Da San Pellegrino in Alpe alle Cime di Romecchio

Da San Pellegrino in Alpe alle Cime di Romecchio

Escursione da San Pellegrino in Alpe alle Cime di Romecchio, lungo il crinale su cui passano Sentiero Italia CAI, Alta Via dei Parchi e Grande Escursione Appenninica e alcuni dei sentieri meno battuti dell’alto Appennino modenese.

San Pellegrino in Alpe Cime di Romecchio
Cimetta

La traccia è stata disegnata manualmente e potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

Clicca su “Maggiori informazioni” per più dati (profilo altimetrico compreso) e per scaricare la traccia.


MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Ultimo giorno dell’anno 2018. Ci troviamo a San Pellegrino in Alpe (q. 1525 m.) frazione dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il piccolo borgo è sede del Santuario dei Santi Bianco e Pellegrino, in origine parte dello Spedale sorto lungo la Via Bibulca nel VII-XII secolo. In un tempietto del XV secolo posto all’interno della chiesa sono conservate le spoglie vestite dei due santi. Seppure in Toscana, una piccolissima area rettangolare è parte del territorio dell’Emilia-Romagna tanto che i santi riposano con il capo e il busto in Emilia mentre il resto del corpo è in Toscana.

San Pellegrino in Alpe tempietto santi
Il tempietto con i SS. Bianco e Pellegrino

La neve è quasi sparita ma carichiamo negli zaini anche i ramponi. Nel versante emiliano potrebbero essere necessari.

Imbocchiamo la scalinata posta a destra del ristorante L’Appennino (segnavia 50) e in circa 30′ di comoda mulattiera siamo alla Bocca del Fornello. A pochi metri di distanza corrono il sentiero 00 e una strada ghiaiosa rispettivamente lungo il crinale e nel versante toscano.

Procediamo su sentiero lungo lo spartiacque. E’ un susseguirsi di saliscendi, dentro e fuori dal bosco. Tutta la catena delle Alpi Apuane è ben visibile di fronte a noi.

San Pellegrino in Alpe e Alpi Apuane
San Pellegrino in Alpe e le Alpi Apuane
Val Dragone
L’emiliana valle del Dragone

Senza considerare i sentieri 557 e 555 che scendono verso Ca’ del Duca e i Lagacci di Monte Albano, raggiungiamo prima la bella prateria presso il Monte Spicchio e poi Monte Albano (q. 1669 m.).

Scendiamo nel bosco per sassosa mulattiera fino ad incrociare un’altra strada forestale. La percorriamo verso sud e, aggirando il Monte Saltello, arriviamo alla Bassa del Saltello (q. 1599 m.).

Bassa del Saltello
Segnavia alla Bassa del Saltello

Sempre seguendo il segnavia 00 riprendiamo il crinale.
Per un piccolo tratto il sentiero sale fra i faggi contorti dal vento poi riemerge dal bosco.
Dalla cima del Monte Romecchio (q. 1700 m.) il panorama è ampio. Oltre alle vicine Cime di Romecchio, sono ben visibili quasi tutte le più alte vette dell’Appennino settentrionale, in particolare i monti Cimone, Prado e Cusna.

San Pellegrino in Alpe Cime di Romecchio Monte Prado e Cusna
Sullo sfondo Monte Prado e Monte Cusna
Le Cime di Romecchio
Le Cime di Romecchio

Ancora una discesa e siamo al Passo della Basserella (q. 1627 m.). Qui avremmo la possibilità di raggiungere direttamente le Cime di Romecchio, riducendo la durata dell’escursione e il dislivello complessivo. Ma noi vogliamo compiere il più completo anello che scende verso i Lagacci della Porticciola.

Quindi abbandoniamo il sentiero 00 per scendere in Emilia lungo il tracciato 551. Qualche centimetro di neve compatta copre il sentiero.
Arrivati alla piana in cui è posto il bivio fra i sentieri 547 e 551 non si vede la traccia del primo che noi dovremo seguire. Tutti i segnavia sono coperti dalla coltre nevosa e solo pochi animali hanno lasciato delle impronte.

Versante nord Cime di Romecchio
Le Cime di Romecchio

Siamo sotto il versante nord delle Cime di Romecchio, una zona poco gettonata dell’Appennino modenese. Il silenzio è totale. La temperatura qui è decisamente più bassa rispetto al crinale. Abbiamo già abbandonato l’idea di arrivare fin sulla Cima dell’Omo, troppo lontana con il fondo odierno. Il buio ci coglierebbe nel bel mezzo del rientro.

Impieghiamo un po’ di tempo per trovare un ipotetico passaggio nel bosco e risalire il pendio innevato. Recuperiamo il sentiero 547 circa mezzoretta dopo.

Passato il bivio fra i sentieri 547 e 549, seguendo il secondo sfioriamo la conca superiore dei Lagacci della Porticciola, piccoli laghi-torbiere raggiungibili con una breve deviazione. Gli scarponi fanno ben presa nella poca neve lungo il traverso che ci riporta sul crinale.

Sotto le Cime di Romecchio
Risalendo verso il crinale

Cima dell’Omo è davanti a noi ma ormai è tempo di invertire la rotta e riprendere il sentiero 00 in direzione Passo della Radici.

I primi 200 m. richiedono la necessaria attenzione per via del fondo innevato. Il sentiero corre stretto appena sotto la cresta affilata e alla nostra destra il pendio è molto ripido.

