Monte Prado da Civago

Monte Prado da Civago

Panoramica escursione sui sentieri del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano tra il crinale della catena del Monte Prado e i boschi dell’alta Val Dolo toccando lo splendido Lago della Bargetana e i rifugi Battisti, Segheria e San Leonardo.

Monte Prado vetta
Sulla vetta del Monte Prado

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Da Case Civago si entra subito nel bosco raggiungendo il Rifugio San Leonardo poi, attraversato il Torrente Dolo, si sale sul crinale appenninico in corrispondenza del Passo delle Forbici.
Utilizzando il sentiero 00, si continua l’ascesa uscendo dal bosco con la visuale che da subito si estende sull’alta val Dolo poi, sempre più esteso, su Emilia e Toscana.
Sfiorata la cima de Le Forbici si raggiunge il valico di Bocca di Massa poi si prosegue l’ascesa passando a fianco del Monte Cella e del Monte Vecchio prima di raggiungere la vetta del Monte Prado, massima elevazione toscana, da cui la vista è estremamente estesa.

Velocemente si scende al Lago della Bargetana, splendido bacino posto in una conca di origine glaciale.
Non molto lontano si raggiunge il Rifugio Battisti poi, da Lama Lite, si entra nella valle del Dolo ricoperta dal bosco di faggi e dall’Abetina Reale, foresta con secolari esemplari autoctoni.
Camminando prevalentemente tra i faggi, si perde quota fino al Rifugio Segheria per poi raggiungere nuovamente il Rifugio San Leonardo e, tramite il tragitto già percorso, si ritorna a Case Civago.

Val Dolo
La valle del Dolo

DESCRIZIONE COMPLETA:

Case Civago, parcheggiamo al termine della stradina (q. 1100 m. circa) prima asfaltata poi con fondo in ghiaia e un po’ dissestata.

Zaino in spalla imbocchiamo il sentiero 605, qui coincidente con la Via Matildica del Volto Santo, lungo itinerario escursionistico che collega Mantova con Lucca.

Lentamente ci alziamo di quota e presto ci troviamo immersi nella faggeta.

sentiero 605 faggeta
Lungo il sentiero 605

Oltrepassiamo il bivio con il sentiero 631 e, pochi minuti più tardi, deviamo sul 605A.

Passiamo a fianco del Rifugio San Leonardo e ci ritroviamo sul fondo della valle.
Il Torrente Dolo scorre saltellando. Lo attraversiamo con l’ausilio di un ponticello.

Torrente Dolo ponte
Ponticello sul Torrente Dolo

Sulla sponda opposta, abbandoniamo il sentiero 605A per seguire il 691 in direzione del Passo delle Forbici.
Un altro ponte ci permette di superare facilmente il corso del Riaccio delle Forbici poi la traccia cambia decisamente pendenza.

Faticosamente risaliamo il pendio guadagnando alcune centinaia di metri di quota.

Val Dolo faggeta
Salendo nel bosco verso il Passo delle Forbici

Senza farci ingannare da altre tracce, proseguiamo sull’itinerario diretto al Passo delle Forbici.

Eccoci sul passo (q. 1573 m.) posizionato sul confine tosco-emiliano e crocevia di più percorsi. Qui si trova un piccolo oratorio realizzato nei primi decenni del XIX secolo.

Passo delle Forbici
Passo delle Forbici

Seguiamo ora, in direzione del Monte Prado, i segnavia del sentiero 00, l’importante tracciato che corre, prevalentemente, lungo l’intero spartiacque tosco-emiliano-romagnolo.
Dopo un centinaio di metri in leggerissima discesa, lasciamo la strada sterrata per mantenerci sul percorso 00 che sale in modo deciso attraverso il bosco.

Quando usciamo dalla faggeta ecco apparire la splendida vista sull’alta valle del Dolo chiusa dal Monte Prado con il Monte Cusna sullo sfondo.

Monte Prado sentiero 00
Vista sull’alta Val Dolo

Alzandoci appena un po’ di quota la visuale si apre maggiormente anche sul versante toscano, in particolare sulla Garfagnana con il profilo delle Alpi Apuane in evidenza.

Alpi Apuane
Vista sulle Alpi Apuane

Sfioriamo la cima de Le Forbici e senza fatica, con piacevole sentiero panoramico, giungiamo a Bocca di Massa (q. 1811 m.) dove incontriamo i primi escursionisti della giornata, qui giunti salendo dal Casone di Profecchia.

