Monte Giovo dal Lago Santo per il Piano dell’Altaretto
Un bel percorso “alternativo” per raggiungere il Monte Giovo attraversando il Piano dell’Altaretto percorrendo i sentieri che partono dal Lago Santo Modenese.
La traccia è stata parzialmente rilevata direttamente e in parte disegnata manualmente e potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.
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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Il Monte Giovo, frequentata cima dell’Appennino Tosco-Emiliano raggiungibile con 4 diversi sentieri.
Oggi ho deciso di percorrere un itinerario piuttosto alternativo con il passaggio dal Piano dell’Altaretto e la discesa per la “direttissima” Monte Giovo-Lago Santo.
Poco considerato dagli emiliani ma non calcato spesso anche dai toscani, il Piano dell’Altaretto rappresenta una bella salita per arrivare sullo spartiacque appenninico dal versante toscano.
La giornata è completamente serena.
Qui al parcheggio del Lago Santo non c’è neanche il vento.
Gli alberi hanno iniziato a colorarsi di giallo e di rosso.
Mi incammino lungo la strada sterrata che sale al lago ed in pochi minuti mi trovo a fianco del Rifugio Vittoria.
Di fronte è presente una fontana in cui rifornirsi d’acqua.
Davanti a me i 500 metri della parete est del Monte Giovo che scende con ripide balze fino alle acque del bacino naturale (q. 1501 m.) in parte di origine glaciale ed in parte causa frana.
Per dimensione è il secondo specchio d’acqua dell’intero Appennino settentrionale, dopo l’omonimo parmense.
Costeggio il lago lungo il lastricato pedonale che ne percorre la sponda orientale fino a raggiungere, dopo aver superato il Rifugio Marchetti, il Rifugio Giovo.
Ben 3 punti di appoggio in poche centinaia di metri fan capire la grande frequentazione che questo luogo ha sempre avuto.
Salgo pochi metri nella faggeta allontanandomi dal lago e mi innesto nel sentiero 529 che seguo verso nord (sinistra).
Dopo alcuni saliscendi il percorso inizia a salire in modo più deciso per spianare presso un recinto.
Ancora un po’ di saliscendi, oltrepasso il bivio per la più frequentata salita al Monte Giovo (sentiero 527) ed arrivo all’importante crocevia del Passo Boccaia (q. 1574 m.) con la visuale che si apre verso il crinale appenninico dalle Cime di Romecchio fino ai monti Prado e Cusna.
Qui ben 5 sentieri prendono direzioni diverse (fino a qualche anno fa anche il sesto diretto al Monte Giovo incontrato in precedenza).
Io seguo il sentiero 529 coincidente con il Sentiero Italia (tappa L16) e l’Alta Via dei Parchi, Grande Escursione Appenninica e Sentiero Europeo E1.
Con leggeri saliscendi attraverso i Campi di Annibale, bell’anfiteatro di origine glaciale che scende dalla cima del Monte Giovo.
Cammino fra pietre e prati con i colori dell’autunno che dipingono i boschi circostanti e le distese di mirtilli.
Bel panorama verso il Monte Nuda e la vallata del Rio Fontanacce. Poi appare anche il Monte Cimone.
Passata la sorgente delle Fontanacce, mi inoltro per un poco nel bosco con il sentiero che diviene più sconnesso.
Percorro un traverso lungo un ripido pendio ed eccomi al Passo della Porticciola (q. 1714 m.), posto sul confine tosco-emiliano fra Cima dell’Omo e il Monte Giovo.
Qui abbandono i percorsi a lunga percorrenza citati in precedenza e diretti a San Pellegrino in Alpe per svoltare lungo il sentiero 00 verso il Giovo.
Questa sarebbe la via più semplice per raggiungere la vetta ma io presto devio verso sud e con il sentiero 28 mi inoltro in territorio toscano lungo il ripido versante occidentale della montagna.
Il tracciato è piuttosto stretto e inizialmente perde quota molto lentamente.
Mi inoltro nel bosco oltrepassando un fossetto che pochi metri sotto il sentiero crea una bella cascatella.
Scendo ora più decisamente fino ad uno stradello e, subito dopo, all’incrocio con il sentiero 26.
Seguo quest’ultimo in salita verso l’Altaretto.
Dopo un primo tratto nel bosco, il percorso ne esce appena sopra un lungo balzo roccioso mantenendosi un pochino esposto per alcune decine di metri.
Da una parte la parete sud-occidentale del Monte Giovo, dall’altra tutta la Garfagnana e l’intera catena delle Alpi Apuane.
E’ una giornata spettacolare, devo solo guadagnare quota per allargare ancora la visuale.
Arrivo piuttosto in fretta alla bella prateria del Piano dell’Altaretto.
E’ la stagione ideale per godere dei magnifici colori della zona.
In alto si vede anche la croce posta sulla cima del Monte Giovo e la rocciosa cresta che dovrò percorrere per raggiungerla.
Salgo lungo l’ampio pendio ed eccomi di nuovo sul crinale principale presso l’Altaretto, affacciato sulla conca di origine glaciale del Lago Baccio con il Monte Rondinaio non molto lontano. Spostato verso nord e più distante, il Monte Cimone.
Inizia adesso la parte più impegnativa del percorso.
L’ascesa verso la cima del Monte Giovo lungo il sentiero 00 porta subito al superamento di alcune facili roccette.
Molto bella anche la visuale verso il lago Baccio posto circa 400 metri più in basso.
La cresta è piuttosto affilata e l’esposizione aumenta.
Non c’è praticamente vento e questo è un dato importante per limitare difficoltà e pericolosità.
