riporta nella faggeta e al bivio con il percorso 715A.
Invece che seguire la via più corta per il rientro (itinerario 719 per Capanne di Badignana), decido di allungare di circa 30’ e puntare verso la Fontana del Vescovo.
Il sentiero 715A, inaugurato nel 2016 sulle orme di un antico tracciato che collegava il Passo di Badignana alla Lunigiana, si sviluppa per lo più nel bosco di faggio con qualche punto affacciato sulla valle sottostante. Diversi tratti risultano bagnati.
Presso l’incrocio con il sentiero 715 mi trovo catapultato improvvisamente nel bell’anfiteatro di origine glaciale ad ovest del Monte Scala.
Risalgo per circa 5’ e raggiungo la Fontana del Vescovo (q. 1595 m.).
L’ambiente è magnifico, perfetto per una breve sosta e riempire le borracce. Infatti non sono il solo ad aver avuto questa idea.
Da qui potrei risalire fino al Passo di Fugicchia ed effettuare a ritroso il percorso dell’andata ma sarebbe meno rilassante oltre che, quando è possibile, preferisco sempre cercare qualcosa di differente.
Ritorno all’incrocio fra i tracciati 715 e 715A e stavolta scendo verso le Capanne di Badignana.
Prima di entrare nel bosco passo vicino ad una torbiera attraversata dai meandri del Rio di Badignana. Su di essa incombe la parete occidentale del Monte Scala.
Si possono anche notare grossi cumuli di pietre. Sono stati tolti dai prati per rendere i pascoli più appetibili alle greggi.
Percorrendo nella faggeta un’ampia e sassosa mulattiera giungo allo stradello sterrato che collega le Capanne di Badignana alla strada dei Lagoni.
Faccio una breve deviazione per raggiungere le Capanne (q. 1475 m.). Mi trovo ancora in un ambiente dal grande valore naturalistico in particolare per la presenza di un’altra torbiera.
Le Capanne di Badignana erano un alpeggio in cui i pastori usavano trascorrere la propria estate. Ora sono bivacchi per gli escursionisti ed è presente una fontana.
Seguo in discesa la strada parallelamente al Rio di Badignana fino al punto in cui una mulattiera (segnavia bianco-rossi) si dirama sulla destra riportandomi in 10’ ai Lagoni presso cui l’omonimo rifugio può essere una possibilità per terminare la giornata.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Maggio 2020
- Durata*: 5h40′
- Tempi progressivi*: Lagoni – Passo di Fugicchia (1h10′) – Passo di Badignana (1h30′) – Monte Brusa (2h10′) – Passo delle Guadine (2h20′) – Monte Aquila (2h40′) – Passo dell’Aquila (2h50′) – Sella dello Sterpara (3h05′) – Passo delle Guadine (3h35′) – Fontana del Vescovo (4h40′) – Capanne di Badignana (5h00′) – Lagoni (5h40′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato. - Dislivello: +800 m./ -800 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti) il tratto non segnato fra Passo di Fugicchia e Passo di Badignana altrimenti E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: Parco Regionale dei Cento Laghi – n. 4 – 1:25000 oppure Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano – Foglio Ovest – 1:25000
- Accesso: Da Parma – Langhirano seguire in direzione Corniglio poi, appena superato il bivio per Miano, deviare per Bosco di Corniglio e seguire per Lagoni. Passato il bivio per Lagdei la strada diviene sterrata (circa 5 km).
Per Autostrada utilizzare l’uscita di Berceto sull’A15 della Cisa poi raggiungere Bosco di Corniglio e proseguire come descritto sopra. - Trasporti pubblici: Autobus TEP da Parma fino a Bosco di Corniglio via Langhirano e Monchio delle Corti (http://www.tep.pr.it/)
COMMENTI E NOTE:
- Escursione molto varia che alterna tratti molto panoramici ad altri nel bosco attraversando ambienti particolarmente differenti e dal grande fascino.
Possibilità di ampie vedute su Lunigiana, Liguria e, durante giornate limpide, arco alpino e Corsica. - Il crinale fra il Passo di Bradignana e il Passo delle Guadine è una delle sezioni meno frequentate dell’area. Non è difficoltosa ma, spesso affacciata sul ripido versante toscano, non è da sottovalutare soprattutto per chi soffre di vertigini o in caso di maltempo.
La poco evidente traccia fra il Passo di Fugicchia e il Passo di Badignana, con un tratto un po’ esposto, è consigliata esclusivamente a chi possiede passo sicuro e dimestichezza con percorsi non segnati, passaggi su pietraie e ripidi pendii. Assolutamente da evitare in caso di condizioni meteo sfavorevoli o fondo bagnato in quanto scivoloso. - Volendo semplificare il percorso (difficoltà E -Escursionistica) dal Passo di Fugicchia si scende alla Fontana del Vescovo per poi risalire al Passo di Badignana mentre al ritorno dal bivio fra i sentieri 715A/719 si scenderà direttamente alle Capanne di Badignana.
Questa modifica riduce l’itinerario di circa 30′ e non comporta rilevanti modifiche del dislivello. - Ci sono altre possibilità per ridurre, anche drasticamente, l’escursione chiudendo l’anello al Passo della Fugicchia e alla Fontana del Vescovo oppure al Passo delle Guadine da cui si può anche scendere direttamente alle Capanne di Badignana.
- Chi è molto allenato ha la possibilità di proseguire per il Monte Marmagna, traversandone completamente la dorsale fino alla Sella del Braiola, aggiungendo al totale circa 2h00′ (+250 m. di dislivello), oppure raggiungerne la cima e tornare per il medesimo percorso in circa 1h30′ (+150 m. di dislivello).
- C’è possibilità di rifornirsi acqua ai Lagoni, alla Fontana del Vescovo e alle Capanne di Badignana.
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