Per Malghe da Sega di Ala a Castelberto

Per Malghe da Sega di Ala a Castelberto

Escursione da Sega di Ala a Monte e Rifugio Castelberto passando per numerose malghe in un percorso vario e ricco di panorami.

Malga Camporetratto Monti Lessini
Malga Camporetratto

ATTENZIONE:

IL PRESENTE ARTICOLO E TUTTI I CONTENUTI DEL BLOG SONO PURAMENTE FRUTTO DELL’ESPERIENZA PERSONALE E POTREBBERO ESSERE PRESENTI INFORMAZIONI INESATTE E/O NON AGGIORNATE


Clicca su “Maggiori informazioni” per più dati (profilo altimetrico compreso) e per scaricare la traccia.

La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.


MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Da Sega di Ala per strada forestale si raggiunge Malga Cornafessa posta in splendida posizione panoramica.
Saliti a Malga Lavachione si prosegue in direzione del Rifugio Castelberto. Superata la diramazione per Malga Revoltel e passando dal Trentino al Veneto e ancora in Trentino, si arriva a Malga Coe di Ala. Ci si trova in un’area che, durante il primo conflitto mondiale, ha visto la realizzazione di molte trincee.
Fra estesi panorami si torna in terra veneta giungendo al Monte Castelberto in cui è posto l’omonimo rifugio e ben visibili trincee.

Per il ritorno si segue la vasta dorsale meridionale della montagna passando da Malga Pidocchio, sede dell’Ecomuseo delle Trincee, e dal Rifugio Malga Lessinia poco oltre la quale si devia per raggiungere Malga Camporetratto.
Tornati definitivamente in Trentino si scende a Malga Lavachietto per poi percorrere il boscoso Vajo Cisterne.
Utilizzando l’ennesima strada forestale ci si ricongiunge al percorso dell’andata e, seguendolo in senso inverso, si ritorna al punto di partenza.

Rifugio Castelberto
Rifugio Castelberto

DESCRIZIONE COMPLETA:

Sega di Ala. Lasciata l’auto nel parcheggio a fronte della Locanda Alpina (q. 1225 m. circa), mi porto sul lato settentrionale dell’area di sosta e imbocco la strada forestale in leggera salita percorrendola fino al suo innesto in un tracciato più ampio che seguo, sempre salendo.

Presso alcune case, esco dal bosco immergendomi in un dolce paesaggio prativo.
Raggiunto un bivio, abbandono il tracciato per il Rifugio Castelberto per seguire la via diretta alla Malga Cornafessa attraversando un’area in cui sono presenti gli ultimi faggi secolari della Lessinia.
Man mano che avanzo la vista si amplia verso l’intera catena del Monte Baldo e l’Altissimo di Nago.

Passato un cancello, in una decina di minuti salgo alla Malga Cornafessa (q. 1295 m.) posta in splendida posizione panoramica.

Malga Cornafessa Monte Baldo
Malga Cornafessa con alle spalle il Monte Baldo

Imbocco ora la traccia verso Malga Lavachione (est) prendendo velocemente quota.
Oltrepassato un boschetto con la presenza delle tipiche rocce di calcare stratificato che caratterizzano questa fascia prealpina, per prati arrivo alla malga (q. 1405 m.). E’ il tratto più faticoso di tutta l’escursione.
Ancora una volta non posso che fermarmi a guardare l’esteso panorama circostante.

Malga Lavachione
Malga Lavachione

Riprendo portandomi presso una palina segnaletica per poi seguire la campestre più alta, diretta al Rifugio Castelberto entrando presto in un’abetina.

In corrispondenza di un tornante, continuo in direzione del rifugio e della Malga Revoltel risalendo la valletta all’uscita della quale mi ritrovo su ampi pascoli.

Giro delle Malghe Sega di Ala Monte Castelberto
Risalendo fra abeti e praterie

Supero la diramazione per Malga Revoltel e procedo sul tracciato per la Malga Coe di Ala.
L’area fra Malga Revoltel, Malga Coe di Ala e il Monte Castelberto, durante la prima guerra mondiale, è stata interessata dalla realizzazione di trincee e altre opere difensive.

Passato un cancello (cippo di confine fra Regno d’Italia e Impero Austro-ungarico) entro in Veneto. Ma sarà solo un intermezzo di alcune centinaia di metri.
Tagliato il pendio e percorsa un’altra valletta, giungo ad un bivio. A sinistra lo stradello conduce ad un altro edificio e a trincee. Tenendo la destra salgo alla vicinissima Malga Coe di Ala (q. 1657 m.).
Il panorama rimane estesissimo. Lontani ma evidenti anche il gruppo del Brenta e quello dell’Adamello-Presanella.

Giro delle malghe Lessinia
In salita verso la Malga Coe di Ala

Continuo in leggera ascesa. Ancora un cancello e mi ritrovo nuovamente in Veneto (altro cippo).

Con poca fatica arrivo sulla vasta e poco pendente dorsale meridionale del Monte Castelberto da cui giunge il frequentato tracciato da Malga Lessinia.

