Cima Carega e Rifugio Fraccaroli dal Rifugio Revolto

Cima Carega e Rifugio Fraccaroli dal Rifugio Revolto

Percorso ad anello con partenza dal Rifugio Revolto per seguire una delle vie più semplici per accedere a Cima Carega e al Rifugio Fraccaroli.

Cima Carega Rifugio Fraccaroli
Il Rifugio Fraccaroli e Cima Carega

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Dal Rifugio Revolto si imbocca l’ampio tracciato 186 salendo al Rifugio Passo Pertica.
Continuando lungo la strada militare (segnavia 109), si risale la vallata tagliando la montagna piuttosto scoscesa, a tratti verticale.

Passati a mezzacosta sopra il bell’altopiano in cui si trova la malga Campobrun e poco prima di giungere al Rifugio Scalorbi, si devia sul sentiero 192 risalendo l’erboso Vallone di Campobrun.

Raggiunta Bocchetta Mosca la visuale spazia verso Monte Cornetto e Pasubio.
Risalendo il pendio tramite il tracciato 157 si perviene al Rifugio Fraccaroli da cui si sale in pochissimi minuti, per traccia libera su terreno roccioso, alla croce posta su Cima Carega da cui si può godere di una splendida vista a 360°.

Il ritorno avviene lungo il medesimo percorso dell’andata fino a Bocchetta Mosca per poi proseguire lungo l’ex strada militare fino al Rifugio Scalorbi.
Procedendo poi sul tracciato 185 raggiungiamo la Malga Campobrun ancora attiva nel periodo estivo.
Il tracciato, per un poco, continua comodo al centro della valletta che, in un secondo tempo, diviene più selvaggia e ripida.
Con sassoso sentiero maggiormente impegnativo si arriva al bivio fra i percorsi 185 e 190 e, utilizzando quest’ultimo, si sale faticosamente al Rifugio Revolto.

Cima Carega panorama
Cima Carega, panorama verso nord-ovest

DESCRIZIONE COMPLETA:

Arriviamo in auto al parcheggio del Rifugio Revolto (q. 1336 m.) posto nell’omonima valle ancora in territorio veneto ma a pochi metri dal confine con il Trentino.
La giornata è serena e così dovrebbe rimanere tutto il giorno.

Ci incamminiamo passando davanti al rifugio.

Rifugio Revolto
Rifugio Revolto

Giusto sotto la chiesetta dedicata alle vittime della montagna, imbocchiamo l’ampio tracciato 186 che sale al Rifugio Passo Pertica entrando nella trentina Riserva Naturale di Campobrun.

Rifugio Revolto chiesetta
La chiesetta presso il Rifugio Revolto

Raggiungiamo l’ex strada militare proveniente dal Rifugio Revolto in corrispondenza di un tornante.
Un crocifisso al bordo della strada è dedicato a Don Domenico Mercante, parroco di Giazza, giustiziato il 27 aprile del 1945 dai tedeschi in ritirata, insieme ad un soldato sudtirolese che si era rifiutato di eseguire gli ordini.
Splendida la visuale sul sottostante vallone, sull’intaglio di Passo Pertica, sul Cengio di Pertica, Costa Media e fino alla zona di Campobrun.

Passo Pertica Campobrun
Vista verso il Cengio di Pertica e Cima Madonnina

Proseguiamo comodamente lungo la strada sterrata arrivando al Rifugio Passo Pertica, luogo d’incontro di diversi tracciati e punto panoramico sulla Val di Ronchi.

Sempre utilizzando la strada (segnavia 109), continuiamo a risalire la vallata tagliando la montagna piuttosto scoscesa, a tratti verticale.
Ove possibile sfruttiamo il sentiero che taglia i tornanti.

Rifugio Revolto Campobrun Carega
In salita verso Campobrun

In più occasioni abbiamo modo di apprezzare le capacità ingegneristiche di chi ha realizzato il tracciato. Non manca nemmeno una breve galleria.

galleria strada militare rifugio passo pertica scalorbi
Galleria lungo l’ex strada militare

Procediamo a mezzacosta sopra il bell’altopiano in cui si trova la malga Campobrun.

