Monte Alto e i Groppi da Camporaghena
Escursione ad anello che dal piccolo borgo di Camporaghena raggiunge direttamente il Monte Alto e percorre tutto il crinale dei Groppi salendo sia su Punta Buffanaro che sul Monte Acuto.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE:
Dal piccolo borgo di Camporàghena si segue l’antica mulattiera diretta al Passo dell’Ospedalaccio.
Una volta raggiunto il bivio tra i tracciati 102 e 104 si imbocca quest’ultimo e si risale il pendio con percorso, in alcuni punti, poco identificabile a causa della vegetazione.
Man mano che si sale l’ambiente diviene sempre più selvaggio.
Dopo un traverso sull’erto pendio, si raggiunge la panoramica vetta del Monte Alto.
Si continua sul sentiero 00 seguendo tutta la cresta denominata “Groppi di Camporaghena” con alternanza di prati d’alta quota e denti rocciosi da superare con l’ausilio di cavi d’acciaio.
Si tocca Punta Buffanaro e, terminati i “Groppi”, si arriva alla Sella del Monte Acuto. Da qui in pochi minuti si sale sulla cima della corrispondente montagna.
Ritornati alla Sella, si perde quota fino alla Foce di Torsana posta all’interno della faggeta.
Sempre nel bosco si continua la discesa poi, dopo una lunga traversata, si perviene prima a Torsana poi a Camporaghena.
DESCRIZIONE COMPLETA:
Eccoci a Camporàghena.
Lasciamo l’auto all’inizio del paese (q. 845 m. circa). Oggi ci aspetta un’escursione tosta, completa.
Zaino in spalla, seguendo i segnavia del sentiero 102 percorriamo le viuzze del piccolo borgo in cui risaltano begli elementi architettonici su diverse porte e finestre.
Superata la chiesa dei Santi Pietro e Giacomo Apostoli, usciamo dall’agglomerato urbano.
Tra la vegetazione, percorriamo l’antica mulattiera diretta al Passo dell’Ospedalaccio.
All’improvviso appare la scoscesa parete meridionale del Monte Alto. E’ quello il primo obiettivo di giornata.
Oltrepassata una fontana, abbandoniamo il tracciato 102 per imboccare il sentiero 104, riservato agli esperti.
Guadagniamo quota abbastanza velocemente lungo una dorsale.
Ecco che, ad un certo punto, l’erba lascia il posto alle felci e la traccia quasi scompare.
Fatichiamo nel seguire il giusto percorso, procedendo spesso ad intuito. Le tante piogge primaverili hanno reso la vegetazione particolarmente rigogliosa e i paletti che indicano il cammino ne sono letteralmente ricoperti.
Dopo interminabili minuti, superiamo questo tratto e riprendiamo a salire più velocemente.
Bosco e prati si alternano. La traccia, spesso flebile, è testimonianza della scarsa frequentazione di questo sentiero.
Faticosamente torniamo sulla dorsale, ora piuttosto ripida, qui denominata “Costa di Giannandrea”.
Il territorio si è fatto via via più selvaggio. Le nubi, a tratti, ci sfiorano. Siamo entrati nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Passiamo a fianco di alcuni risalti rocciosi poi, dopo un’altra sezione di cresta erbosa, giungiamo ai piedi di una più alta parete di arenaria.
Qui il sentiero devia decisamente tagliando lo scosceso pendio.
Tra erba e rocce perveniamo ai piedi di un canalino e lo risaliamo.
Ancora un traverso esposto e, infine, ci troviamo all’incrocio con il sentiero 00.
Poche decine di metri e siamo sulla vetta del Monte Alto (q. 1901 m.), massima elevazione dell’itinerario odierno.
Peccato per la presenza delle nubi che invadono il versante toscano ma riusciamo lo stesso a identificare buona parte della cresta che affronteremo a breve nota come “Groppi di Camporàghena”.
Le nuvole sul lato emiliano risultano ad una quota più elevata così possiamo gustarci la mole dell’Alpe di Succiso davanti a noi.
Giusto una breve sosta poi, vista la situazione metereologica piuttosto incerta, ci incamminiamo sul sentiero 00 in direzione di Punta Buffanaro.
