Giro del Catinaccio

Giro del Catinaccio

Spettacolare anello dolomitico intorno al Catinaccio con partenza dal Rifugio Fronza per affrontare  la salita lungo la ferrata del Passo Santner  trovandosi così al cospetto delle celeberrime Torri del Vajolet. Dopo la discesa verso la Val Vajolet, la chiusura del percorso avviene passando dal Passo delle Coronelle.

torri del vajolet rifugio re alberto
Torri del Vajolet e Rifugio Re Alberto 1°

La traccia è stata disegnata manualmente e potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Malga Frommer/Frommer Alm (q. 1743 m.), posta lungo la strada che collega il Passo Costalunga al Passo Nigra, è base di partenza della cabinovia Re Laurino/König Laurin che sale al Rifugio Fronza alle Coronelle/Kölner Hütte.
Decidiamo di utilizzare l’impianto evitando così 600 metri di dislivello in modo da avere più tempo per gustarci con più calma l’intero anello intorno al Catinaccio.

Dalla stazione di arrivo dell’impianto saliamo al soprastante rifugio (q. 2337 m.) posto proprio al limite meridionale del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio.
Già da qui la vista è spettacolare: il Latemar, Corno Bianco e Corno Nero, le Dolomiti di Brenta, il gruppo dell’Ortles, lo Sciliar sono solo alcune montagne che si mostrano ai nostri occhi. E sopra le verticali propaggini meridionali del Catinaccio.

Rifugio Fronza alle Coronelle
Rifugio Fronza alle Coronelle (al tramonto)

Indossiamo l’attrezzatura da ferrata e, dietro al rifugio, imbocchiamo il sentiero 550 diretto al Passo delle Coronelle.
La traccia è subito molto ripida e in parte attrezzata con cavi e pioli ed è necessario utilizzare le mani.

sentiero 550 Catinaccio
In salita su tratto attrezzato del sentiero 550

Superato questo dente roccioso perveniamo al bivio in cui ha inizio la Ferrata di Passo Santner (segnavia 542S, spesso marcato da una S rossa).

Seguiamo quest’ultima, abbandonando il sentiero 550, e procediamo in direzione nord con un lungo traverso su di una cengia che taglia la parete occidentale del Catinaccio.

cengia ferrata Passo Santner
La cengia verso l’attacco della ferrata Passo Santner

Iniziamo la risalita della parete principalmente attraverso dei canalini attrezzati e cenge.
Qualche roccia sparsa ci obbliga a dei passaggi un po’ scomodi.
L’attenzione è sempre richiesta. Alcuni tratti non sono muniti di cavo.

L’ambiente dolomitico è maestoso e impressionante: il Catinaccio sopra di noi mentre più in basso ci sono i dolci declivi intorno al Passo Nigra.

Ferrata Passo Santner
Lungo la Ferrata Passo Santner

Continuiamo a guadagnare quota fino alla forcella posta al di sotto delle Guglie di Schrofenegger (q. 2650 m.) dove ci aspettano alcuni metri attrezzati in discesa per raggiungere il fondo di un canalone normalmente occupato da un piccolo nevaio fino ad agosto inoltrato.

Riprendiamo a salire l’esposta parete fino a che non spuntiamo su Passo Santner nei cui pressi si trova l’omonimo rifugio (q. 2734 m.).

Rifugio Passo Santner Croda di Re Laurino
Rifugio Passo Santner e Croda di Re Laurino

Ci togliamo il set da ferrata godendoci un po’ di riposo fra ghiaie lunari circondate da alte pareti dolomitiche. Spettacolo puro.
Ci troviamo sopra alla conca del Gartl. A destra il Catinaccio, a sinistra la Croda di Re Laurino mentre di fronte le Torri del Vajolet sovrastano il Rifugio Re Alberto 1°/Gartlhütte.

Gartl Rifugio Re Alberto
La conca del Gartl

Iniziamo la discesa nella conca lungo il sentiero 542 con le Torri che via via si fanno più maestose e di una bellezza indescrivibile.

Giungiamo così al Rifugio Re Alberto 1°/Gartlhütte (q. 2621 m.), costruito nel 1929 e ristrutturato più volte.

Rifugio Re Alberto 1° Croda di Re Laurino
Il Rifugio Re Alberto 1° e la Croda di Re Laurino

Ci aspetta ora la picchiata verso la Valle del Vajolet!
Abbandoniamo il territorio sudtirolese, entrando in quello trentino, e iniziamo a perdere velocemente quota zigzagando nella Gola delle Torri fra ghiaie e roccette lisciate dal passaggio di numerosissimi escursionisti.
Il sentiero è in buona parte attrezzato con funi. Qualche problema lo si può avere incrociando le persone che provengono in senso opposto.
Di fronte, oltre la vallata del Vajolet, le pareti del Larsech.

Larsech Rifugio Vajolet
Scendendo verso la valle del Vajolet

Man mano che scendiamo la vallata si apre e la vista si amplia sulla zona della Gardeccia e del Ciampedie, altri possibili punti di partenza di questa escursione (utilizzando la navetta per la prima e gli impianti sciistici per la seconda) allungando l’itinerario.

