Da Ospitale al Lago Pratignano fra via Romea e Linea Gotica
Escursione ad anello per i sentieri dell’Appennino modenese. Arrivo al Lago Pratignano con partenza da Ospitale percorrendo un tratto della Via Romea e della Linea Gotica.
La traccia è stata rilevata direttamente ma potrebbe presentare imperfezioni e/o inesattezze.
Clicca su “Maggiori informazioni” per più dati (profilo altimetrico compreso) e per scaricare la traccia.
MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE:
Giornata coperta oggi.
Abbiamo pensato ad un’escursione che rimanga lontana dalle quote più alte per non trovarci in mezzo alle nuvole.
La partenza avviene da Ospitale (q. 935 m.).
Nel parcheggio davanti alla chiesa la nostra è l’unica auto. Nella borgata non si vede nessuno, tutto sembra essere chiuso. Non solo l’Albergo Nuovo che nuovo non è ed ha terminato l’attività molti anni fa.
La via più veloce per raggiungere il Lago Pratignano è il sentiero 409 ma noi optiamo per un anello più lungo ed alternativo.
Imbocchiamo il sentiero 411 che qui corrisponde all’antica Via Romea, tracciato del VIII secolo che originariamente collegava i due monasteri di Fanano e Nonantola, realizzati a metà 700.
La strada divenne poi un importante collegamento fra l’Europa centrale e Roma.
Vennero di seguito costruite altre strutture per il soccorso di viandanti, pellegrini ed eserciti tra cui l’ospizio di Ospitale da cui la località prese il nome e di cui si ha la prima menzione nel 1225.
La mulattiera scende velocemente nel bosco fino al corso del Torrente Ospitale. Lo attraversiamo tramite un ponte di legno poi risaliamo il versante opposto raggiungendo La Sega (q. 845 m.).
In questa località sono state ritrovate antiche incisioni su lavagne di pietra.
Percorriamo pochi metri della strada asfaltata di accesso alla borgata poi svoltiamo a destra su mulattiera.
Cartelli metallici della Via Romea Nonantolana ci indicano la via.
Il tracciato percorre trasversalmente il versante occidentale del Cinghio di Mezzogiorno.
Superiamo un paio di piccoli guadi.
In corrispondenza di una staccionata il sentiero 411 inizia a scendere a sinistra ma noi procediamo diritti verso un gruppo di case in rovina seguendo l’indicazione “Caselle” presente su di una pietra.
Siamo in località Piaggie.
Ci addentriamo fra i ruderi costeggiandone i muri. Un vecchio segnavia CAI indica il precedente tracciato del sentiero 411.
Continuiamo sempre diritto su traccia non manutenuta dal CAI.
Ogni tanto è presente un bollino bianco-rosso.
Un altro guado (q. 821 m.). L’abbondante acqua di questo periodo ha reso il piccolo fosso un po’ insidioso da superare.
Una salitella ci porta ad incrociare il sentiero 407. A sinistra si scenderebbe verso Caselle e Fanano. Noi svoltiamo a destra risalendo l’impluvio.
Un traverso ci porta a raggiungere una dorsale.
Ora faggi e abeti occupano tutta la zona ma persistono testimonianze di vita passata: un vecchio fabbricato in sasso parzialmente sepolto dalla terra, un muro a secco ricoperto dal muschio.
Risaliamo faticosamente il pendio fino a quando il sentiero non si trasforma in ampia mulattiera e la boscaglia si dirada.
Guadagniamo ancora un centinaio di metri di quota giungendo nell’ampio spazio occupato dal Lago Pratignano (q. 1307 m.).
Si tratta di un lago-torbiera che ha avuto origine dallo sdoppiamento del crinale in conseguenza ad un terremoto.
L’occhio dell’esperto può riconoscere in estate la presenza di una rara pianta carnivora, la Drosera Rotundifolia, mentre in autunno e primavera sono presenti numerose varietà di uccelli migratori.
Evitiamo le diramazioni che portano a nord (segnavia 401-403-405) e costeggiamo il lago lungo la sponda occidentale (segnavia 401-409) in direzione del Passo della Riva e Lago Scaffaiolo.
Purtroppo le nuvole occludono la vista del Corno alle Scale (q. 1944 m.) e rendono i colori molto spenti.
La troppa acqua ha invaso il tracciato così siamo costretti a risalire qualche metro la sponda cercando di farci spazio fra i fitti alberi.
Al termine del lago inizia un’ampia prateria.
I cinghiali hanno banchettato a lungo rivoltando molti metri di prato.
Il tracciato prosegue comodo.
