Monte Pizzocolo e Rifugio Pirlo per il Sentiero delle Creste

Monte Pizzocolo e Rifugio Pirlo per il Sentiero delle Creste

Un tratto del Sentiero delle Creste (partenza da Ortello) con la super-panoramica ascesa al Monte Pizzocolo per la cresta sud per poi continuare fino al Rifugio Pirlo.

Monte Pizzocolo bandiera
Sulla vetta del Monte Pizzocolo con il lago di Garda sullo sfondo

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Partenza da Ortello dove si imbocca il sentiero 287 (Sentiero delle Cresta – SDC) salendo fino a superare gli accessi al Casale Pedretti.
Con un lungo traverso si arriva alla cresta sud del Monte Pizzocolo da cui si gode una bellissima vista sul Lago di Garda.
Su percorso roccioso e sconnesso, costantemente panoramico, si risalgono faticosamente 700 metri di dislivello utilizzando le mani come appoggio e, in un paio di punti, per superare in arrampicata dei salti rocciosi. Un breve passaggio in diagonale è fornito di catena.
Raggiunta la vetta la vista è a 360°.

Il percorso diviene ora facile. Si passa subito davanti ad una piccola chiesetta e al Bivacco Due Aceri poi, sempre utilizzando il sentiero 287, si aggirano le pendici meridionali del Dosso Le Prade.
Al bivio con il sentiero 287F (Sentiero delle Trincee) lo si segue in ripida discesa fino al Passo di Spino (a cui si può accedere ugualmente con il più semplice sentiero 287) presso il quale si trova anche l’Osservatorio Ornitologico Regionale Antonio Duse.

Prevalentemente in piano, prima sul tracciato 287 poi con il 288, si perviene al Rifugio Pirlo allo Spino, ottimo luogo per una pausa.
Ritornati al Passo di Spino, si devia ora su stradello forestale (segnavia 280).
Inizialmente in saliscendi poi in più decisa discesa si perviene alla località Pirello.
Seguendo ora il tracciato 206 si perde quota fino alla chiesetta di Sant’Urbano poi a Ortello.

prealpi gardesane tramonto
Tramonto presso il Pirello

DESCRIZIONE COMPLETA:

Risalita la piccola stradina che da Sanico conduce a Sant’Urbano, parcheggio l’auto in località Ortello (q. 695 m.) nello spazio che fronteggia l’inizio del tracciato 287 (Sentiero delle Creste – SDC).

Indossati gli scarponi comincio a percorrere il tracciato diretto al Monte Pizzocolo. Inizialmente il percorso è ampio.
Seguendo sempre le puntali indicazioni, guadagno quota fino a superare gli accessi al Casale Pedretti per poi compiere un lungo traverso sul versante meridionale del Pizzocolo. Fra la vegetazione appare il luccichio delle acque del Lago di Garda.

Il tracciato diviene sentiero e il pendio molto ripido.
Oltrepassato un ponticello e la falesia “Tre Porcellini”, si apre la bella vista sulla parte meridionale del lago.

Lago di Garda sud
Vista sul lago di Garda meridionale

Avanzo un poco ed ecco apparire anche l’aguzzo Monte Castello di Gaino, la catena del Baldo imbiancata e l’Altissimo di Nago oltre ad un’altra fetta del Garda.
La brezza che scende da nord ha spazzato le nubi dei giorni precedenti e oggi è una giornata molto limpida, priva della foschia che spesso copre il lago, ideale per godere dei meravigliosi panorami che la zona offre.

Raggiunta a quota 858 metri la cresta sud, inizio a puntare la vetta del Pizzocolo posta 700 metri più in alto (sentiero 287, SDC).

Monte Castello di Gaino
Il Monte Castello di Gaino con alle spalle il Monte Baldo

La risalita è molto ripida. Un fondo di calcare compatto si alterna ai classici, piccoli sassi.
La vegetazione presente non impedisce una visuale sempre superba e continuo a fermarmi e a guardarmi indietro per gustarmela.