Bocca di Massa
Bocca di Massa

Continuiamo lungo il sentiero 00 verso il Monte Prado guadagnando quota.
Sfiorata una prima elevazione, passiamo a fianco anche del Monte Cella poi, ripresa la linea spartiacque, perveniamo al Passo degli Scaloni (q. 1927 m.).
In questo luogo arrivano anche i sentieri della sezione dell’Orecchiella del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano identificati da un trifoglio e segnavia giallo-blu.

Monte Prado
Monte Prado

Mantenendo la medesima direzione, lasciamo il Monte Vecchio alla nostra sinistra poi procediamo con alcuni saliscendi lungo l’ampio crinale fino alla rampa finale che ci conduce sulla piatta cima del Monte Prado (q. 2054 m.). Posizionata sul confine con l’Emilia, risulta la massima elevazione toscana.

Monte Vecchio dal Prado
Vista a ritroso verso Monte Vecchio

Estesissima la visuale! Il Mar Ligure, con La Spezia e il promontorio di Portovenere, le Alpi Apuane e una bella fetta di Appennino settentrionale con l’Alpe di Succiso, il Monte Nuda, le Porraie verso nord-ovest, il Monte Cimone e il Monte Giovo verso sud-est solo per citare alcune montagne ma nelle giornate più limpide la vista spazia fino alle Alpi. Ai nostri piedi, all’interno del circo di origine glaciale, il Lago della Bargetana dove passeremo tra poco. Solo la limitrofa catena del Monte Cusna limita un poco la vista.

Monte Cusna Lago Bargetana
Monte Cusna e Lago della Bargetana

Dalla vetta un’esposta traccia in direzione nord-est taglierebbe il percorso per il Rifugio Battisti passando dal Monte Cipolla. Noi riprendiamo il cammino lungo il sentiero 00, sempre ben indicato dai segnavia bianco-rossi, scendendo lungo il crinale appenninico principale prima dolcemente verso ovest poi più ripidamente verso nord-ovest.
Alla nostra sinistra il pendio cala diretto in Garfagnana mentre a destra si estende la Valle dell’Ozola.

sentiero 00 Monte Prado
Il crinale a nord-ovest del Monte Prado

Presso la Sella del Monte Prado (q. 1920 m.) abbandoniamo il sentiero 00 per imboccare il percorso 631.
Scendiamo in modo deciso fino alle sponde del bel Lago della Bargetana (q. 1777 m.).
L’ambiente è meraviglioso. I monti Prado e Cipolla sovrastano il piccolo specchio d’acqua.

Lago della Bargetana Monte Prado
Lago della Bargetana e Monte Prado

Continuando a scendere, giungiamo sulla strada sterrata che collega la Presa Alta a Lama Lite.
La seguiamo verso monte per diverse centinaia di metri fino ad incontrare una piccola traccia che scende sulla sinistra permettendoci, evitando le varie deviazioni, di raggiungere direttamente il Rifugio Battisti (q. 1761 m.).
Appena prima della struttura, una fontanella solitamente consente di riempire le borracce.

Rifugio Battisti
Rifugio Battisti

Dopo una sosta presso la frequentata struttura ricettiva, riprendiamo il cammino stavolta utilizzando lo stradello in ghiaia e in pochi minuti saliamo sullo spartiacque che divide il bacino dell’Ozola da quello del Dolo.

Procediamo verso Lama Lite (segnavia 615) che raggiungiamo velocemente (q. 1781 m.).

Monte Cipolla
Verso Lama Lite

Numerosi sono i percorsi che convergono in questa sella sovrastata dal Monte Cipolla offrendoci ampia scelta su quale itinerario utilizzare per ritornare a Civago. Noi optiamo per il percorso invernale. Riparato dalle valanghe con presenza di neve, piacevole anche il resto dell’anno.

Alta Val Dolo
Scendendo nell’alta Val Dolo

Quindi seguiamo il percorso 631 verso est per svoltare quasi subito sul sentiero 605C diretto al Rifugio Segheria.
Dopo un breve tratto quasi pianeggiante, iniziamo a perdere velocemente quota inoltrandoci presto tra i faggi.

sentiero 605C Abetina reale
Scendendo per il sentiero 605C

La traccia si allarga quando ci innestiamo sul più sassoso percorso 605 che seguiamo sempre in discesa.

Oltrepassiamo il bivio con il sentiero 605B e, infine, perveniamo al Rifugio Segheria (q. 1410 m.). Numerose persone sono ferme ai tavoli all’aperto intente a consumare il pranzo.