Rifugio Vajolet Preuss
La valle del Vajolet con l’omonimo rifugio e il piccolo Preuss

Quando mancano circa 100 metri di dislivello prima di arrivare alla balconata rocciosa delle Porte Negre su cui sono posti i Rifugi Vajolet e Preuss, una traccia non segnata devia sulla destra.
La imbocchiamo procedendo più o meno in piano tagliando il pendio.
Giunti contro le pareti del Catinaccio una cengia, in parte erbosa, decisamente esposta e priva di qualsiasi tipo di assicurazion, ci permette di superare, con molta attenzione, una scoscesa rientranza (VEDI LE “NOTE” PER EVITARE QUESTO TRATTO).

cengia Catinaccio
L’esposta cengia sotto le pareti del Catinaccio

Superata questa sezione, il sentiero ritorna facile e, attraversando un’area prativa, si collega al sentiero 541 che perviene dai rifugi Vajolet e Preuss.

In salita oltrepassiamo il Col de Barbolada e, con una tranquilla traversata senza particolari pendenze, arriviamo all’incrocio fra i sentieri 541 e 550 (q. 2416 m.).
Imbocchiamo quest’ultimo verso sud entrando in nell’ampia Busa di Davoi.

Zigolade Mugoni
Vista verso le Zigolade e i Mugoni

Dopo un tratto abbastanza pianeggiante, iniziamo a risalire più faticosamente il pendio detritico fino a raggiungere il Passo delle Coronelle (q. 2630 m.), stretto intaglio della cresta che collega il Catinaccio alla Roda de Vael.  

La discesa nel versante opposta è piuttosto ripida. Stretti zigzag fra le rocce frantumate di un canalone.
Una serie di scalette in legno rendono più semplice il cammino.

Passo Coronelle Catinaccio sentiero 550
Tratto scalinato scendendo dal Passo delle Coronelle

Usciti dal canalone, traversiamo verso nord fino all’incrocio in cui ha inizio la ferrata per il Passo Santner.

Seguendo il percorso dell’andata, caliamo con l’ausilio dei cavi attraverso il dente roccioso ritornando al Rifugio Fronza alle Coronelle.
Intanto il sole illumina e accende la sovrastante parete rocciosa in uno spettacolo meraviglioso.
Ormai c’è poca gente sulla terrazza.

Catinaccio Rifugio Fronza
La parete occidentale del Catinaccio

Riprendiamo il cammino e in pochi minuti siamo alla stazione di arrivo della seggiovia che sfruttiamo anche per il ritorno a Malga Frommer pienamente soddisfatti di questa giornata dolomitica.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Settembre 2018
  • Durata*: 6h00′
  • Tempi progressivi: Rifugio Fronza alle Coronelle – Rifugio Passo Santner (2h15′) – Rifugio Re Alberto 1° (2h40′) – Bivio sentiero 542/traccia per 541 (3h40′) – incrocio sentieri 541/550 (4h30′) – Passo delle Coronelle (5h10′) – Rifugio Fronza alle Coronelle (6h00′)
  • *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +850 m. / -850 m.
  • Difficoltà: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 06 – Val di Fassa e Dolomiti Fassane – scala 1:25000; Tabacco n. 29 – Sciliar-Catinaccio-Latemar – scala 1:25000
  • Accesso: Dall’uscita autostradale di Bolzano Nord seguire per la Val d’Ega poi per il Passo Costalunga. Superata Carezza deviare in direzione del Passo Nigra fermandosi al parcheggio della Malga Frommer/Frommeralm e degli impianti sciistici.
  • Trasporto pubblico: Autobus SAD da Bolzano a Malga Frommer (Linea 185 direzione Paolina)
    (http://www.sad.it/it/siitimetablesquery).
    Dalla malga/albergo utilizzare la cabinovia König Laurin per salire al Rifugio Fronza alle Coronelle (https://carezza.it/it/Estate/Impianti-di-risalita)

COMMENTI E NOTE:

  • Escursione impegnativa che si sviluppa completamente in ambiente dolomitico. La varietà del percorso e dei luoghi attraversati e le splendide viste rendono questo itinerario decisamente bello.
  • Il percorso è riservato a persone allenate ed esperte dal passo sicuro e assenza di vertigini. Necessaria l’attrezzatura da ferrata e buoni scarponi da montagna (si vede troppa gente in difficoltà perchè non adeguatamente attrezzata e preparata).
    La discesa dal Passo delle Coronelle si sviluppa su detriti e, in parte, sono state realizzate delle scalette in legno per facilitare la progressione.
    Il sentiero attrezzato che scende attraverso la Gola delle Torri può risultare affollato, soprattutto di persone che provengono dall’opposta direzione per cui è richiesta pazienza ed attenzione.
  • Sono presenti alcuni tratti non difficili ma esposti privi di cavo di assicurazione.
  • L’esposta cengia che collega il sentiero 542 al 541 senza raggiungere i rifugi Vajolet e Preuss può essere evitata, appunto, continuando fino alle strutture ricettive per poi scendere ancora un poco in direzione di Gardeccia e imboccare il sentiero 541 verso il Rifugio Roda di Vael (circa 100 metri di dislivello e 20′ di percorrenza in più) che si riallaccia al percorso descritto.
  • I numerosi rifugi presenti lungo il percorso costituiscono un valido punto di appoggio sia per una semplice sosta che per un pernottamento per esplorare anche altre zone del gruppo del Catinaccio.
  • Allungando il percorso, è possibile partire anche da altre località come Gardeccia (raggiungibile con navetta stagionale), Ciampedie (arrivo impianti sciistici di Vigo di Fassa) come salire o scendere a piedi da Malga Frommer o da Passo Nigra.

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One Reply to “Giro del Catinaccio”

  1. Volendo fare il percorso nei prossimi giorni, volevo qualche maggiore indicazione circa in che stato è la cengia… ha qualche foto con maggiori dettagli?

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