Giro del Cristallina

Giro del Cristallina

Il periplo del Pizzo Cristallina, una impegnativa escursione tra laghi, pietraie e vallate in un continuo variare del paesaggio di alta quota che caratterizza i versanti di questa montagna.

Lago Sfondau
Lago Sfundau

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Dal Lago Scuro si sale al vicino ampio Lago del Narèt percorso un tratto della sponda del quale si devia in una valletta pervenendo velocemente al Lago del Corbo, con vista sulla punta del Pizzo Cristallina.
Il percorso diviene poi meno identificabile, raggiunge il Lago Cristallina e, risale il fianco della dorsale del Sasso Nero per raggiungerne la sommità.
Si continua guadagnando quota su terreno sempre più aspro.
Al tratto sulla dorsale, segue un lungo taglio del roccioso versante che scende dal Cristallina. L’attraversamento di estese pietraie, spesso instabili, richiedono attenzione.
Superate anche le porzioni superiori della Val del Coro e della Valle del Sasso Nero si giunge alla Bocchetta del Lago Nero per poi scendere all’omonimo lago tramite un sentiero un po’ esposto, in parte attrezzato con catene.

Percorrendo, ora, il versante affacciato sulla Valle Bavona e il Monte Basòdino, ci si innesta nel “Sentiero Cristallina” tramite il quale si riprende ancora a salire.
Si traversa a monte del Lago Sfundau per poi arrivare al Passo di Cristallina e alla moderna Capanna che porta lo stesso nome.
Di seguito si cala nel versante opposto, all’interno della Val Torta.
Con ancora uno sforzo si sale al Passo del Narèt ormai in vista dell’omonimo lago che si raggiunge abbastanza velocemente per ritornare in breve al punto di partenza.

Val del Coro
Verso la Val del Coro

DESCRIZIONE COMPLETA:

Risalita tutta la valle del Fiume Maggia (Val Lavizzara e Val Sambuco nella sua parte superiore), lascio l’auto a quasi 2300 metri di quota, presso il Lago Scuro, piccolo specchio d’acqua posizionato ai piedi della grande diga che origina il Lago del Narèt.
Oggi ho in programma il giro del Pizzo Cristallina. Ci sono molte nuvole ma sembra scongiurato il pericolo di pioggia e nebbia altrimenti avrei optato per un percorso differente.

Preso lo stradello sterrato che contorna il lato sud del Lago Scuro, salgo al grande Lago del Narèt (q. 2310 m.) per costeggiare anch’esso lungo la sua sponda meridionale.

Lago del Naret
Lago del Narèt

Superato un passaggio tra due bacini arrivo ad un bivio. Potrei svoltare in salita a sinistra tagliando leggermente il percorso, semplificandolo anche un po’, ma preferisco continuare ancora un poco lungo la riva del Lago del Narèt.
In tal modo, seguendo lo stradello fino al suo termine, arrivo a toccare il bel Lago del Corbo (q. 2349 m.).
Qui ha termine la porzione “turistica” dell’escursione odierna.

Lago del Corbo
Lago del Corbo

Risalgo la valletta rimanendo a fianco del piccolo corso d’acqua che poi è il tratto iniziale del Fiume Maggia. Sullo sfondo, nonostante le nubi che coprono parte delle montagne, emerge la punta del Cristallina, la cima di quasi 3000 metri di altitudine di cui compirò il periplo.

La traccia è poco visibile e devo procedere con attenzione attraversando praterie disseminate di pietre.

Pizzo Cristallina
Fra erba e pietre col Cristallina sullo sfondo

Passo a fianco del piccolo ma incantevole Lago Cristallina (q. 2399 m.) per poi risalire faticosamente (e un po’ ad intuito) il pendio fino a raggiungere la dorsale del Sasso Nero dove mi collego al più evidente e ben segnalato sentiero che saliva direttamente dal Lago del Narèt.

dorsale Sasso Nero
Sulla dorsale del Sasso Nero

Su fondo prevalentemente roccioso, cammino lungo la dorsale per poi spostarmi sul versante meridionale, affacciato verso il Laiòzz, bacino lacustre caratterizzato da un piccolo isolotto.

Laiòzz
Laiòzz

Continuo a guadagnare quota.
Ormai ai piedi del Cristallina, attraverso la parte superiore della Val del Coro, parzialmente su di una pietraia instabile che richiede attenzione.

Superata una dorsale, mi appare all’orizzonte la Bocchetta del Lago Nero, selletta posta tra la Cima delle Donne e il Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero. Per raggiungerla devo percorrere un esteso e malagevole terrazzo detritico sospeso sulla Valle di Sasso Nero.

Valle di Sasso Nero
L’alta valle di Sasso Nero

Con una ripida discesa terminale pervengo alla Bocchetta (q. 2563 m.) affacciandomi sul versante in cui è posto il Lago Nero, al momento immerso nelle nubi.

Bocchetta del Lago Nero
Bocchetta del Lago Nero

Calo in direzione del lago per poi traversare al di sopra della sua sponda ovest, in parte con un po’ di esposizione. La presenza di alcune catene rende più sicura la progressione nei punti maggiormente impegnativi.

Lago Nero Cristallina
Lago Nero

Raggiunto l’angolo più occidentale del bel bacino dall’intenso colore scuro, in corrispondenza del costone sud della Cima delle Donne, il sentiero compie un deciso cambio di direzione e puntando a nord-ovest arriva ad incontrare il sentiero 59 (q. 2342 m.), noto come “Sentiero Cristallina”, che collega Bignasco, in Valle Maggia, ad Airolo nella Val Bedretto. Verso ovest si nota la diga del Lago dei Cavagnöö sovrastato dal Monte Basòdino con il suo ghiacciaio, al momento tra le nuvole.