Appena 5’ prima di raggiungere il Rifugio Scalorbi, deviamo sul sentiero 192, coincidente con l’itinerario europeo E5, diretto al Rifugio Fraccaroli e risaliamo l’erboso Vallone di Campobrun punteggiato da pini mughi e qualche roccia.

Vallone Campobrun Carega
Il Vallone Campobrun

Oltrepassiamo la deviazione per la Ferrata Campalani continuando a guadagnare quota in uno splendido ambiente e, finalmente, appare Cima Carega.

Cima Carega Vallone Campobrun
Cima Carega dal sentiero 192

Un ampio tratto sassoso ci porta a Bocchetta Mosca (q. 2030 m.) dove il tracciato 192 si innesta sul percorso 157.
La Bocchetta è sovrastata da Cima Mosca e si affaccia sul Vajo dei Colori, finestra verso Monte Cornetto e Pasubio e percorso da un sentiero alpinistico.

Bocchetta Mosca Pasubio Monte Cornetto
Pasubio e Monte Cornetto da Bocchetta Mosca

Al posto della strada, risaliamo il pendio utilizzando il ripido sentiero che ne evita i numerosi tornanti.
Più volte la traccia si affaccia sul baratro che precipita verso nord-est regalando ulteriori bellissimi punti panoramici.

Rientriamo sul tracciato realizzato dai militari presso il terz’ultimo tornante dove una sfinge realizzata con blocchi di pietra sembra fare da guardiano alla parte superiore della valle.

Rifugio Fraccaroli Cima Carega sfinge
La Sfinge verso il Rifugio Fraccaroli e Cima Carega

Siamo ormai sotto la sommità di Cima Carega.
Ne attraversiamo la dorsale meridionale che la collega alla Costa Media e ci troviamo in faccia il Rifugio Fraccaroli (q. 2239 m.) che raggiungiamo velocemente.

Per traccia libera su terreno roccioso, in pochissimi minuti saliamo alla croce posta su Cima Carega (q. 2259 m.).
La visuale a 360° è fantastica e merita la fatica per arrivare qui.

Rifugio Fraccaroli e Cima Caregaa
Il Rifugio Fraccaroli da Cima Carega

Torniamo al rifugio sul retro del quale si ci affaccia verso il grande altopiano dei Monti Lessini e, più lontano, il Monte Baldo.
Non mancano nemmeno alcune testimonianze della Grande Guerra come un rotolo di filo spinato arrugginito.

Riprendiamo a scendere utilizzando l’ex strada militare (segnavia 157) che, con numerosi tornanti, ci riporta a Bocchetta Mosca.

Carega Bocchetta e Cima Mosca
Bocchetta e Cima Mosca

Stavolta ci manteniamo sul tracciato 157 che procede pressoché in piano sotto Cima Mosca e poi fino al bivio con il sentiero 109 (q. 1985 m.).
Abbandoniamo il sentiero 157 che sale alla Bocchetta dei Fondi e con il 109 tagliamo il versante occidentale del Monte Obante scendendo fino al Rifugio Scalorbi (q. 1767 m.).

Cima Carega Bocchetta Fondi
Il bivio sotto Bocchetta dei Fondi
Carega Rifugio Scalorbi
Rifugio Scalorbi

Evitando di collegarci al vicinissimo percorso dell’andata, imbocchiamo il sentiero 185 con cui raggiungiamo la Malga Campobrun ancora attiva nel periodo estivo.
Presso i fabbricati c’è una pozza d’acqua su cui si specchiano i rilievi circostanti.  

Carega Alpe Campobrun
La pozza dell’Alpe Campobrun

Il tracciato, per un po’, continua comodo al centro della valletta.
Quando questa diviene più selvaggia e ripida, camminiamo tagliando il versante sinistro orografico.
Sovrastato da alte pareti rocciose, il sassoso sentiero si fa un po’ più impegnativo e richiede maggiore attenzione.

