COME NASCONO LE MIE ESCURSIONI: DALLA CARTA ALLA REALTA’

COME NASCONO LE MIE ESCURSIONI: DALLA CARTA ALLA REALTA’


Il presente articolo non è una guida su come debbano essere organizzate le escursioni ma solo la personale “costruzione” di un percorso, dalla progettazione a casa all’effettiva realizzazione sul posto.


Quando vado a fare un’escursione, non vado allo sbaraglio ma, preventivamente, dedico un po’ di tempo allo studio della medesima. Tanto meno conosciuta sarà l’area in cui ho pensato di andare, tanto più accurata sarà la ricerca e farà riferimento ai passaggi sotto descritti.

  • La mia preparazione di un itinerario avviene, almeno in una fase iniziale, completamente sulla carta. E’ lì che trovo un’eventuale meta e studio un possibile percorso considerando lunghezza, dislivello e ipotizzandone la durata.
    Premetto di essere in possesso di un corposo numero di carte escursionistiche (al 99% in scala 1:25000) a copertura di gran parte del territorio montuoso del nord Italia (Alpi e Appennino settentrionale) e di avere buone capacità di lettura delle medesime.
  • Per le zone a me sconosciute posso integrare con delle ricerche sul web di eventuali informazioni utili come bellezza, difficoltà, eventuali tempistiche, caratteristiche varie e quant’altro non possa essere ricavato dalla lettura della carta escursionistica.
  • Ricavato un percorso di massima, studio le eventuali varianti che possono allungare o ridurre il tracciato, semplificarlo o renderlo più impegnativo, più o meno interessante.

Tutto questo per non trovarmi completamente impreparato in caso di necessità o qualsiasi altro motivo.

Adesso è il turno di mettere in pratica quanto preparato e “tirare fuori dal cassetto” il percorso adatto per la giornata in cui ho previsto di infilarmi gli scarponi.

IMPORTANTE: io non voglio raggiungere una meta, la vorrei raggiungere!

Il condizionale è d’obbligo perché sono molte le variabili che potrebbero farmi modificare in corso d’opera il tracciato previsto (condizioni meteorologiche, stanchezza, durata effettiva, diversi interessi sopravvenuti sul momento, errori grossolani presenti nella carta, ecc.) e, in questo caso, può far comodo essersi preparati un piano di riserva.

Il discorso vale, forse anche di più, quando si è in un gruppo, magari eterogeneo, in cui lo stato fisico può essere notevolmente differente fra i partecipanti all’escursione. In tal caso tutto deve essere basato sulle persone meno preparate.

  • Uno o due giorni prima decido, in modo teoricamente definitivo, la meta e il percorso.
  • La variabile principale è determinata dalle previsioni meteo. Se posso evitare la pioggia, la evito. Se tira vento forte è più sicuro, e personalmente piacevole, non trovarmi su di una cresta. E così via.
    Non è un obbligo camminare con il sole ma lo preferisco (credo sia normale!). Amo guardarmi intorno e fare foto.
  • Un altro fattore di scelta è la presenza di neve o ghiaccio: i versanti rivolti a settentrione risultano più “a rischio” ma anche percorsi nel bosco possono presentare delle pericolose colate di ghiaccio se le temperature fossero molto basse (si può risolvere con l’uso dei ramponi, basta averli però).
  • Se la località dell’escursione dovrà essere vicino casa (che per me equivale a 1h20’/1h45’ per raggiungere l’alto Appennino modenese o reggiano) le opzioni saranno più limitate (vetta o lago, bosco o alta quota, ecc.) ma, quando risulta possibile, scelgo fra Appennino o Alpi e non scarto nemmeno la costa ligure.
  • Sul web valuto almeno un paio di siti di previsioni meteo di cui uno è sempre quello regionale/locale (Centro Meteo Ligure, Arpa Piemonte, Centro Funzionale Valle d’Aosta, Arpa Lombardia, Meteo Trentino, Meteo Alto Adige, Arpa Veneto, Arpa Friuli Venezia Giulia, Arpa Emilia-Romagna o Emiliameteo, Lamma Rete Toscana o Meteo Apuane sono alcuni esempi).
  • Per controllare l’eventuale presenza di neve, guardo le webcam delle possibili aree in cui ho intenzione di andare facendo attenzione alla quota e ai versanti inquadrati. Possibilmente seguo l’evoluzione per più giorni nel caso ci fossero state delle nevicate recenti.
    Anche i bollettini valanghe normalmente indicano la quota neve anche se tendono a generalizzare per settori. Sono, invece, fondamentali in caso di attività invernale ma non è un argomento che tratto nel sito.

Sembra un lavoro infinito ma non lo è.
Certo l’esperienza aiuta molto e tutto diventa anche un piacere.

Bene, è arrivato il momento di passare alla pratica. Si parte!
(Considero solo il caso in cui sia io a decidere in tutto e per tutto!)

  • Già durante il viaggio oppure al parcheggio posso farmi un’idea se le previsioni siano più o meno confermate.
    Se proprio le condizioni non fossero quelle aspettate, posso valutare una modifica anche totale! Più volte mi è capitato di vedere già da lontano come la zona in cui avevo previsto l’escursione fosse immersa nel maltempo mentre a pochi km di distanza si poteva godere di uno splendido sole (situazione anche frequente presso il crinale appenninico o le creste di confine in generale). Controllare le previsioni di entrambi i versanti limita al massimo le sorprese.
  • Nella maggior parte dei casi tutto è confermato e parto tranquillo per la mia escursione pronto, come ho scritto in precedenza, a modifiche in itinere se fosse necessario o preferibile.

L’obiettivo è sempre quello di raccogliere la massima soddisfazione dalla giornata all’aria aperta, rigorosamente in sicurezza.


Ricordiamoci che nessuno nasce maestro e le conoscenze si acquisiscono con l’esperienza.
Molte associazioni escursionistiche propongono corsi che possono aiutare a migliorare le proprie abilità nel settore.
Il saper costruirsi un itinerario e metterlo in pratica offre stimoli e soddisfazioni.
E’ comodo (e più sicuro nel caso non si sia molto esperti) cercare un percorso su internet e seguirlo passo passo ma la personalizzazione o la valutazione di un piano B può regalare qualcosa in più.


In questo sito trovi molti itinerari sparsi fra Appennino settentrionale e Alpi e mi piacerebbe fossero uno spunto per costruire un percorso personalizzato, adatto alle proprie esigenze.

Nelle Note presenti nella parte finale di ogni articolo si possono trovare anche eventuali indicazioni per modificare il tragitto descritto.