Cresta verso le Cime di Romecchio
La cresta verso le Cime di Romecchio
Monte Nuda e Monte Cimone
Monte Nuda col Monte Cimone sullo sfondo

Superato il tratto più impegnativo della giornata saliamo sulle Cime di Romecchio, due vette distanti poche decine di metri l’una dall’altra. La più alta quota 1786 m. ma è sulla seconda, quella settentrionale, che è posta una piccola croce. Ne approfiamo per un leggero pasto affascinati dal panorama a 360°.

Cima dell'Omo e Monte Giovo
Cima dell’Omo con dietro Monte Giovo
Cima di Romecchio settentrionale
La vetta della Cima di Romecchio settentrionale

Riprendiamo il cammino. Giusto un passaggio appena scomodo poi il tragitto torna sul crinale, in questa sezione ampia ed erbosa.

Verso Colle delle Vacche
Verso il Colle delle Vacche

Transitando accanto al Colle delle Vacche, scendiamo al Passo della Basserella e per un paio di km percorriamo a ritroso il tracciato dell’andata.

Monte Romecchio
Scendendo dal Monte Romecchio

Aggirato il Monte Saltello e arrivati al bivio in cui il sentiero 00 si stacca dalla strada forestale, decidiamo di seguire quest’ultima che perde quota, nel versante toscano, fino ad altro stradello sterrato.

Procediamo verso nord-ovest (destra) mantenendoci pressoché in piano (o con limitata pendenza) parallelamente al crinale fino a tornare alla Bocca del Fornello. Alla nostra sinistra è presente una strana area piena di pietre detta “Giro del diavolo” ad identificare il luogo in cui la leggenda narra si siano incontrati San Pellegrino e il Diavolo. Qui i pellegrini abbandonavano una pietra che si erano portati lungo il cammino in segno della loro penitenza.

San Pellegrino in Alpe Giro del Diavolo
Il Giro del Diavolo

Con il sentiero 50 torniamo in una mezzoretta a San Pellegrino in Alpe giusto mentre il sole tramonta dietro le Apuane.

San Pellegrino in Alpe Tramonto sulle Alpi Apuane
Tramonto sulle Alpi Apuane

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Dicembre 2018
  • Durata*: 6h20′
  • Tempi progressivi*: San Pellegrino in Alpe – Bocca del Fornello (30′) – Bassa del Saltello (2h00′) – Passo della Basserella (2h35′) – Bivio sentieri 00-549 (3h30′) – Cime di Romecchio (3h40′) – Passo della Basserella (4h10′) – Bassa del Saltello (4h40′) – Bocca del Fornello (5h55′) – San Pellegrino in Alpe (6h20′)
    *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +700 m./ -700 m. circa
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
  • Accesso:
    1)Dalla Toscana passando da Castelnuovo in Garfagnana e Pieve possibile poi, a scelta, la più larga ma lunga strada del Passo delle Radici e da qui deviazione a destra per San Pellegrino in Alpe oppure la molto ripida e più stretta via diretta per Chiozza e San Pellegrino in Alpe;
    2)Dall’Emilia Romagna salire al Passo delle Radici e deviare a sinistra per San Pellegrino in Alpe.
  • Trasporti pubblici: Dalla Toscana Autolinee Toscane – Extraurbani Lucca (Linea E56) da Castelnuovo Garfagnana-Passo delle Radici (https://www.at-bus.it/it/orari.html#modTimetables_collapseExtraUrbanLine); dall’Emilia Autobus Seta fino a Imbrancamento (Linea 845 – stagionale) a quota 1350 m. circa da cui si sale alla Bocca del Fornello tramite il sentiero 559 evitando San Pellegrino in Alpe. Altrimenti bus fino a Piandelagotti (Linea 600) poi lungamente a piedi passando dai Prati di San Geminiano e Passo delle Radici. (https://www.setaweb.it/mo/linee#mo2)

COMMENTI E NOTE:

  • Il percorso è molto panoramico. I tratti nel bosco sono alternati ad altri in cui la vista spazia su Emilia e Toscana. Particolare l’area sottostante le Cime di Romecchio, poco frequentata.
  • L’itinerario non crea problemi ad un escursionista allenato ed abituato a sentieri stretti. I numerosi saliscendi richiedono la necessaria preparazione.
  • E’ presente un po’ di esposizione lungo il sentiero 00 presso l’incrocio con il tracciato 549.
  • All’andata si potrebbero evitare alcuni saliscendi procedendo lungo la strada per poco più di 1 km. Giunti ad un piccolo spiazzo in cui strada e sentiero 00 sono praticamente collegati, seguire quest’ultimo verso Monte Spicchio.
  • Volendo, si può accorciare il percorso (quasi un’ora in meno riducendo il dislivello di alcune decine di metri) andando direttamente sulle Cime di Romecchio dal Colle delle Vacche lungo il sentiero 00 e ritornando per lo stesso tragitto. Questa soluzione diretta è consigliabile anche agli escursionisti particolarmente sensibili all’esposizione.

Altre escursioni pubblicate in zona:


Hai mai effettuato questo percorso?
Vuoi qualche informazione in più oppure vuoi segnalare, aggiungere o correggere qualcosa?
Ti invito a commentare o a contattarmi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *