Cascate del Dardagna, Lago Pratignano e Linea Gotica da Farnè

Cascate del Dardagna, Lago Pratignano e Linea Gotica da Farnè

Escursione dal borgo di Farnè lungo i sentieri che risalgono la valle del Dardagna fino alle omonime cascate e poi al lago Pratignano e ai monti della Riva dove correva la Linea Gotica.

cascate del dardagna
La cascata inferiore

La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Dalla borgata di Farné (q. 707 m.) scendo per la stradina a fianco del negozio di alimentari diretto a Chiesina (q. 665 m.).

Alla fine del paese svolto a sinistra in direzione di Ca’ Miglianti che raggiungo dopo quasi un km.
Mi trovo adesso lungo il tracciato 333 che ha raggiunto la strada poco prima del piccolo borgo.

Ca' Miglianti
Ca’ Miglianti

 Superata la borgata e un fosso tengo la sinistra (segnavia bianco-rossi) evitando di scendere per la mulattiera solo per pedoni utilizzata dall’itinerario “Monti della Riva”, un percorso ad anello che porta lungo la Linea Gotica che percorrerò, in parte, al ritorno.

Salgo lungo l’antica mulattiera affiancata in più tratti da vecchi muretti a secco ricoperti di muschio.
Un pilastrino votivo dimostra l’importanza nel passato di questo collegamento.

Sentiero 333 Valle del Dardagna
Pilastrino votivo lungo il sentiero 333

Raggiunto l’asfalto lo percorro attraversando Poggiol Forato.
La strada diviene sterrata e prosegue sempre in piano mentre il Torrente Dardagna si avvicina.

Oltrepassata una sbarra il percorso aumenta di pendenza incassato nella stretta vallata.
Solo il canto degli uccellini e il rumore dell’acqua mi fanno compagnia.

Al bivio per Madonna dell’Acero continuo lungo il percorso 333 e, dopo poche centinaia di metri, l’ampio tracciato si trasforma in sentiero cambiando ritmo divenendo meno monotono.

Valle del Dardagna sentiero 333
Lungo il sentiero 333

Superato il Rio Cavo e un altro sentiero per Madonna dell’Acero entro nell’area delle cascate del Dardagna.
Sta arrivando molta gente.
In effetti i numerosi salti d’acqua sono veramente molto belli.

Cascata inferiore Dardagna
La cascata inferiore

Il sentierino scalinato, a tratti ripido, risale il pendio a fianco del torrente. In diversi punti sono state predisposte delle piazzole panoramiche in modo da consentire alle persone di poter vedere le cascate in tutta sicurezza.

Cascate Dardagna
Alcuni salti intermedi

Passata l’ultima cascata il tracciato spiana.

cascate Dardagna
La cascata superiore

Praticamente tutte le persone presenti deviano sul sentiero 337 verso il Cavone (località raggiunta dalla strada asfaltata e con ampio parcheggio) mentre io, poco dopo, imbocco il medesimo tracciato ma in direzione Passo della Riva/Lago Pratignano.

Guadato il torrente Dardagna, il sentiero traversa il ripido pendio ricoperto dalla faggeta prima in salita poi con leggeri saliscendi fino al Passo della Riva (q. 1454 m.).

Passo della Riva
Passo della Riva

Da qui inizio a percorrere verso nord la cresta dei monti della Riva (segnavia 401 per Lago Pratignano).

Finalmente il percorso esce in qualche punto dal bosco affacciandosi sulla valle dell’Ospitale e sul crinale sfiorato dalle nubi.
C’è anche qualche sprazzo di sole.

Monte Spigolino
Vista sul Monte Spigolino

Superata Serra dei Baichetti (q. 1510 m.) l’itinerario scende piacevolmente, inizialmente sul crinale e poi sul versante modenese alternando tratti dentro e fuori dal bosco.

Un’ampia prateria precede il Lago Pratignano (q. 1313 m.), lago-torbiera creatosi nello sdoppiamento del crinale e luogo di grande rilievo naturalistico.

Lago Pratignano
Lago Pratignano

Ne costeggio la corta sponda sud portandomi presso un incrocio.
Una traccia per esperti scende a Poggiol Forato, un’altra sale verso nord ed una terza porta ad un tunnel detto “Grotta delle Fate”, teatro di leggende e affacciato sul ripidissimo versante orientale.

Vado a perlustrare e, con mia grande sorpresa, non sono nemmeno il solo.

Traccia Lago Pratignano Grotta delle Fate
Traccia per Grotta delle Fate
Lago Pratignano Grotta delle Fate
Grotta delle Fate

Ritornato all’incrocio, seguo la traccia che sale verso il crinale.
Una brevissima deviazione mi porta al Becco dell’Aquila, bel punto panoramico sulla valle sottostante, sul Monte Nuda e sul Corno alle Scale.

Ripresa la traccia mi faccio spazio nel fitto bosco prima sul versante occidentale del monte poi lungo una faglia affiancata dal doppio crinale di rocce stratificate ed infine sulla dorsale.
Mi collego così nuovamente al sentiero 401.
Sono ritornato nell’itinerario “Monti della Riva” che già avevo incontrato all’inizio, presso Ca’ Miglianti.
Mi trovo lungo la Linea Gotica.

Continuo sul sentiero 401 che sale sul monte Serrasiccia (q. 1378 m.) ove è posto un monumento dedicato al “soldato brasiliano” in memoria dell’esercito che qui combattette all’inizio del 1945.

Monumento soldato brasiliano Linea Gotica
Monumento al soldato brasiliano

Inizia a scendere qualche goccia dal cielo ma niente di fastidioso.

Mantenendo sempre il tracciato 401, percorro la cresta immerso nella faggeta.
Ogni tanto un affaccio fiorito mi regala qualche vista sulla valle e le adiacenti montagne.

Dopo il secondo bivio fra i sentieri 401 e 403 la discesa si fa più ripida e man mano che perdo quota si iniziano a sentire sempre più i rumori provenienti dalle aree antropizzate situate centinaia di metri più in basso.

Saltuari cippi segnano l’antico confine fra Modena e Bologna.

Cippo di confine Linea Gotica
Cippo di confine

Appena superato un camminamento tedesco, parte del sistema difensivo approntato durante la Seconda Guerra Mondiale, arrivo a Selletta Cappel Buso.
Sono nell’area in cui avvennero aspri combattimenti nel febbraio 1945.

Imbocco il sentiero 349 che scende, inizialmente piuttosto stretto, per il ripido versante fino ad un ponticello in legno che non ispira troppa fiducia.

sentiero 349 Valle del Dardagna
Ponticello lungo il sentiero 349

Supero un traverso detritico un po’ esposto e giungo a Pianacci.
Faccio qualche chiacchiere con tre signore stupite dal vedermi arrivare da quel sentiero.

Su asfalto scendo al ponte sul Dardagna e risalgo il versante opposto.
Circa 200 m. oltre un gruppetto di case (fontana), imbocco a sinistra la vecchia mulattiera selciata che portava direttamente a Farné e, non considerando la deviazione lungo il sentiero 333, la seguo in salita fino al borgo.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel maggio 2020
  • Durata*: 7h30′ (pausa pranzo esclusa e compresa deviazione presso il Lago Pratignano)
  • Tempi progressivi*: Farné – Poggiol Forato (1h00′) – Cascate del Dardagna (2h40′) – Passo della Riva (3h50′) – Lago Pratignano (4h50′) -Selletta Cappel Buso (6h20′) – Farné (7h30′)
  • *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +1200 m. / -1200 m. circa
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese scala 1:25000 oppure 07 BO Corno alle Scale-Alto Appennino bolognese e pistoiese 1:25000
  • Accesso: Da Bologna via autostrada o via Porretana raggiungere Sasso Marconi poi procedere in direzione Pistoia fino a Silla. Seguire per Lizzano in Belvedere poi Vidiciatico da cui si raggiunge Farnè.
    Da Modena seguire per Vignola poi per Fanano. Un paio di km prima del paese svoltare in direzione Silla e prima di giungere a Vidiciatico, svoltare per Farnè.
  • Trasporto pubblico: Autobus fino a Farnè via Porretta Terme – Vidiciatico (https://www.tper.it/)

COMMENTI E NOTE:

  • Percorso ad anello di notevole lunghezza e dislivello attorno alla valle del Dardagna, per lo più nel bosco ma con diversi punti panoramici e un paio di perle (Lago Pratignano e Cascate del Dardagna) di notevole interesse oltre al non trascurabile aspetto storico di un territorio in cui passava la Linea Gotica ed è stato teatro di parte dell’operazione “Riva Ridge”.
  • L’area presso le cascate del Dardagna può risultare affollata.
  • E’ un percorso ideale durante lo scioglimento della neve nelle montagne soprastanti le cascate oppure dopo un periodo piovoso, normalmente primavera e autunno mentre diviene pericoloso con il ghiaccio.
  • L’itinerario è riservato ad escursionisti esperti ed allenati seppure non presenti difficoltà particolari se non un paio di brevi tratti un poco esposti e la sezione sulle alture del Lago Pratignano su traccia non segnata che richiede un po’ di capacità ad orientarsi.
    Quest’ultima parte è evitabile e semplificabile mantenendosi direttamente sul sentiero 401 che percorre la sponda occidentale del Lago Pratignano.

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