Nei punti più sconnessi o erti mi aiuto con l’appoggio delle mani per garantirmi un più semplice equilibrio.
I frequenti segnavia indicano costantemente il percorso più semplice.

Passo a fianco ad un paio di capre che mi guardano senza muoversi di un metro.

Pizzocolo capra
Una salita “da capre”

Dopo un tratto in facile arrampicata giungo al bivio con il sentiero 287D (q. 1049 m.) utilizzato da chi provenga da Ortello di sopra per ridurre un poco la fatica.

sentiero delle creste 287 Pizzocolo
Tratto di arrampicata lungo il sentiero 287

Continuo l’ascesa lungo la cresta, sempre faticosamente.
Ancora un breve tratto in arrampicata.

Un esile breve traverso su roccia (presenza di catena) mi sposta sul versante occidentale della dorsale.
Salgo ora zigzagando fra gli alberi cresciuti tra la roccia fino a riguadagnare la cresta.

catena sentiero delle creste 287 Pizzocolo
Tratto attrezzato lungo l’ascesa alla vetta

Verso la sommità il crinale si addolcisce e amplia. Fanno la comparsa anche spazi erbosi ma ancora non sono cessati i tratti un po’ più impegnativi.

sentiero 287 Pizzocolo
Nella parte terminale della salita alla vetta
Cresta sud Monte Pizzocolo
Uno sguardo sulla cresta sud appena percorsa

Supero il punto d’incontro con l’impercettibile traccia che risale la cresta sud-est e arrivo presso il faro eolico-solare, punto in cui la visuale sul Lago di Garda è più estesa.

Continuo alcune decine di metri giungendo sulla vetta del Monte Pizzocolo (q. 1581 m.).

Monte Pizzocolo vetta
La vetta del Monte Pizzocolo

La vista tutto intorno è superlativa: le Orobie, il gruppo dell’Adamello-Presanella, il gruppo del Brenta e le prealpi ledresi, la catena Monte Stivo-Bondone e il Lagorai, oltre alle montagne che circondano il Benaco. In basso, verso nord, si notano le acque del lago artificiale di Valvestino.

Adamello Presanella
Zoom sul Gruppo dell’Adamello-Presanella

Pochi metri sotto la cima si trova una chiesetta e, non molto più in basso, il Bivacco Due Aceri, utile ricovero sempre aperto.

Monte Pizzocolo croce
Monte Pizzocolo: croce e tetto della chiesetta
Bivacco Due Aceri
Bivacco Due Aceri

Passo a fianco di entrambi e, sempre con il tracciato 287, pervengo ad una sella con una piccola pozza (q. 1462 m.) presso cui si trova il bivio con il sentiero 211 che sale da Malga Valle e Ortello di sopra.

Procedo verso Le Merle rimanendo prevalentemente in piano aggirando così le pendici meridionali del Dosso Le Prade.

Oltrepasso il bivio con il sentiero TM19 mentre all’orizzonte noto il Rifugio Pirlo ai piedi del Monte Spino.

Monte Spino
Vista verso Monte Spino

Al bivio con il percorso 223 (q. 1345 m.) mi si presenta un’altra possibilità di tornare al punto di partenza.
Continuo, invece, verso il Passo di Spino e, non molti minuti dopo, mi trovo all’ennesima biforcazione. Sia il più comodo tracciato 287 che il sentiero 287F (Sentiero delle Trincee) portano al passo.
Seguo quest’ultimo che procede molto ripido sempre lungo la boscosa dorsale. Il percorso non è sempre evidente.
Nella discesa incontro i resti della terza linea difensiva realizzata durante la Prima Guerra Mondiale, come indica la denominazione di questo sentiero.

sentiero 287F delle trincee
I resti di una trincea

Eccomi al Passo di Spino (q. 1160 m.), presso il quale si trova anche l’Osservatorio Ornitologico Regionale Antonio Duse. Posizionato fra la Val di Sur e la Valle d’Archesane, è un importante crocevia di itinerari tra cui l’Alta Via n. 10 delle Dolomiti (Garda-Brenta) che collega il Garda bresciano con Bolzano.
Qui tornerò più tardi. Adesso voglio raggiungere il vicino Rifugio Pirlo allo Spino, ottimo luogo per una pausa.