Castelberto Parco Naturale Lessinia
L’ampia dorsale a sud di Monte Castelberto

Senza possibilità di errore raggiungo il Rifugio Castelberto e l’adiacente cima (q. 1765 m.), oggi molto affollati.
La vetta rimane, per pochi metri, in territorio veneto e nelle sue immediate vicinanze si possono vedere alcune trincee ora parte della sezione all’aperto dell’Ecomuseo delle trincee.
Mi trovo nel Parco Naturale Regionale della Lessinia di cui Castelberto è il punto più settentrionale.
Il panorama a 360° spazia dal Monte Baldo all’aspro Carega e al Pasubio, dall’Appennino settentrionale fino agli altoatesini Monti Sarentini, senza dimenticare i gruppi di Brenta e Adamello-Presanella già citati in precedenza e molte altre elevazioni come il Bondone e la Paganella.

Carega Rifugio Castelberto
Gruppo del Carega dal Monte Castelberto

Il rifugio è frutto della ricostruzione di un ex caserma della Grande Guerra e durante i bei weekend di tutto l’anno risulta sempre piuttosto affollato.

Dopo il meritato spuntino, riprendo il cammino tornando sui miei passi lungo la dorsale.

Monti Lessini
I dolci pendii fra Trentino e Veneto

Oltrepasso l’incrocio con il tracciato da cui sono arrivato e pervengo al bivio di Monte Castelberto dove proseguo diritto (sud).
Tagliando un paio di tornanti della strada sorpasso Malga Pidocchio, sede dell’Ecomuseo delle trincee, e l’omonimo Ridotto. Si tratta di un’altura di calcare stratificato percorsa da numerose fessure frutto dell’erosione. Il Regio Esercito allargò gli spazi e il luogo divenne uno dei capisaldi della seconda linea di difesa italiana.

Continuando sul facile percorso, arrivo al Rifugio Malga Lessinia (q. 1616 m.), ex caserma per finanzieri durante il primo conflitto mondiale.

Rifugio Malga Lessinia
Rifugio Malga Lessinia

Alcune centinaia di metri più avanti, presso la Pozza morta, svolto a destra sullo stradello che, prima in discesa poi in salita tenendo la sinistra, conduce a Malga Camporetratto (q. 1563 m.), ben visibile già dalla strada precedentemente percorsa.

Aggirati gli edifici, continuo su campestre oltrepassando una recinzione, rientrando così in territorio trentino.
Con in faccia il Monte Baldo, scendo a Malga Lavachietto (q. 1488 m.) poi in una bella valletta che percorro perdendo quota.

Giro delle malghe Monti Lessini
In discesa oltre Malga Lavachietto

Entrato nel bosco giungo ad un bivio presso una pozza recintata. Continuo in discesa tenendo il bacino alla mia sinistra.

Penetro così nel boscoso Vajo Cisterne percorrendolo evitando qualunque deviazione.
Giunto ad incrociare un’ampia strada forestale, svolto verso Malga Sega (sinistra).

Vajo Cisterne Monti Lessini
Lungo il Vajo Cisterne

Mantenendomi sul tracciato più ampio, in direzione di Sega di Ala, arrivo ad un bivio appena sotto Malga Maia. Continuando in discesa, raggiungo in un paio di minuti il percorso dell’andata con cui ritorno in paese.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Gennaio 2022
  • Durata*: 4h35′
  • Tempi progressivi*: Sega di Ala – Bivio per Malga Cornafessa (15′) – Malga Cornafessa (45′) – Malga Lavachione (1h05′) – Malga Coe di Ala (2h00′) – Rifugio Castelberto (2h20′) – Malga Lessinia (3h00′) – Malga Lavacchietto (3h30′) – Bivio per Malga Cornafessa (4h20′) – Sega di Ala (4h35′)
  • *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +550 m./ -550 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 59 – Monti Lessini-Lessinia – 1:25000
  • Accesso: Provenendo da Verona (autostrada A4 uscita Verona Est) seguire la direzione Lessinia e superare Erbezzo poi seguire per Passo Fittanze, oltrepassarlo e scendere a Sega di Ala.
    Provenendo da Trento seguire la direzione Verona e, superata Ala, in località Sdruzzina svoltare per Sega di Ala e proseguire fino al paese.
  • Trasporti pubblici: Da Verona o Trento raggiungere in treno Ala poi procedere a piedi lungo il tracciato 111 fino a Castelberto (1500 metri di dislivello!) oppure Autobus ATV da Verona fino a Erbezzo (Linea 109) poi a piedi fino a Malga Lessinia con il sentiero 257 (circa 7 km solo andata)
    (https://www.trenitalia.com/it.html)
    (https://www.trentinotrasporti.it/viaggia-con-noi/extraurbano/regione-3)
    (https://www.atv.verona.it/orari_linee_bus_extraurbani).

COMMENTI E NOTE:

  • Percorso piuttosto vario e panoramico che alterna tratti mai troppo lunghi nel bosco ad altri su ampi pascoli e praterie.
  • L’escursione si sviluppa su facili stradelli forestali e campestri. Solo il tratto fra Malga Cornafessa e Malga Lavachione segue una traccia di sentiero o pascolo libero.
  • Itinerario percorribile, indifferentemente, in entrambi i sensi di marcia e in qualunque stagione. Con la neve evitare le giornate nebbiose per non rischiare problemi di orientamento.
  • Ad esclusione del periodo invernale, è possibile partire anche da Malga Lessinia (parcheggio).

Hai mai effettuato questo percorso?
Vuoi qualche informazione in più oppure vuoi segnalare, aggiungere o correggere qualcosa?
Ti invito a commentare o a contattarmi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email per rimanere aggiornato/a sulle novità del sito e avere informazioni aggiuntive.
icon