Castellarano-Rontano-San Valentino

Castellarano-Rontano-San Valentino

Escursione ad anello fra le argillose colline di Castellarano, nell’Appennino reggiano, percorrendo sentieri e stradelli e toccando piccoli borghi e panoramici crinali.

Castellarano Monte Le Malee
Monte Le Malee

ATTENZIONE:

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Castellarano, seguendo il percorso 602B da Piazza XX Luglio si raggiunge la pista ciclo-pedonale lungo il Fiume Secchia e la si percorre fino alla Stretta del Pescale da cui si sale alla Strada Provinciale poi, per sentiero, verso il Monte Pendice.
Aggirata la vetta, superando un tratto che richiede attenzione, per carraia si toccano le panoramiche cime del Monte della Croce e del Monte Le Malee.
Utilizzando il tracciato 602 si oltrepassa il borgo di Rontano e si sale sul Monte Maestà Bianca, massima elevazione dell’itinerario.

Sempre con il sentiero 602 si scende ripidamente fino alla strada che collega Gavardo a San Valentino.
Giunti in prossimità di quest’ultima località, si segue il sentiero 602M (Sentiero del Rosario), non sempre evidente, che alterna tratti tra i prati ad altri nel bosco.
Raggiunti i fabbricati de Il Rosario le difficoltà finiscono e comodamente si torna a Castellarano.

Monte Le Malee Castellarano
Camminando verso Rontano

DESCRIZIONE COMPLETA:

Castellarano, parto dalla piazza del mercato (Piazza XX Luglio, q. 151 m.), a pochi passi dalla Rocca, dirigendomi subito sulla via principale (via Radici Nord) che percorro verso sud (destra) e al primo incrocio svolto a sinistra lungo via San Michele coincidente con i percorsi 602 e 602B (segnavia bianco-rossi).

Castellarano Rocca
Castellarano, la Rocca

Percorrendo tutta la via (pista ciclabile) poi un sottopasso, mi trovo sul tracciato ciclo-pedonale che segue la sponda reggiana del Fiume Secchia.
Svolto a destra (segnavia 602B) camminando verso monte lungo questo frequentato tracciato un po’ troppo vicino alla rumorosa Strada Provinciale 486.
Lascio alla mia sinistra la diga continuando, un poco su asfalto poi nuovamente su bel fondo sterrato, a rimanere sul percorso 602B parallelo al corso del fiume.

Campiano chiesa
Campiano con alle spalle i monti Pendice e della Croce

Quando il letto del corso d’acqua si fa meno esteso, presso la cosiddetta Stretta del Pescale, giungo ad un bivio.
Seguo in salita, per alcune centinaia di metri, l’ampio e impegnativo itinerario ciclo-pedonale diretto a Roteglia abbandonandolo in corrispondenza di una curva secca dove imbocco un più sconnesso tracciato (destra) tramite il quale salgo fino ad una sbarra posta in prossimità della Strada Provinciale.

Fiume Secchia
Fiume Secchia

Cammino alcune decine di metri verso nord (destra) nello spazio limitrofo alla trafficata strada poi la attraverso, con attenzione, seguendo una più stretta stradina diretta a Cavriana.

Guadagno quota su asfalto per alcune centinaia di metri superando alcuni fabbricati per poi imboccare, sulla sinistra, il sentiero che qui contraddistingue il vecchio percorso 602B.
Facendo molta attenzione a seguire i segnavia bianco-rossi, percorro il tracciato non sempre di immediata identificazione.

Entro ed esco dal bosco. La traccia si stringe e si allarga fino ad arrivare sotto la cima del Monte Pendice (q. 377 m.).

Monte Pendice
Monte Pendice

Aggiro con attenzione la vetta sull’erto lato orientale. In passato, era presente anche una corda per rendere più sicuro l’esile e franato passaggio che, in questo senso, affronto in discesa.

Raggiunto uno stradello in terra battuta che sale dalla Provinciale, lo seguo verso nord (destra) e dopo pochi metri incrocio l’ampio tracciato proveniente da Cavriana.

Il panorama è ampio sulla valle del Secchia fino al Monte Cusna ora nascosto dalle nubi.

Valle del Secchia Monte Cusna
Valle del Secchia e Monte Cusna

Percorrendo una dorsale, salgo sul Monte della Croce (q. 405 m.) ben riconoscibile per via del grosso simbolo religioso e dei ripetitori presenti.

Monte della Croce
Monte della Croce

Rimango sempre sul largo tracciato che corre sulla cresta e pervengo sulla cima del Monte Le Malee (q. 404 m.) punto d’incontro dei tracciati 602 e 602B e su cui è posta una Big Bench cioè una panchina di grande dimensione, piuttosto di moda negli ultimi anni.

Big Bench Monte Le Malee
Big Bench sul Monte Le Malee

Verso ovest il 602 si dirige a Rontano mentre in direzione nord-est scende velocemente a Castellarano, accorciando drasticamente l’itinerario e offrendo l’opportunità di una “Variante breve” che dimezza il tempo di percorrenza.
Seguo la prima via e con saliscendi arrivo alla strada asfaltata che collega San Valentino a Rontano.
Svolto verso ovest (sinistra) e in pochi minuti calo a quest’ultima località in cui sopraggiunge anche il percorso 602A.

Rontano
Rontano

Appena superato il piccolo borgo dove è presente un’antica torre, abbandono l’asfalto per camminare sul sentiero 602 diretto a Telarolo.
Il tracciato si fa fangoso. Ad un primo tratto in leggero saliscendi segue una salita fino alla strada proveniente da Rontano.

Sul sentiero 602 guardando Rontano

La seguo tenendo alla mia sinistra la sommità del Monte Stadola oltre la quale ritorno sulla dorsale.

Un paio di minuti più tardi, lascio il percorso principale per salire su di una prima elevazione (q. 463 m.) poi su di una seconda (Monte Maestà Bianca, q. 459 m.).

Maestà Bianca
Maestà Bianca

La visuale è piuttosto estesa. Dal crinale appenninico alla valle del Tresinaro e, nelle giornate più limpide, oltre la pianura, una porzione di Alpi.

Appena prima della cima il percorso 602 deviava diretto a Gavardo. Dalla cima della Maestà Bianca con un sentierino scendo a questo tracciato perdendo velocemente quota lungo la dorsale fino ad una postazione di caccia.

Maestà Bianca sentiero 602
La discesa dalla Maestà Bianca

In questo punto si presentano due possibilità: l’itinerario principale scende ad aggirare la dorsale ma io preferisco seguire il tracciato che la percorre raggiungendo la sommità di uno splendido ripido calanco e poi un’altra postazione di caccia localizzata sul variopinto cucuzzolo adiacente.
Le argille di questa zona, ricche di minerali differenti, hanno una bella varietà cromatica rendendo il paesaggio affascinante.

Calanchi Castellarano
Variopinti calanchi

Su stretta e scivolosa traccia scendo a ricongiungermi con lo stradello in terra battuta precedentemente abbandonato.

Pervenuto ad una stradina asfaltata (via Gavardo), mi mantengo sul percorso 602 diretto a San Valentino.

Gavardo sentiero 602
Gavardo

In discesa raggiungo il fondo della valletta (q. 230 m.) per poi risalire, per oltre un km lungo l’asfalto, fino ad incrociare la via diretta a Rontano, nei pressi dell’oratorio di San Rocco a due passi da San Valentino.

La attraverso imboccando una campestre (segnavia 602M – Sentiero del Rosario) inizialmente pianeggiante.
Qualche leggero saliscendi e, dopo un incrocio, perdo quota.

San Valentino di Castellarano
San Valentino

Facendo sempre attenzione ai segnavia del sentiero 602M, abbandono lo stradello ed entro in un prato che discendo rimanendone sul lato.
Arrivato sul fondo del campo, entro nel bosco scendendo presso un fossetto.
E’ questa una sezione del percorso dove le indicazioni sono piuttosto carenti e spesso non posizionate dove sarebbero veramente necessarie.

Una ripida salitella mi conduce sul bordo di un campo coltivato.

Sentiero 602M Castellarano San Valentino
L’esile traccia del sentiero 602M

Tenendo la sinistra ritorno immediatamente nel bosco superando un tratto con un precario parapetto e un ponticello, costituito da alcuni piccoli tronchi, ancora meno rassicurante su cui evito di salire preferendo il salto del piccolo fosso.

sentiero 602M Castellarano San Valentino
Precario passaggio lungo il sentiero 602M

Ad un incrocio tengo la sinistra (segnavia bianco-rossi) e ad uno successivo, privo di indicazione, svolto a destra in salita. Deviando a sinistra in poche decine di metri avrei raggiunto il fondo della valletta su cui scorre il Rio di San Valentino.

Altro incrocio in cui svolto in decisa salita fino ad uscire finalmente dal bosco e, tagliando un campo, raggiungere i fabbricati de Il Rosario.

Sentiero 602M Rosario
Il Rosario

Aggirati gli edifici, mi porto su di un più ampio e battuto stradello che seguo verso destra (sud-est).
Comodamente arrivo ad incrociare ancora il percorso 602 che qui coincide con la strada che collega Castellarano con Ca’ di Valdone e il Monte Le Malee da cui ero transitato in precedenza.

Scendo al limitare di Castellarano, entro nel Parco dei Popoli di cui raggiungo, superato il grosso edificio della “Casa Aperta”, la parte inferiore posta sotto le case del centro storico.

Castellarano Parco dei Popoli
Castellarano, Parco dei Popoli

Esco dal parco attraverso un percorso pedonale parallelo ad un canale ritornando veloce nella piazza da cui ero partito.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Marzo 2021
  • Durata*: 4h00′
  • Tempi progressivi*: Castellarano – Incrocio vecchio sentiero 602B/S.P. 486 (35′) – Monte Le Malee (1h10′) – Rontano (1h30′) – Monte Maestà Bianca (1h50′) – San Valentino bivio sentieri 602/602M (2h40′) – Castellarano (4h00′)
    *I tempi inseriti corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente sul posto integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +500 m./ -500 m. circa
  • Difficoltà: E (Escursionistica) (con tratti che richiedono attenzione – vedi Note)
  • Carta escursionistica: GeoMedia – Carta escursionistica Via dei Vulcani di Fango – 1:25000; GeoMedia – Carta escursionistica n. 1 – La Collina Reggiana – 1:25000
  • Accesso: Da Modena o Reggio Emilia procedere in direzione di Sassuolo poi per il Passo delle Radici giungendo a Castellarano.
  • Trasporti pubblici: Da Modena o Reggio Emilia bus o treno per Sassuolo poi bus per Castellarano. (https://www.setaweb.it/).

COMMENTI E NOTE:

  • Percorso collinare prevalentemente sterrato e piuttosto vario e panoramico. I tratti lungo sentieri e campestri si sviluppano su fondo argilloso e possono risultare piuttosto fangosi durante i periodi freddi e/o piovosi. Il primo tratto lungo il percorso ciclo-pedonale può risultare noioso.
  • L’itinerario, generalmente semplice per una persona allenata, presenta alcuni punti piuttosto impegnativi in particolare, nella sezione tra Cavriana e il Monte della Croce, richiede attenzione e passo sicuro un breve tratto franato che, nel senso descritto, viene percorso in discesa su sentiero ripido ed esile. E’ possibile eludere tale punto evitando, a Cavriana, di seguire il vecchio sentiero 602B ma procedendo lungo la strada poi su sterrata fino a collegarsi al percorso descritto fra il Monte Pendice e il Monte della Croce.
    Altre sezioni possono presentare qualche problema di orientamento.
  • Volendo evitare il breve tratto di Strada Provinciale, si deve allungare di alcune decine di minuti il percorsio seguendo la ciclo-pedonale per tutta la salita e per la discesa successiva. Dopo un tratto in piano, aggirare il frantoio deviando a destra sul nuovo tracciato del sentiero 602B con cui si sale al Monte Le Malee.
  • Il tratto di sentiero fra Rontano e la Maestà Bianca può risultare molto fangoso ma è possibile evitarlo proseguendo lungo la strada asfaltata che giunge al borgo di Melino poi sul tracciato a fondo naturale che, passando a fianco del Monte Stadola, porta alla Maestà Bianca.
  • Anche la deviazione per i “calanchi variopinti” è evitabile seguendo il più semplice ed evidente percorso principale. Oppure si può raggiungere la zona dei calanchi e ritornare sui propri passi senza seguire la discesa diretta allo stradello sterrato. La stessa cosa può avvenire presso le alture dell’area della Maestà Bianca, tutte aggirabili con i più comodi e ampi percorsi principali utilizzati anche dai fuoristrada.
  • La partenza può avvenire anche dal lato sassolese del Fiume Secchia, parcheggiando presso la diga che, attraversata a piedi, permette di collegarsi comodamente al percorso descritto.
  • E’ possibile ridurre l’itinerario in vari modi. Una possibilità che dimezza il tempo di percorrenza è quella di scendere dal Monte della Croce direttamente a Castellarano. Un’altra, piuttosto interessante, prevede di partire da San Valentino collegandosi in poche centinaia di metri all’itinerario descritto poi, percorso il sentiero 602M, si evita di scendere a Castellarano e si sale nel senso inverso alla variante appena citata, prima per asfalto poi su sterrato, direttamente al Monte alla Croce, dove si riprende quanto esposto. Circa 2h la durata della prima variante, un’oretta in più la seconda.
  • Tutti gli itinerari possono essere seguiti in entrambi i sensi.

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One Reply to “Castellarano-Rontano-San Valentino”

  1. Percorso interessante, peccato fuori mano per me, abito a Sesto Fiorentino, complimenti per la descrizione sempre molto ricca di particolari, ciao alla prossima

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