Imbocco lo stradello per il rifugio (segnavia 280-287), visibile non troppo lontano.

Rifugio Pirlo allo Spino
Vista sul Rifugio Pirlo allo Spino

Supero l’Osservatorio e l’area dedicata alla cattura degli uccelli con alte e finissime reti che permettono di non recare alcun danno agli animali.
Ancora si vede un angolo del Garda sotto lo scosceso versante settentrionale del Pizzocolo.

Sempre seguendo le numerose indicazioni, prima con il segnavia 287 poi il 288, giungo in pochi minuti al Rifugio Giorgio Pirlo allo Spino(q. 1165 m.).

Rifugio Pirlo allo Spino esterno
Rifugio Pirlo allo Spino

Dedicato ad un Tenente Medico locale deceduto in Grecia durante i combattimenti e dotato di numerosi posti letto, costituisce un valido appoggio per le escursioni della zona. La sala da pranzo, nei giorni di chiusura, diventa il cosiddetto “locale invernale”.
Presso la bandiera del rifugio ha termine la Ferrata denominata appunto “Spigolo della Bandiera”.

La luce solare inizia ad abbassarsi in questa giornata novembrina e la distanza dall’auto è molta. Seppure le difficoltà siano terminate e potrò procedere velocemente, è assolutamente ora di abbandonare questo luogo.

Ritornato così al Passo di Spino, imbocco lo stradello forestale verso il Pirello (segnavia 280) che procede in saliscendi.

Passo di Spino
Passo di Spino

Senza cambiare direzione, oltrepasso i bivi prima con il sentiero 201D poi con il tracciato 280A e infine quello per il Campo Volo (località Paolona, q. 1115 m.) per poi uscire un poco dal bosco e poter godere ancora di qualche bella vista sul lago e del cielo che ha oramai assunto i colori del tramonto.

In discesa arrivo al Pirello (q. 1012 m.), punto accessibile alle auto che salgono da Gardone via San Michele.
Qui abbandono il tracciato 280 e l’Alta Via n. 10 per proseguire sul percorso 206 verso Ortello. Ancora scorci di lago.

Lago di Garda
Uno scorcio del Lago di Garda con Punta San Vigilio
Lago di Garda Rocca di Manerba
Vista verso la Rocca di Manerba

Giusto uno o due minuti dopo, seguendo i segnavia bianco-rossi, devio in discesa su di un più stretto tracciato.

Superati in sequenza una cascatella, una sbarra e un guado, il percorso ritorna strada dal fondo in ghiaia e, evitando le deviazioni, in 10/15’ mi trovo alla chiesetta di Sant’Urbano (q. 876 m.), ultimo punto accessibile alle auto (consigliato 4WD) provenienti da Toscolano e Sanico.

Sant'Urbano Pizzocolo
La chiesetta di Sant’Urbano

Senza mai abbandonare la stradina principale (segnavia 206), in parte cementata e in parte sterrata, giungo al bivio di Ortello di Sopra (q. 759 m.), da cui proviene il facile percorso che scende dal Pizzocolo passando per Malga Valle, e a Cà de Camù (q. 719 m.) dove torno a collegarmi al Sentiero delle Creste. Sempre lungo la strada in 10’ mi trovo nuovamente a Ortello.