Rifugio Segheria
Rifugio Segheria

Continuiamo ancora per il percorso 605 passando subito tra una fontana e la Casa del Custode dell’Abetina Reale. Noi abbiamo solo sfiorato la splendida foresta di conifere in cui sopravvivono popolazioni autoctone relitte delle epoche con clima più freddo. Secolari abeti bianchi coesistono con le meno antiche foreste di abeti rossi.

Abetina Reale
Abetina Reale

Con alterna pendenza procediamo all’interno del bel bosco.
Transitiamo sul ponte realizzato per superare comodamente il Rio Sasso Fratto poi oltrepassiamo il bivio con il sentiero 605D.

Abetina Reale ponte
Ponte sul Rio Sasso Fratto

Ripreso a scendere, giungiamo presto al bivio fra i sentieri 605 e 605A. Entrambi conducono a Case Civago.
Preferiamo utilizzare il secondo, appena più lungo ma più vario.

Camminiamo a fianco del Torrente Dolo. Qualche piccola cascatella artificiale sovrasta alcune pozze dove i più temerari si immergono nelle gelide acque.

Torrente Dolo
Torrente Dolo

Non mancano alcuni passaggi su ponticelli realizzati con tronchi di alberi affiancati e legati, evitabili con guadi normalmente semplici.

Ponte guado
Ponte o guado?

Una volta giunti all’incrocio con il sentiero 691 ci ritroviamo sul percorso dell’andata.     
Lo percorriamo a ritroso superando subito il Torrente Dolo e pervenendo, poco oltre, al Rifugio San Leonardo, ultima possibilità di ristoro lungo l’itinerario odierno.

Rifugio San Leonardo
Rifugio San Leonardo

Saliamo ad incrociare nuovamente il sentiero 605 tramite il quale, in una mezzoretta, ritorniamo al punto di partenza.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nell’Agosto 2023
  • Durata*: 7h10′
  • Tempi progressivi*: Civago (Case Civago) – Rifugio San Leonardo (35′) – Passo delle Forbici (1h40′) – Bocca di Massa (2h40′) – Passo degli Scaloni (3h10′) – Monte Prado (4h10′) – Lago della Bargetana (4h50′) – Rifugio Battisti (5h15′) – Rifugio Segheria (6h05′) – Rifugio San Leonardo (6h35′) – Civago (Case Civago) (7h10′)
    *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +1000 m./ -1000 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: Alto Appennino Reggiano – n. 3 – 1:25000
  • Accesso: Da Reggio Emilia seguire per Castelnovo ne’ Monti e appena superata Felina deviare a destra verso Sassuolo e dopo Gatta svoltare a destra per Villa Minozzo e procedere in direzione Civago da cui si seguono le indicazioni per l’Abetina Reale fino a raggiungere Case Civago parcheggiando al termine della strada, con sconnesso fondo sterrato.
    Da Modena passare da Sassuolo poi seguire per il Passo delle Radici fino a Ponte Secchia dove si devia verso Castelnovo ne’ Monti e, superata la zona industriale di Fora di Cavola, svoltare a sinistra per Villa Minozzo da cui come sopra descritto.
  • Trasporti pubblici: Da Reggio Emilia Autobus SETA fino a Civago via Castelnovo ne’ Monti (Linea 44) e Villa Minozzo (Linea 54) (https://www.smonte etaweb.it/re/linee#re2).

COMMENTI E NOTE:

  • Escursione molto interessante, estremamente panoramica in tutta la porzione fuori dal bosco, tra Le Forbici e Lama Lite, che si sviluppa fra praterie d’alta quota.
    Prevalentemente in salita in tutta la prima parte.
  • Non ci sono difficoltà particolari per l’escursionista allenato. Nessun tratto esposto.
  • Esistono diverse possibilità per variare, in parte, il percorso. Volendo raggiungere il Monte Prado da Civago le opzioni per ridurre tempo e lunghezza sono però piuttosto limitate.
  • L’itinerario è percorribile in entrambi i sensi sebbene io lo preferisca come descritto, in modo da procedere prevalentemente in salita lungo la porzione più panoramica.
  • Non ci sono particolari soluzioni che consentano di ridurre decisamente il percorso volendo raggiungere la cima del Monte Prado. Si può diminuire un poco il tempo di percorrenza, tornando dall’itinerario dell’andata. Ma la differenza sarà di poche decine di minuti.
  • La presenza dei rifugi può offrire un buon punto di appoggio e possibilità di ristoro. Da verificare la relativa apertura.

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