Lago dei Cavagnöö
Lago dei Cavagnöö con il Monte Basòdino tra le nuvole

Procedendo verso la Capanna Cristallina riprendo a guadagnare quota.
Sotto lo sguardo di uno stambecco pervengo alla dorsale sud-ovest del Cristallina da cui si apre la vista verso il Lago Sfundau.

Stambecco
Stambecco

Tralascio il sentiero per Cortino poi compio un lungo taglio, in parte su pietraia e in altri punti esposto, dell’erto pendio che sovrasta il verdastro bacino d’acqua.

Risalgo presso un laghetto poi fino al Passo di Cristallina (q. 2566 m.), a due passi dall’omonima Capanna dalla imponente e moderna sagoma già visibile da tempo.

Capanna Cristallina
Capanna Cristallina

Qui abbandono il bacino idrografico della Valle Bavona per entrare in quello della Val Bedretto e, più precisamente, nella sua laterale Val Torta.

Perdo quota alle pendici del Pizzo Gararesc. Alla mia destra il Poncione della Forca di Cristallina e il Cristallina stesso.

Pizzo Gararesc
Pizzo Gararesc dalla Val Torta

Mentre scendo nella Val Torta il percorso diviene più morbido. Le rocce e le pietraie lasciano pian piano posto agli spazi erbosi. Ma le fatiche non sono terminate! Lungo la discesa posso già vedere la traccia che sale, sul lato opposto della vallata, al Passo del Narèt.

Val Torta
Scendendo in Val Torta

Così, attraverso un corso d’acqua e compio la faticosa ascesa al passo. Anche perché la stanchezza inizia a farsi sentire.
Poco prima del valico incontro un ex edificio militare in legno, poi su ad affrontare lo strappo finale e, finalmente, eccomi al Passo del Narèt (q. 2437 m.) con l’omonimo lago a poca distanza.

sentiero Passo del Naret
Salendo al Passo del Narèt

Calo velocemente fino alla sua sponda dove, procedendo verso sud (destra), ritorno sullo stradello percorso ad inizio escursione e, pochi minuti più tardi, mi trovo all’auto.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Settembre 2018
  • Durata*: 6h55′
  • Tempi progressivi*: Lago Scuro – Lago Narèt (10′) – Lago del Corbo (20′) – Bocchetta del Lago Nero (2h50′) – Lago Nero (3h10′) – Bivio per Cortino (3h50′) – Capanna Cristallina (4h35′) – Lago Narèt (6h45′) – Lago Scuro (6h55′)
    *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente integrato, ove assente, da quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +900 m./-900 m.
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Carta escursionistica: Geo4Map n. 111 – Val Formazza 1:25000
  • Accesso: Da Locarno (Svizzera) percorrere tutta la Val Maggia e tutta la Val Lavizzara, superare Fusio e, su percorso più stretto, il Lago del Sambuco per continuare fino al punto di scollinamento che precede la breve discesa al Lago Scuro. Possibilità di Proseguire in auto fin sopra la diga del Lago del Narèt riducendo appena lunghezza e dislivello.
  • Trasporti pubblici: Autopostale – linea Bignasco-Fusio Paese dopo il quale bisogna proseguire a piedi per molti km; più opportuno (seppur poco economico e comunque prevede almeno un paio d’ore di cammino in più di quanto descritto) utilizzare la linea Bignasco-San Carlo ed effettuare in funivia il collegamento con Robiei (attenzione agli orari!) da cui si può iniziare l’escursione salendo a Cortino per poi collegarsi al percorso descritto prima del Lago Sfundau. Volendo salire o scendere a piedi a Robiei o evitare di perdere l’ultima corsa della funivia è opportuno programmare di compiere l’itinerario in due giorni (https://www.postauto.ch/it/orario-ufficiale)

COMMENTI E NOTE:

  • Bella e panoramica escursione in tipico ambiente di alta montagna, piuttosto aspro e severo, fra vallate di origine glaciale.
  • Diversi saliscendi e il fondo talvolta instabile rendono la progressione faticosa richiedendo un buon grado di allenamento.
  • La presenza di pietraie a tratti instabili, alcuni punti esposti parzialmente attrezzati e i possibili problemi di orientamento in particolare nella zona a monte del Lago del Corbo richiedono esperienza e passo sicuro.
  • Escursione sconsigliata con nebbia e maltempo.
  • Il punto di partenza può essere alzato di alcune decine di metri raggiungendo con l’auto la sommità della diga del Narèt risparmiando qualche minuto e alcune decine di metri di dislivello. In questo caso ci si collegherà all’itinerario descritto attraversando la diga a piedi.
  • Il percorso può essere seguito anche in senso opposto senza particolari differenze.
  • L’escursione non può essere accorciata se non puntando, una volta sulla sponda del Lago del Narèt, direttamente alla dorsale del Sasso Nero e alla Bocchetta del Lago Nero, eliminando il passaggio dal Lago del Corbo. La stessa modifica la si può eseguire per ridurre i problemi di orientamento seguendo, in tal modo, il sentiero maggiormente segnalato.
  • Volendo allungare l’itinerario o utilizzando i mezzi pubblici si può avviare l’escursione da Robiei (necessario utilizzare la funivia per salire e scendere con attenzione agli orari delle corse oppure programmare la suddivisione dell’itinerario in un trekking di due giorni). Alternativa da due giorni anche la partenza dalla Val Bedretto.

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