Monte Giovo dal Lago Santo (anello classico)

Monte Giovo dal Lago Santo (anello classico)

L’itinerario ad anello meno impegnativo, ma sempre panoramico, per raggiungere la vetta del Monte Giovo (partenza dal Lago Santo Modenese).

Monte Giovo croce
Sulla vetta del Monte Giovo

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE


SINTESI DESCRIZIONE:

Dal parcheggio del Lago Santo si sale presso le sponde del grande specchio d’acqua sovrastato dal Monte Giovo.
Percorso il fianco del lago si procede verso il Passo della Boccaia per poi deviare in direzione del Monte Giovo.
Una lunga e faticosa salita permette di guadagnare diverse centinaia di metri di quota mentre il panorama si fa via via più esteso con il lago ai propri piedi.
Raggiunta la cima, a 1991 metri di quota, vale la pena fermarsi a gustarsi la vista che spazia tra l’Appennino e le Alpi Apuane e, quando limpido, sulle Alpi, sul mar Tirreno e Ligure.

Per il ritorno si segue il sentiero 00, che corre lungo lo spartiacque appenninico, fino al Passo della Porticciola dove si rientra completamente in territorio emiliano.
Dopo aver attraversato i Campi di Annibale, si arriva al Passo della Boccaia.
Pochi minuti più tardi si ritorna sul percorso dell’andata e lo si segue fino al punto di partenza.

Monte Nuda
Vista verso il Monte Nuda

DESCRIZIONE COMPLETA:

Parcheggio del Lago Santo Modenese, un comodo punto di partenza già a quota piuttosto elevata (q. 1455 m. circa).
Sulla parte superiore del piazzale asfaltato, imbocco lo stradello sterrato che parte a fianco del Bar Ristorante “Il Cacciatore” e lo seguo, oltrepassando la deviazione per Lago Baccio e Foce a Giovo, fino alle sponde del Lago Santo (q. 1501 m.), a fianco del Rifugio Vittoria.
Il Monte Giovo si erge, maestoso, davanti a me. La cima si trova 500 metri più in alto.

Lago santo monte Giovo
Il lago Santo Modenese sovrastato dal Monte Giovo

Riempite le borracce alla fontana, inizio a seguire verso nord il pedonale lastricato che percorre la sponda orientale del grande bacino d’acqua originato in parte da un ghiacciaio e in parte da una grossa frana.
Passo vicino al Rifugio Marchetti, attualmente chiuso, e, raggiunto il Rifugio Giovo, abbandono la sponda del lago per salire un poco incrociando così la traccia del sentiero 529 che seguo verso nord-ovest (sinistra).

Lago Santo Modenese
Il Lago Santo Modenese

Accompagnato dai segnavia bianco-rossi, procedo nella faggeta iniziando presto a salire in modo deciso.
Il percorso poi riduce la sua pendenza entrando e uscendo dal bosco di faggi e abeti.

Arrivato al bivio con il sentiero 527, lo seguo guadagnando alcune decine di metri di quota fino a giungere sulla dorsale nord del Monte Giovo.
Uscito dal bosco la vista si estende sulla valle del Rio Fontanacce, su quella del Torrente Tagliole e sul Monte Nuda.

Lago Santo Modenese sentiero 527 529
Il bivio fra i sentieri 527 e 529

Continuo incessantemente a salire.
In un passaggio un po’ scosceso il Lago Santo sembra ai miei piedi, 300 metri più in basso.
Intanto il panorama è sempre più ampio.

Lago Santo salendo sul Monte Giovo
Il Lago Santo visto salendo sul Monte Giovo

Poi la cresta si allarga un poco e l’ascesa si fa meno faticosa. Emergono anche le Alpi Apuane.

Ancora una sezione in decisa salita e giungo al bivio con il sentiero 00 poi, velocemente, alla vetta (q. 1991 m.) con la croce metallica alta circa 4 metri realizzata nel 1963, periodo di ultimazione della strada che da Tagliole arriva al Lago Santo. I 180 kg di peso furono portati, con più viaggi, suddivisi negli zaini di circa 40 giovani scout emiliani capitanati da Emilio Ballestri e da Tullio Marchetti, fondatore dello storico rifugio che porta il suo nome.

Monte Giovo e Rondinaio
Verso la cima del monte Giovo con il Rondinaio sullo sfondo

Il panorama che si gode dalla vetta è assolutamente meraviglioso. Una bella fetta di Appennino settentrionale e le Alpi Apuane sono solo una porzione di quanto si può ammirare durante una limpida giornata in cui la vista spazia sulle Alpi, sul mare Tirreno e Ligure.

Alpi Apuane
Le Alpi Apuane settentrionali

Per il ritorno, volendo compiere un anello, seguo una via più lunga ma meno pendente.
Evito così di percorrere l’impegnativa cresta di collegamento con il Monte Rondinaio, ritorno al bivio fra i sentieri 527 e 00 e inizio a scendere lungo quest’ultimo che percorre la dorsale nord-occidentale del Monte Giovo. E’ questa la via di accesso più semplice alla cima della montagna.
Sono sul confine regionale. Alla mia sinistra la Toscana, a destra l’Emilia.

sentiero 527 Monte Giovo
La parte sommitale del sentiero 527

Perdo quota lungo il pendio erboso e mai esposto.
Davanti a me la sagoma piramidale di Cima dell’Omo seguita dalle Cime di Romecchio. Più lontano il Monte Cusna, il gruppo del Monte Prado e la dorsale che scende alla Pania di Corfino dietro cui emergono altre importanti vette dell’Appennino Tosco-Emiliano tra cui l’Alpe di Succiso.

sentiero 00 Cima dell'Omo
Verso il Passo della Porticciola con davanti la Cima dell’Omo

Oltrepasso il bivio con il sentiero 28 per poi arrivare al Passo della Porticciola (q. 1714 m.).

Svolto a sinistra in direzione del Lago Santo (sentiero 529 coincidente con il Sentiero Italia (tappa L16) e l’Alta Via dei Parchi, Grande Escursione Appenninica e Sentiero Europeo E1) compiendo un traverso sotto la dorsale appena percorsa.
Una discesa nel bosco fra qualche roccia mi conduce all’ampio spazio in cui è posta la sorgente delle Fontanacce.

Monte Giovo Campi di Annibale
La dorsale nord-ovest del Monte Giovo

Cammino con dolci saliscendi nello splendido ambiente denominato “Campi di Annibale” caratterizzato da un’estesa prateria con mirtilli e rocce sparse di arenaria, anticamente sede dell’ultimo ghiacciaio del Monte Giovo i cui limiti esterni hanno dato origine alla dorsale su cui sono salito e a quella da cui sono sceso, ben visibili da qua.
Bella la vista sulla vallata del Rio Fontanacce e sul Monte Nuda. Ancora si nota la sagoma del Monte Cimone.

Cima dell'Omo Campi di Annibale
Cima dell’Omo e le Cime di Romecchio visti dai Campi di Annibale

Arrivo all’importante crocevia di sentieri del Passo Boccaia (q. 1574 m.), punto di incontro di 5 tracciati.

Sempre con il sentiero 529, continuo in direzione del Lago Santo e, dopo poco, incontro il sentiero 527 che prima avevo utilizzato per salire sulla vetta del Giovo.

Percorrendo a ritroso il percorso dell’andata, ritorno al Lago Santo e al punto di partenza.

Lungo il sentiero 529
Lungo il sentiero 529

DATI ITINERARIO:

  • Escursione effettuata nel Settembre 2018
  • Durata*: 3h40′
  • Tempi progressivi*: Lago Santo parcheggio – Bivio sentieri 527/529 (40′) – Monte Giovo (1h55′) – Passo della Porticciola (2h35′) – Passo Boccaia (3h15′) – Lago Santo parcheggio (3h40′)
    *I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco integrata, quando assente, da quanto da me impiegato.
  • Dislivello: +600 m./ -600 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Carta escursionistica: CAI Modena – Alto Appennino Modenese 1:25000
  • Accesso: Da Modena seguire per Pavullo nel Frignano poi Lama Mocogno, Riolunato, Pievepelago. Circa 1 km oltre il paese, in direzione del Passo delle Radici, svoltare in direzione del Lago Santo fino al parcheggio (a pagamento).
    Dalla Toscana oltrepassare il Passo dell’Abetone e all’inizio di Pievepelago svoltare in direzione del Passo delle Radici e proseguire come sopra descritto. Provenendo invece dal Passo delle Radici, svoltare circa 1 km prima di Pievepelago per il Lago Santo a seguire come sopra descritto.
    A volte la strada fra Pievepelago e Tagliole è interrotta. In quel caso seguire la strada fra Abetone e Pievepelago fino a Dogana poi svoltare per Lago Santo.
  • Trasporti pubblici: Da Modena collegamento in autobus Seta via Pavullo fino a Dogana, Ponte Modino o Pievepelago (linee 800 e 810).
    Da Pistoia Bus Autolinee Toscane (linea 54) fino a Dogana o Ponte Modino oppure fino ad Abetone con Bus Autolinee Toscane (linea 54) poi Autobus Seta (linea 810) sempre fino a Dogana o Ponte Modino.
    https://www.setaweb.it/mo
    https://www.at-bus.it/it/
    Poi è necessario muoversi a piedi (anche su sentiero) o con mezzo privato.

COMMENTI E NOTE:

  • Fra le varie possibilità per raggiungere la vetta del Monte Giovo, si tratta della salita più frequentata.
    Sia l’ascesa che la discesa sono estremamente panoramiche. Anche l’attraversamento dei Campi di Annibale regala splendidi scorci.
  • L’itinerario non presenta particolari difficoltà per l’escursionista abituato a frequentare la montagna.
    Chi soffre particolarmente il vuoto potrebbe avere dei problemi in un passaggio sul sentiero di salita.
  • Per ridurre la durata del percorso, è necessario salire e scendere per il medesimo tragitto utilizzando il sentiero 527.
  • Il senso di percorrenza dell’itinerario è indifferente.

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