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Novembre 2021
  • Durata*: 5h50′
  • Tempi progressivi*: Ortello – inizio Cresta Sud (40′) – Monte Pizzocolo (2h30′) – Passo di Spino (3h40′) – Rifugio Pirlo (3h50′) – Passo di Spino (4h00′) – Pirello (4h40′) – Sant’Urbano (5h10′) – Ortello (5h50′)
  • *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco.
  • Dislivello: +1050 m./ -1050 m.
  • Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
  • Carta escursionistica: Tabacco Editore n. 078 – Garda Occidentale-Salò-Val Sabbia-L. d’Idro – 1:25000
  • Accesso: Da Brescia (uscita autostradale Brescia Est) percorrere la S.S. 45bis, oltrepassare Salò e procedere in direzione di Riva del Garda fino a Maderno dove, appena prima del ponte sul Torrente Toscolano, si svolta a sinistra per Maclino e poi Sanico in centro al quale si devia ancora a sinistra per Sant’Urbano-Rif. Pirlo salendo per stretta stradina, inizialmente asfaltata poi prevalentemente con fondo in cemento e sterrato, fino ad Ortello, punto di partenza del sentiero 287, dove diverse auto possono parcheggiare nello spazio a fianco della strada;
    da Verona procedere verso Brescia (uscita autostradale Desenzano) e proseguire verso Salò (S.P. 572) presso il quale si ci innesta nella S.S. 45bis (Gardesana Occidentale) con la quale, in direzione di Riva del Garda, si arriva a Maderno e si procede come sopra indicato;
    da Trento raggiungere Riva del Garda poi seguire la S.S. 45bis verso Salò e, arrivati a Toscolano superare l’omonimo torrente e deviare a destra per Maclino e poi Sanico per poi procedere come sopra descritto.
  • Trasporti pubblici: Da Brescia bus Arriva fino a Toscolano-Maderno, fermata presso il Torrente Toscolano/Municipio (linea S202 Brescia-Salò-Gargnano-Riva d. G.) poi è necessario salire a piedi (circa 650 metri di dislivello da aggiungere) (https://brescia.arriva.it/area/garda-e-valle-sabbia/)

COMMENTI E NOTE:

  • Escursione che, compiuta in una giornata limpida, offre il meglio grazie alla splendida vista sul lago e l’ampio panorama che si può godere dalla vetta.
  • La salita per la cresta sud, riservata ad escursionisti esperti, è impegnativa e presenta alcuni brevi tratti di facile arrampicata (I grado). La discesa per il sentiero 287F è molto ripida e non sempre evidente e segnalata (al momento della pubblicazione di questo articolo i segnavia bianco-rossi sono presenti solamente nella parte inferiore mentre la restante sezione è indicata con più saltuari e sbiaditi segni rossi).
  • Non sono presenti tratti particolarmente esposti ma solo pochi punti, fra il punto di partenza e la cima del Pizzocolo, in cui si traversa un pendio particolarmente ripido. In particolare in un punto in cui la traccia su roccia è molto esile, una catena di alcuni metri fornisce maggiore sicurezza.
  • Sconsiglio di percorrere l’itinerario in senso opposto dovendo affrontare in discesa la cresta sud del Pizzocolo e avendo tutta una lunga prima parte in salita su noioso stradello, più consigliabile al ritorno, quando si è maggiormente affaticati.
  • E’ possibile ridurre il percorso in più punti ma, per lo più, evitando di raggiungere il Rifugio Pirlo. In questo caso, le alternative migliori si hanno deviando dal sentiero 287 con il tracciato 223, raggiungendo così Sant’Urbano, oppure con il sentiero 211 che scende a Ortello di sopra.
  • Chi volesse un percorso più semplice (difficoltà Escursionistica) per raggiungere la vetta del Monte Pizzocolo, al posto del sentiero 287, può seguire il meno panoramico percorso 211 da Ortello di sopra passando da Malga Valle.
  • Per verificare la percorribilità dei sentieri si può controllare l’apposito spazio nel sito del CAI Salò

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