Percorriamo il crinale appenninico, inizialmente rimanendo sul più dolce versante settentrionale in cui distese di mirtilli la fanno da padrone. Alla nostra destra il vallone di origine glaciale in cui nasce il Torrente Liocca, a sinistra la Lunigiana.
Ecco che la cresta spartiacque si stringe poi si affila e i primi cavi di acciaio sono fissati alle lastre inclinate di arenaria. E’ iniziato il sentiero attrezzato dei Groppi di Camporaghena.
Superiamo in discesa con l’aiuto del cavo un passaggio quasi verticale di alcuni metri.
Proseguiamo sempre sul filo di cresta con alcuni saliscendi, saltuariamente su roccia.
Oltrepassiamo il bivio con il sentiero 106, impegnativa ed esposta scorciatoia che conduce a Torsana, pericolosa con le attuali condizioni meteo instabili (sentiero inagibile a maggio 2024).
Un passaggio in cui l’appoggio delle mani diventa utile ed eccoci su Punta Buffanaro (q. 1879 m.).
In questo momento siamo avvolti solo dal grigio della nebbia ma, in condizione di miglior visibilità, la visuale sarebbe fantastica sia verso la Lunigiana, la Liguria e le Apuane, che verso l’Appennino circostante e una fetta di Alpi.
Procediamo con cautela nella esposta discesa dalla Punta in cui l’esile sentiero taglia il pendio erboso che precipita sul versante toscano.
Riguadagniamo il filo di cresta e, oltrepassata la Sella di Punta Buffanaro (q. 1752 m.) iniziamo una serie di esposti passaggi su roccia ben forniti di cavo d’acciaio.
Siamo ormai a monte del Lago di Monte Acuto quando termina il tratto attrezzato e il tracciato diviene più semplice.
Giunti alla Sella del Monte Acuto (q. 1721 m.), decidiamo di salire sulla vicina cima dalla aguzza forma piramidale.
Pochi minuti e ci troviamo sulla punta del Monte Acuto (q. 1756 m.), terza vetta di giornata.
Tornati alla Sella, proseguiamo sul sentiero 00 e scendiamo in direzione del Passo del Lagastrello rientrando completamente in territorio toscano.
Percorriamo le praterie d’alta quota sulla dorsale ad ovest del passo.
In corrispondenza di una palina che indica il tracciato 659A per la diga del Lago Paduli, visibile a distanza, deviamo seccamente a sinistra sempre sul tracciato 00 ora decisamente poco visibile.
Tagliando il pendio entriamo nella faggeta.
Seguiamo gli sbiaditi segnavia bianco-rossi fino a pervenire alla Foce di Torsana (q. 1322 m.).
Qui imbocchiamo il percorso 108 per Torsana, uscendo dal territorio del Parco Nazionale.
Al momento la segnaletica è molto carente e un avviso appeso ad una pianta indica che il sentiero sarà oggetto di prossima manutenzione.
In qualche punto la traccia è poco visibile e dobbiamo porre un po’ di attenzione per evitare inutili errori, soprattutto vista la già notevole lunghezza complessiva dell’escursione.
Oltrepassiamo uno stradello forestale e continuiamo a perdere quota.
Al superamento del Rio della Fontana, segue un tratto per lo più fra prati dall’erba alta in cui la traccia risulta non sempre distinguibile.
Percorriamo ancora in discesa la dorsale della Costa Spiaggi rimanendo un poco sotto lo spartiacque.
Rientrati nel bosco, perveniamo al bivio in cui il tracciato 108 si unisce al Trekking Lunigiana (TL) e al Sentiero dei Ducati (SD). Continuiamo in discesa.
Iniziamo così un lunghissimo traverso a tagliare il versante che scende dai Groppi di Camporaghena posti circa 1000 metri più in alto. Non manca ancora qualche punto con la rigogliosa vegetazione a invadere il sentiero.
Passiamo il Rio di Luscignano e il Rio di Paleroso ed eccoci a camminare lungo il limite del Parco Nazionale.
Muri a secco, ruderi e, infine, il piccolo cimitero fanno da prologo all’ingresso al piccolo ma grazioso borgo di Torsana (q. 936 m.).
Continuiamo sul sentiero 108, subito invaso dall’erba alta. Vegetazione particolarmente lussureggiante a nascondere ora un vecchio mulino, ora una cascatella.
Senza particolari differenze di quota, percorriamo l’antica mulattiera di collegamento fra Torsana e Camporaghena.
Pervenuti agli edifici di Castello di Camporaghena siamo in vista del punto di arrivo che, seguendo la Strada Provinciale, raggiungiamo velocemente.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Luglio 2023
- Durata*: 8h15′ (7h55′ senza la salita facoltativa sul Monte Acuto)
-
Tempi progressivi*: Camporaghena – Bivio sentieri 102/104 (25′) – Monte Alto (3h05′) – Punta Buffanaro (3h45′) – Sella del Monte Acuto (4h45′) – Monte Acuto (4h55′) – Sella del Monte Acuto (5h05′) – Foce di Torsana (5h55′) – Torsana (7h45′) – Camporaghena (8h15′)
*I tempi inseriti corrispondono a quanto riportato nella segnaletica presente sul posto e sono puramente indicativi. - Dislivello: +1350 m./ -1350 m. circa
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti) / EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
- Carta escursionistica: Geomedia – Alto Appennino Reggiano – n. 3 – 1:25000; Geomedia – Lunigiana Orientale – n. 5 – 1:25000; Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano – Foglio Ovest – 1:25000
- Accesso: Da Massa, La Spezia o Parma raggiungere Aulla poi proseguire per Licciana Nardi poi Comano e Camporaghena.
- Trasporti pubblici: Non ci sono autobus diretti a Camporaghena o Torsana ma con Bus Autolinee Toscane – Extraurbani Massa si può raggiungere Castello di Comano da Aulla (linea L26) o da Pontremoli (linea L25) poi a piedi lungamente utilizzando la strada asfaltata fino a Camporaghena. Un’altra soluzione può essere quella di raggiungere Sassalbo da Aulla (linea L23) e da lì raggiungere Camporaghena per mulattiera oppure direttamente il Monte Alto per la cresta sud-est. E’ opportuno suddividere l’escursione in due giorni, eventualmente facendo sosta al Rifugio Città di Sarzana, non lontano dalla Sella del Monte Acuto (https://www.at-bus.it/it/orari.html#modTimetables_collapseExtraUrbanLine)
COMMENTI E NOTE:
- Percorso selvaggio, in buona parte solitario e poco frequentato. Estremamente panoramico nella parte superiore, in particolare lungo la cresta spartiacque.
- Raggruppa tutte le caratteristiche di un itinerario riservato agli esperti: tratti esposti, attrezzati e no oltre ad alcuni semplici passi di arrampicata, problemi di orientamento, lunghezza e dislivello elevati.
- Assolutamente da evitare se non esperti o con problemi di vertigini/paura del vuoto, ma anche con presenza di neve o ghiaccio oppure con maltempo.
- E’ consigliabile percorrere l’anello nel senso descritto in modo da seguire il sentiero 104 Camporaghena-Monte Alto in salita ma alcuni passaggi sui Groppi sono più semplici in senso opposto e viceversa.
- Molti, ma non tutti, tratti attrezzati sui Groppi sono aggirabili utilizzando alcune tracce che evitano la salita sui denti.
- Volendo evitare completamente i Groppi, è necessario aumentare lunghezza, durata e dislivello. Da Monte Alto si scende al Passo di Pietra Tagliata poi ai Ghiaccioni e, da lì, raggiungere il Lago di Monte Acuto da cui si sale all’omonima sella. Opportuno suddividere in due giorni l’escursione, fermandosi al Rifugio Città di Sarzana presso il Lago di Monte Acuto.
- L’itinerario è riducibile utilizzando il sentiero 106 Torsana-Punta Buffanaro, riservato agli esperti! Sentiero inagibile al momento della scrittura del presente articolo (maggio 2024) da verificare sul sito del CAI Fivizzano
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Monte Alto e le Sorgenti del Secchia dal Passo del Cerreto
- Alpe di Succiso, Monte Casarola e il Sentiero Barbarossa
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