Arrivo così al salto di roccia presso la Grotta Rosa. Sono circa 5 metri da percorrere in arrampicata (I grado), molto esposti. Sono presenti anche una catena e un cavo metallico utile per chi volesse usare un imbrago o un cordino di emergenza.
Superato questo tratto le difficoltà diminuiscono, giusto qualche roccetta poi giungo abbastanza in fretta al bivio con il sentiero 525 che seguirò fra un po’.
Intanto proseguo lungo il crinale dove incontro un paio di persone, le uniche della giornata lontano dal Lago Santo.
Insieme discutiamo su quali isole si vedano oggi: la Corsica è ben evidente poi ci sono Gorgona, Capraia e l’Elba.
Spostando lo sguardo verso sinistra si vede anche la sagoma del Monte Amiata. Le Alpi invece sono nascoste dalla foschia.
Continuo e in un paio di minuti arrivo sulla vetta del Monte Giovo (q. 1991 m.)
Dopo un po’ di pausa ritorno sui miei passi fino all’incrocio con il sentiero 525 che ora seguo.
Si tratta di una vera e propria picchiata di quasi 500 metri di dislivello.
La prima parte percorre una ripida dorsale fra rocce ed erba.
Bellissima la vista contemporanea del Lago Santo e del Lago Baccio.
Arrivato alla Borra dei Porci, un piccolo altopiano sospeso quasi 200 metri sopra il Lago Santo, entro nel bosco.
Il sentiero permane molto sconnesso e ripido.
Continuo a perdere quota.
L’immagine del Lago Santo avvolto dal bosco variopinto fa da sfondo a quest’ultima parte del percorso.
Ormai in vicinanza del bacino lacustre, supero un punto in cui dell’acqua scorre lungo il sentiero. Il fondo roccioso potrebbe risultare scivoloso per cui sono state posizionate un paio di corde a cui eventualmente aggrapparsi.
Quando mancano un centinaio di metri al lago, supero una pietraia termine delle difficoltà di giornata.
Eccomi tornato sulle sponde del Lago Santo e in un paio di minuti davanti al Rifugio Vittoria.
Seguendo lo stradello di salita torno in breve tempo al parcheggio.
E’ ora di rilassare le articolazioni messe a dura prova dalla discesa lungo la “Direttissima”.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nell’Ottobre 2020
- Durata*: 5h20′ (escluso pause)
- Tempi progressivi*: Lago Santo parcheggio – Passo Boccaia (45′) – Passo della Porticciola (1h30′) – Bivio sentieri 26/28 (2h00′) – Bivio sentieri 00/26 (2h45′) – Monte Giovo (3h15′) – Lago Santo parcheggio (4h30′)
- *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
- Dislivello: +850 m./ -850 m.
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
- Accesso: Da Modena seguire per Pavullo nel Frignano poi Lama Mocogno, Riolunato, Pievepelago. Circa 1 km oltre il paese, in direzione del Passo delle Radici, svoltare in direzione del Lago Santo fino al parcheggio (a pagamento).
Dalla Toscana oltrepassare il Passo dell’Abetone e all’inizio di Pievepelago svoltare in direzione del Passo delle Radici e proseguire come sopra descritto.
Provenendo invece dal Passo delle Radici, svoltare circa 1 km prima di Pievepelago per il Lago Santo a seguire come sopra descritto.
A volte la strada fra Pievepelago e Tagliole è interrotta. In quel caso seguire la strada fra Abetone e Pievepelago fino a Dogana poi svoltare per Lago Santo. - Trasporti pubblici: Da Modena collegamento in autobus Seta via Pavullo fino a Dogana, Ponte Modino o Pievepelago (linee 800 e 810).
Da Pistoia Bus Autolinee Toscane (linea 54) fino a Dogana o Ponte Modino oppure fino ad Abetone con Bus Autolinee Toscane (linea 54) poi Autobus Seta (linea 810) sempre fino a Dogana o Ponte Modino.
https://www.setaweb.it/mo
https://www.at-bus.it/it/
Poi è necessario muoversi a piedi (anche su sentiero) o con mezzo privato.
COMMENTI E NOTE:
- Percorso alternativo ma meritevole per accedere alla vetta del Monte Giovo.
I sentieri toscani 26 e 28 non sono molto frequentati nonostante che la salita lungo il Piano dell’Altaretto sia molto piacevole.
Anche la “direttissima” Monte Giovo-Lago Santo viene spesso evitata in quanto veramente ripida sia per affrontarla in salita che in discesa ma offre una bellissima vista sui laghi Santo e Baccio. - Il periodo ideale è certamente inizio autunno quando i boschi e le praterie di mirtilli sono multicolori.
- L’itinerario è riservato ad Escursionisti Esperti in quanto i passaggi sulla cresta del Monto Giovo richiedono passo sicuro e assenza di vertigini ma anche la discesa lungo il sentiero 525 può essere insidiosa e da evitare con il cattivo tempo.
- Per semplificare e ridurre il percorso l’accesso alla vetta del Monte Giovo può essere effettuata tramite i sentieri 527 o 00 (dal Passo Porticciola) riducendo durata e difficoltà.
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Monte Giovo dal Lago Santo (anello classico)
- Traversata del Monte Giovo dal Lago Santo
- Monte Nuda e Lago Santo da Tagliole
- Valle delle Tagliole: Giro dei 4 laghi
- Monte Modino, Rotari e la Via Ducale
- Sentiero delle Cascate di Sant’Anna Pelago
- Alpe Tre Potenze e Monte Gomito da Val di Luce
- Alpe Tre Potenze, Denti della Vecchia e Alpe Fariola da Faidello
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