Carega sentiero 185
Lungo il sentiero 185

Arrivati al bivio fra i percorsi 185 e 190 (q. 1255 m. circa), procediamo su quest’ultimo in direzione del Rifugio Revolto che raggiungiamo dopo una faticosa salita.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nell’Ottobre 2018
  • Durata*: 5h35′
  • Tempi progressivi*: Rifugio Revolto – Rifugio Passo Pertica (30′) – bivio tracciati 109/192 (1h15′) – Bocchetta Mosca (1h55′) – Rifugio Fraccaroli (2h35′) – Cima Carega (2h40′) – Rifugio Fraccaroli (2h45′) – Bocchetta Mosca (3h15′) – Rifugio Scalorbi (4h15′) – Bivio sentieri 185/190 (5h15′) – Rifugio Revolto (5h35′)
  • *I tempi inseriti corrispondono a quanto riportato nella segnaletica presente sul posto e sono puramente indicativi.
  • Dislivello: +1050 m./ -1050 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: Tabacco n. 56 – Piccole Dolomiti-Pasubio – 1:25000; Sezioni Vicentine del CAI – sentieri Pasubio Carega – 1:25000
  • Accesso: Provenendo da Verona (autostrada A4 uscita Verona Est poi seguire la direzione Vicenza) o da Vicenza (autostrada A4 uscita Soave-San Bonifacio poi seguire la direzione Verona) raggiungere Caldiero e svoltare in direzione di Illasi e Giazza che si superano. Proseguire sempre lungo la strada principale fino al Rifugio Revolto.
  • Trasporti pubblici: Autobus ATV da Verona fino a Giazza (Linea 121) (https://www.atv.verona.it/orari_linee_bus_extraurbani).
    Da Giazza proseguire a piedi lungo il sentiero 185 in direzione del Rifugio Scalorbi fino agli Orti Forestali poi sentiero 186, al ritorno si può seguire direttamente il sentiero 185 senza salire con il 190 al Rifugio Revolto. E’ necessario fare tappa in uno dei numerosi rifugi che si incontrano lungo il percorso.

COMMENTI E NOTE:

  • Itinerario di grande fascino con molti punti panoramici attraversando differenti ambienti e testimonianze belliche.
  • Il percorso non presenta difficoltà particolari ma può essere semplificato utilizzando sia a salire che a scendere l’ex strada militare Rifugio Revolto-Rifugio Passo Pertica-Rifugio Scalorbi-Bocchetta Mosca-Rifugio Fraccaroli.
  • L’unica porzione con minima esposizione, non adatta solo a chi abbia estremamente paura del vuoto, è il tratto del sentiero 185 al di sotto della Malga Campobrun.
  • Volendo accorciare un poco il percorso, passata una galleria sulla strada militare (segnavia 109) si devia a sinistra in salita lungo il sentiero 108B che raggiunge il Rifugio Fraccaroli passando dal Vallone della Teleferica. Eventualmente, al ritorno, da Bocchetta Mosca si può poi scendere al Rifugio Scalorbi per il Vallone di Campobrun (sentiero 192).

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4 Replies to “Cima Carega e Rifugio Fraccaroli dal Rifugio Revolto”

  1. Ciao. Grazie dell itinerario molto dettagliato.
    Hai per caso informazioni sulla percorribilità al momento ?
    Sentiero schianti dalla tempesta vaia?
    Grazie.
    Ciao

    1. Ciao, il consiglio per avere informazioni puntuali sullo stato dei sentieri (discorso valido ovunque) è contattare il più vicino rifugio della zona.

    1. Attualmente la parte superiore vede la presenza di neve con forte possibilità di ghiaccio. Avendo la necessaria esperienza, il percorso si può fare ma utilizzando adeguata attrezzatura invernale (ramponi). E quando parlo di ramponi non intendo i ramponcini (vedi Ramponi contro Ramponciniin proposito)!!!

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