Altissimo di Nago – Il versante occidentale e la Val de Parol

Altissimo di Nago – Il versante occidentale e la Val de Parol

Escursione per esperti all’Altissimo di Nago sui sentieri che percorrono lo scosceso versante occidentale e la Val de Parol.

Altissimo di Nago, il lago di Garda dalle Mandriole
Il Lago di Garda visto dalle Mandriole

La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Raggiungiamo il termine della strada dei Prati di Nago.
Lasciata l’auto presso il parcheggio (q. 1535 m. circa), seguiamo la via sterrata in salita fino al primo tornante.

Qui imbocchiamo una traccia che scende in direzione nord-ovest presso una parete rocciosa.
Alcuni begli scorci sul Lago di Garda e sulle montagne della sponda bresciana e trentina fino al gruppo dell’Adamello-Presanella.
Si intravede anche il Lago di Ledro.

Il Griuppo Adamello-Presanella dalla parete ovest dell'Altissimo di Nago
Vista verso il gruppo Adamello-Presanella

Persi quasi 300 m. di quota giungiamo alla strada forestale che collega i Prati di Nago a Navene (segnavia 6). La seguiamo a sinistra verso Navene per circa 1 km (15’).

La vecchia traccia del sentiero B del CAI sale poco evidente sulla sinistra verso sud. La seguiamo con attenzione cercando di non sbagliare la direzione. I segni sono rari e sbiaditi, la traccia in parte occupata dalla vegetazione anche se piuttosto evidente.

Dopo aver guadagnato circa 100 m. di quota, proseguiamo con leggeri saliscendi. Ogni tanto appare il lago di Garda fra spazi lasciati dagli alberi. Le acque sono di un blu intenso.

Lago di Garda e prealpi di Ledro
Oltre il lago, le prealpi di Ledro

Sotto la parete ovest delle Mandriole, uscendo dai pini mughi, la traccia si innesta nel sentiero 8.

Altissimo di Nago incrocio sentieri 8 e B
Incrocio fra i sentieri 8 e B

La seguiamo a sinistra aggirando le Mandriole e superando presto una cengia esposta.

Lo stretto sentiero riprende a salire faticosamente e ci troviamo davanti le verticali fiancate dell’Altissimo di Nago.
L’ambiente è ancora più selvaggio e solitario. Del caos dei turisti che affollano il lago nessuna traccia.

Altissimo di Nago, versante ovest
Le pareti del versante ovst dell’Altissimo di Nago

Fra ghiaie e ciuffi d’erba traversiamo lungo il versante ovest della montagna sempre accompagnati dalla vista parziale del lago.

La giornata è splendida. Siamo a fine giugno ma non c’è traccia dell’umidità che spesso interessa il bacino lacustre.

Scorcio su lago di Garda
Uno scorcio sul Lago di Garda e, a destra, la parete delle Mandriole

Superiamo una paretina di pochi metri aiutandoci un po’ con le mani poi usciamo in un ambiente completamente differente.

Altissimo di Nago, lungo il sentiero 8
Paretina lungo il sentiero 8

I mughi lasciano spazio alle praterie fiorite. In pochi metri è cambiato tutto.

Il lago non si vede momentaneamente più mentre ancora si nota il solco della Val di Ledro e, più lontano, il Carè Alto.

Due camosci ci osservano dai bordi del prato.

Altissimo di Nago, Camosci
Camosci

Al bivio con il sentiero 651 (q. 1892 m.) lo seguiamo in salita mentre alle nostre spalle il Monte Baldo fa bella mostra di sé con in primo piano la parete del Ventrar e la Colma di Malcesine.

Monte Baldo e Colma di Malcesine
Il Monte Baldo e il Lago di Garda

Presso la Busa Brodeghera (q. 1990 m.) raggiungiamo lo stradello proveniente dal Rifugio Graziani, il più comodo accesso alla vetta.

Pochi minuti e siamo sull’ampia sommità dell’Altissimo di Nago (q. 2079 m.).
Sono presenti alcune trincee e piccole fortificazioni relative alla Prima Guerra Mondiale. Iniziale postazione austriaca, fu conquistata dalle truppe italiane il primo giorno di guerra.

Il lago di Garda dalla vetta dell'Altissimo di Nago
Il lago di Garda visto dalla vetta dell’Altissimo di Nago

Bellissima la vista a 360°. Lago di Garda, monte Baldo, il gruppo del Brenta e dell’Adamello, la valle dell’Adige e gran parte delle restanti Alpi e Prealpi trentine fino al Veneto.

La presenza del Rifugio Damiano Chiesa offre la possibilità di appoggio e ristoro a chi arriva con la voglia o necessità di una sosta un po’ più prolungata.

Altissimo di Nago, rifugio Damiano Chiesa
Il Rifugio Damiano Chiesa

Dopo un po’ di chiacchiere con una signora, ripartiamo seguendo il sentiero 622 che percorre la dorsale ovest.

Altissimo di Nago dorsale ovest
La dorsale ovest dell’Altissimo di Nago

Arrivati a Bocca Paltrane (q. 1831 m.) imbocchiamo a sinistra una traccia non segnata ma ben evidente.

Con stretti tornanti perdiamo quota ed entriamo nella solitaria Val de Parol fra abeti e prati fioriti.

Val de Parol
Scendendo alla Val de Parol

A quota 1639 metri iniziamo la facile risalita verso Monte Varagna nei pressi del quale si intersecano anche i tracciati 601 e 624.

Evitando di percorrere la strada sterrata, seguiamo il primo in discesa ritornando al parcheggio.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel giugno 2018
  • Durata*: 4h40′ (pausa pranzo e giro trincee sulla vetta esclusi)
  • Tempi progressivi*: Parcheggio – bivio traccia/sent. 6 (20′) – bivio sentieri 6/B (35′) – bivio sentieri 8/B (1h20′) – bivio sentieri 8/651 (2h50′) – Altissimo di Nago (3h20′) – Bocca Paltrane (3h50′) – Parcheggio (4h40′)
    *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.
  • Dislivello: +950 m. / -950 m.
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 61 – Alto Garda-Ledro-Monte Baldo nord – scala 1:25000
  • Accesso: Da Rovereto (uscita sud dell’autostrada del Brennero) procedere in direzione Riva del Garda (o da Riva del Garda/Arco seguire per Rovereto) fino a Nago, attraversarne il centro poi seguire per Monte Baldo fino al parcheggio in cui finisce la strada aperta al transito.
  • Trasporto pubblico: Autobus fino a Nago da Torbole-Riva-Arco (urbano) oppure da Rovereto (extraurbano)
    (https://www.trentinotrasporti.it/viaggia-con-noi/extraurbano)

COMMENTI E NOTE:

  • Escursione lungo il versante più difficoltoso, selvaggio e solitario dell’Altissimo di Nago. Una bella alternativa ai classici percorsi di accesso alla vetta con splendidi scorci sul lago di Garda e le montagne circostanti.
    Anche il passaggio per la Val de Parol offre la possibilità di attraversare un’altra zona appartata.
    Un passaggio decisamente esposto lungo il sentiero 8, il fondo a tratti impegnativo, un brevissimo gradino roccioso in cui potrebbe essere necessario appoggiare le mani e sezioni praticamente prive di segnaletica rendono l’itinerario adatto solo a persone esperte dotate di passo sicuro e assenza di vertigini.
  • Volendo accorciare un po’ il percorso, dalla vetta si può puntare direttamente verso il Monte Varagna evitando di passare da Bocca Paltrane e Val de Parol anche se la discesa diviene certamente meno bella. In questo modo il dislivello diminuirebbe di quasi 100 metri.

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