Al bivio fra i sentieri 401 e 409 tralasciamo quest’ultimo che ci riporterebbe direttamente e ripidamente ad Ospitale e proseguiamo diritto in direzione del Lago Scaffaiolo raggiungendo senza fatica il crinale dei “Monti della Riva” fra le provincie di Modena e Bologna.
Siamo in una delle aree in cui passava la cosiddetta Linea Gotica e non lontani dai luoghi che furono teatro nel 1945 dell’operazione “Riva Ridge”.
Il sentiero segue la dorsale.
Oltre la valle del Dardagna si nota il Santuario di Madonna dell’Acero. Dalla cima della Serra dei Baichetti (q. 1510 m.) normalmente si vedrebbero Monte Nuda e Corno alle Scale a sud-est, il Monte Spigolino a sud e Cima Tauffi ad ovest.
Oggi ci dobbiamo accontentare della vista sulle valli circostanti.
Inoltrandoci nella faggeta scendiamo al Passo della Riva (q. 1454 m.) dove abbandoniamo il crinale diretto al Monte Spigolino deviando sul sentiero 445.
Superato un primo tratto un po’ sconnesso arriviamo all’incrocio con il sentiero 411 (Via Romea).
Lo seguiamo in discesa (direzione Ospitale).
Sempre seguendo i segnavia bianchi e rossi superiamo un guado, un incrocio con un pilastrino votivo e un ponte sul Rio Ospitale.
La mulattiera prosegue delimitata da vecchi muretti di sasso.
Arriviamo alla borgata di Casa Cecchino. Sono presenti fabbricati costruiti oltre 200 anni fa dotati di comignoli tondi tipici di questa vallata e di quella adiacente del Dardagna.
Un bel sorso d’acqua fresca alla fontana e ripartiamo.
A Ca’ Pallai incontriamo un’anziana signora che vive in loco e con cui ci fermiamo un po’ a chiacchierare mentre il suo cane ci abbaia.
Percorriamo un tratto di strada asfaltata. Alcuni fabbricati presentano dipinti ai muri esterni.
Le ultime centinaia di metri le percorriamo sulla mulattiera che taglia il percorso stradale riportandoci davanti alla chiesa di Ospitale.
Intanto inizia a piovere.
Come stamattina non un’anima viva.
DATI ITINERARIO:
- Escursione effettuata nel Dicembre 2019
- Durata*: 5h20′ (compreso brevi pause)
- Tempi progressivi*: Ospitale – Piaggie (1h00′) – Lago Pratignano (2h35′) – Bivio sentieri 401/409 (3h10′) – Passo della Riva (3h55′) – Incrocio sentieri 411/445 (4h10′) – Ospitale (5h20′).
- *I tempi inseriti corrispondono a quanto da me impiegato e sono puramente indicativi.
- Dislivello: +800 m./ -800 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
- Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
- Accesso: Da Modena o Bologna seguire per Vignola, Marano sul Panaro poi Fanano. All’ingresso del paese svoltare a sinistra per Ospitale.
- Trasporti pubblici: Autobus Seta fino a Fanano proveniente da Vignola (Mo) o Porretta Terme (Bo) collegate a Modena o Bologna con bus (https://www.setaweb.it/) o treno.
COMMENTI E NOTE:
- Il tracciato si sviluppa per la maggior parte nel bosco e potrebbe essere ideale percorrerlo in autunno per godere dei colori più belli.
Seppure sia di difficoltà Escursionistica non bisogna sottovalutare la mancanza dei classici segnavia CAI nel tratto fra Piaggie e il sentiero 407. La traccia è comunque visibile e sono presenti alcuni bolli che ne contrassegnano il percorso.
Percorribile anche in senso opposto ma, in questo caso, bisogna tener conto di aver ancora un po’ di energie da spendere nell’ultimo tratto. molto panoramico.
Nel senso descritto la parte più ripida, corrispondente al sentiero 407, viene affrontata in salita.
Nell’escursione descritta i fossi guadati avevano una portata maggiore rispetto alla media. - Pur riducendo l’interesse del percorso è possibile dimezzare la lunghezza del percorso salendo o scendendo tramite il sentiero 409 che collega direttamente Ospitale al Lago Pratignano.
Altre escursioni pubblicate in zona:
- Corno alle Scale: dai Balzi al Lago Scaffaiolo
- Cascate del Dardagna, Lago Pratignano e Linea Gotica da Farnè
- Fra le Cascate del Dardagna e il Monte Nuda
Hai mai effettuato questo percorso?
Vuoi qualche informazione in più oppure vuoi segnalare, aggiungere o correggere qualcosa?
Ti invito a commentare o a contattarmi!