Punta Lungin e Balma da Rodoretto

Punta Lungin e Balma da Rodoretto

Panoramica e impegnativa escursione che raggiunge la Punta Lungin partendo da Rodoretto seguendo all’andata l’erbosa cresta compresa fra il Colle della Balma e il Colle di Serrevecchio. Ritorno passando dall’affascinante piccola borgata di Balma.

Punta Lungin Vallone di Rodoretto
Sulla vetta di Punta Lungin

La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


DESCRIZIONE:

Scatto alcune foto alle case di Rodoretto (q. 1425 m.).
Le strette e poche viuzze sono percorribili solo a piedi. Presso la vecchia scuola, l’ultima del vallone a chiudere nel 1972, è ospitato il Museo di Rodoretto che illustra il lavoro e la vita montanara.
Un ragazzo mi chiede informazioni sul giro che avrò in programma e cosa mi abbia condotto in quell’angolo di Piemonte.
Questo fa già capire che non mi trovo esattamente in una località turistica.
Mi conferma che l’escursione che punto a fare è bella e non difficilissima. Non so se facesse parte del Soccorso Alpino locale la cui sede dista 20 metri da dove ci troviamo. A fianco c’è un Posto Tappa della Grande Traversata delle Alpi (GTA), itinerario frequentato soprattutto dagli stranieri.

Rodoretto
Murales a Rodoretto

Guardando il fondo della valle la mia meta, Punta Lungin, emerge lontana all’orizzonte.

Mi accorgo subito che molte indicazioni riportano il nome delle località in patois, la lingua locale. Mi trovo in terra valdese, area di tradizioni e forte senso di identità.

Poco lontano dalla chiesa cattolica (c’è anche il Tempio Valdese) parte il sentiero per Bounous (Eibounou in lingua locale) che inizialmente coincide con la GTA e il percorso “Lou Viôl dë Valter”.

Ripidamente mi porto sulla stradina in ghiaia di accesso a Bounous. Svolto a destra e in pochi minuti sono nella borgata.
Una signora e 3 cani mi danno il benvenuto.
Aggirate le case abbandono la GTA diretta a Sërvélh (Serrevecchio) e svolto a sinistra in direzione di Fetulà e salgo deciso.
Tratti prativi si alternano ad altri nel bosco.
La traccia passa da una parte all’altra di un filo posticcio che funge da recinto. I segnavia non sono frequenti e a volte l’erba rende il percorso non troppo visibile.
Ogni tanto mi fermo ad ammirare il panorama sulla valle.

Rodoretto Punta Lungin
Rodoretto e l’omonimo vallone

Supero Ciamp d’Armand e continuo a salire senza respiro tralasciando un’altra traccia diretta al Col de Sërvélh.
Giungo così ad incrociare il sentiero 231 (nessuna numerazione presente) in località Lou bric da pin, vicino alla sommità della dorsale.

Svolto a sinistra in direzione Fetulà.
Il sentiero si mantiene presso la cresta sul versante di Rodoretto.
In un paio di punti sono presenti delle catene ad aiutare nell’ascesa e, nel secondo tratto attrezzato, a rassicurare chi ha timore della leggera esposizione presente.
Continuo a salire lungo lo stretto sentiero rimanendo per lo più all’interno del bosco.

Raggiunto un bivio a sinistra in discesa per Rodoretto (Raoudouret) cammino diritto verso un punto panoramico con ampia vista sulla valle e le montagne circostanti.
Alla deviazione precedente ho abbandonato il percorso “Lou Viôl dë Valter” e con lui i ben visibili segnavia bianco-rossi. Da questo punto sono presenti solo radi e sbiaditi segni azzurri.

Procedo oltre il punto panoramico aggirando quasi in piano la cima del Fetulà e raggiungendo così una sella.

Senza considerare qualunque traccia alternativa mi mantengo sulla dorsale, ancora piuttosto ampia e con bella vista su entrambi i versanti. Pervengo così al roccioso cucuzzoletto del Monte Truscera (Trousië – q. 2185 m.).

Monte Truscera Vallone Rodoretto
Monte Truscera

Il panorama è molto ampio. Verso sud spunta anche la cima del Monviso.
Sopra di me roteano due belle aquile che poi si allontanano in direzione opposta.

Aquila
Un’aquila sopra la cresta del Monte Truscera
Monviso
Zoom sul Monviso

Con un leggero saliscendi procedo sempre sul filo di cresta che via via si fa più stretto e roccioso.
Con un breve sforzo e un minimo uso delle mani salgo sul Clot di Mouton (q. 2295 m.).
Da una parte la vista spazia sul Vallone di Rodoretto, dall’altro verso l’Alpe di Salza.

Clot de Mouton cresta colle Balma
Vista dal Clot di Mouton con, sullo sfondo, Punta Lungin e il Monte Pignerol

Proseguo ancora lungo il crinale poi le difficoltà aumentano e il passo rallenta. Considerando la lunghezza dell’escursione in programma decido quindi di scendere alcuni metri lungo il ripido pendio e raggiungere una traccia che rimane sul versante sud.

Lo stretto percorso taglia il ripido pendio erboso (40/50°) affacciato sul Vallone di Rodoretto.
Si nota benissimo la via in cui passerò al ritorno con le case di Balma e, più lontano, la Bergeria Balma.

Vallone di Rodoretto Balma Punta Lungin
La testata del Vallone di Rodoretto chiuso da Punta Vergia

Le tracce sono comunque molteplici e io ne seguo una che non riporta più le leggere indicazioni azzurre ma non mi preoccupo in quanto segue la direzione prefissata, Colle della Balma, procedendo parallelamente alla cresta solo qualche metro più in basso.  
La giornata è splendida, le nuvole pochissime. Nella nebbia sarebbe stato decisamente più problematico.

Raggiungo infine il sentiero proveniente dalla Bergeria Balma con cui salgo pochi metri fino al Colle della Balma (q. 2453 m.).

Colle Balma Alpe Salza
Colle della Balma con vista verso l’Alpe di Salza

Dopo una breve pausa, riprendo a camminare in direzione del Colle Valletta tagliando il pendio del Monte Pignerol.
Stavolta la traccia è una e quasi sempre ben evidente.

Scendo in un avvallamento presso cui è presente una copiosa sorgente.
Sullo sfondo il Colle Valletta e Punta Lungin.

Colle Valletta Punta Lungin
Salendo a Colle Valletta con Punta Lungin sulla sinistra

Man mano che salgo il fondo del sentiero si fa più pietroso.

Giungo a Colle Valletta (q. 2685 m.), porta di collegamento con la Valle Troncea e all’omonimo Parco Naturale.
A nord il Monte Pignerol, a sud Punta Lungin. Entrambi raggiungibili con un tracciato per esperti anche se arrivare alla sommità del primo sembra più difficoltoso, almeno da quaggiù.
Mi trovo in un ambiente solitario di grande suggestione.

Valle Troncea Colle Valletta
L’alta Valle Troncea

Inizio la risalita verso Punta Lungin. Non c’è sentiero. Si sale fra detriti con qualche ometto di pietra ad indicare una possibile via.
L’ascesa è ripida ma non impegnativa.
Un’altra aquila vola alta nel cielo.

Monte Pignerol Colle Valletta
Colle Valletta e il Monte Pignerol

Le ultime decine di metri richiedono invece un po’ di attenzione.
Si traversano delle placche rocciose inclinate verso la Val Troncea.

Un omino di pietra segnala la vetta (q. 2921 m.) posta su di un’affilata cresta orizzontale.
Da quassù posso ammirare tutto il percorso effettuato finora. Di fronte a me il monte Barifreddo (q. 3030 m.). Lontano emergono anche vette francesi. Spettacolare!

Punta Lungin Monte Barifreddo
Il Monte Barifreddo visto da Punta Lungin

Ritorno sui miei passi fino al Colle della Balma da cui seguo in discesa a destra il sentiero 213.

Lo stretto tracciato perde quota velocemente con numerosi tornanti.
Avvicinandomi al fondo della valletta il pendio erboso lascia spazio alla tipica vegetazione da zona umida.
Attraverso il fosso e, dopo un tratto pianeggiante o in leggera salita, riprendo a scendere verso la Bergeria Balma.

Arrivando presso un altro fosso una traccia prosegue verso sinistra diretta verso Balma. Io invece guado il corso d’acqua e risalgo alcuni metri fino all’incrocio fra i sentieri 212 e 213 e seguo lo stradello passando vicino alla Bargeria Balma (q. 1882 m.).

Bergeria Balma Vallone di Rodoretto
Bergeria Balma

Procedo comodamente lungo la stradina sterrata e in circa 30’ arrivo al grazioso agglomerato di Balma, alpeggio in cui diverse case sono state ristrutturate e che vede la presenza di una piccola cappella dedicata alla Vergine dei monti e realizzata negli anni ’30 del 1900 per consentire agli abitanti del vallone di partecipare alla Messa festiva.

Balma Vallone di Rodoretto
Balma

L’itinerario procede lungo la stradina in tranquilla discesa a fianco del Rio di Rodoretto superando altre piccole borgate fino alla strada di accesso a Rodoretto che seguo in salita per alcune centinaia di metri fino al punto di partenza.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nell’Agosto 2020
  • Durata* (compreso le soste brevi): 7h45′
  • Tempi progressivi*: Rodoretto – Bivio sentiero da Ciamp d’Armand/231 (40′) – Fetulà (1h10′) – Colle della Balma (3h10′) – Colle Valletta (3h40′) – Punta Lungin (4h15′) – Colle della Balma (5h15′) – Bergeria Balma (6h25′) – Balma (6h55′) – Rodoretto (7h45′)
    *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.
  • Dislivello: +1600 m. / -1600 m.
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Carta escursionistica: Fraternali Editore n. 5 – Val Germanasca-Val Chisone – scala 1:25000
  • Accesso: Da Torino procedere in direzione Pinerolo poi Sestiere. Poco prima di Perosa Argentina svoltare a sinistra in direzione di Prali, superare Perrero e poco oltre “Scopriminiera” svoltare a destra per Rodoretto.
  • Trasporto pubblico: Autobus Sadem da Torino-Pinerolo per Perosa Argentina (linea 275) poi linea 303 per Prali con fermata a Rodoretto Bivio (http://www.sadem.it/it/prodotti/orari.aspx)

COMMENTI E NOTE:

  • Grandioso itinerario lunga una cresta molto panoramica e poco frequentata con ascesa finale ad una cima non difficile.
  • La lunghezza e il dislivello del percorso richiedono un buon allenamento.
  • Seppur il percorso non sia difficile è richiesta un po’ di esperienza, un minimo di capacità di orientamento e passo sicuro.
    I tratti esposti sono molto ridotti ma il pendio piuttosto ripido richiede comunque limitata sofferenza di vertigini.
  • Percorrendo sia all’andata che al ritorno il tratto Colle della Balma-Colle Valletta-Punta Lungin è possibile accorciare notevolmente il percorso scendendo direttamente da Colle della Balma verso l’omonima Bergeria compiendo comunque un’escursione di grande soddisfazione.
  • Durante il ritorno, può convenire evitare di raggiungere la Bergeria Balma e procedere, senza guadare il fosso, lungo il sentiero diretto a Balma.

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