Punta Marguareis da Pian delle Gorre
Spettacolare e impegnativo itinerario per esperti all’interno del Parco del Marguareis che, con un ampio anello, porta da Pian delle Gorre fin sulla Punta Marguareis passando dal Canale dei Torinesi e, al ritorno, dal Rifugio Garelli.

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MAPPA DI LOCALIZZAZIONE
SINTESI DESCRIZIONE
Da Pian delle Gorre si sale alla località Il Saut dove si imbocca il sentiero H1 che, attraverso il bosco, porta al Gias Sottano di Sestrera dove appare una parte della bastionata rocciosa del versante nord del Marguareis.
Si percorre il Vallone del Marguareis, inizialmente ancora nel bosco poi, tra prati e detriti, circondati da un maestoso paesaggio.
Raggiunto il Laghetto del Marguareis si continua un poco lungo il vallone fino a incontrare il “Sentiero Flavio Sordella” (q. 2133 m.) dove si inizia l’ascensione del Canale dei Torinesi.
Ad una prima parte su ripido pendio segue una ferrata suddivisa in due tratti attrezzati con cui si perviene al Colle dei Torinesi.
Collegandosi alla “via normale” proveniente dal Rifugio Don Barbera, si arriva su Punta Marguareis, massima elevazione delle Alpi Liguri e punto estremamente panoramico. La vista si estende dal mar Ligure ad una grande fetta di Alpi.
Ritornati al Colle dei Torinesi, si prosegue in bel saliscendi fino al Colle Palù fra roccette e qualche sezione esposta e attrezzata.
Segue una discesa a tratti decisamente erta con alcuni salti tra le rocce in cui diversi punti sono stati attrezzati.
In prossimità della conca della Piaggia Bella ci si innesta sul sentiero che, faticosamente, conduce al Colle del Pas dove la visuale si apre sull’alta Valle Ellero con il Lago Rataira in primo piano.
Persa quota fino al bel lago su cui si specchiano le cime circostanti, si abbandona il Sentiero Sordella e, con percorso ondulato, si raggiunge il bivio con la GTA (Grande Traversata delle Alpi) tramite la quale si sale a Porta Sestrera per poi scendere alla moderna struttura del Rifugio Garelli.
Il percorso perde quota più o meno costantemente attraverso il Vallone di Sestrera, supera il Gias Soprano di Sestrera poi, attraverso il bosco, perviene al Gias Sottano di Sestriera.
Utilizzando il medesimo itinerario dell’andata, si ritorna al punto di partenza.

DESCRIZIONE COMPLETA
Risalita tutta la valle Pesio, giungo al parcheggio (a pagamento) di Pian delle Gorre (q. 1032 m.), punto terminale della strada.
Il cielo ha da poco iniziato a schiarirsi ma l’escursione che ho in programma sarà molto lunga. Già vedo una porzione del lato settentrionale del massiccio del Marguareis.
Preparo anche l’attrezzatura da ferrata dato che dovrò affrontare il Sentiero Sordella, dedicato agli esperti e parzialmente attrezzato.
Indossati gli scarponi e fatto il pieno di acqua fresca alla fontana, abbandono il parcheggio imboccando lo stradello sterrato che, in salita, si lascia a destra il Rifugio Pian delle Gorre.

Superata una cascatella, abbandono la strada per seguire il più carino e parallelo sentiero che, ugualmente, è diretto verso il Rifugio Garelli e le Cascate del Saut.
Cammino a fianco del torrente fino a risalire allo slargo in cui termina la strada in località Il Saut (il Salto).
Da qui, procedendo per alcuni minuti verso il Gias degli Arpi si può raggiungere la base delle cascate.
Io, invece, imbocco il sentiero H1 iniziando la più faticosa ascesa verso il Laghetto del Marguareis.

Oltrepasso una deviazione per le vicine Cascate del Saut poi quella per il Pian del Creus e, superato un ponticello, mi ritrovo velocemente nell’estesa radura in cui è posto il Gias Sottano di Sestrera (q. 1341 m.). Già vedo una parte della bastionata rocciosa del versante nord del Marguareis.

Qui tornerò più tardi. Adesso inizio un grandioso anello e continuo sempre sul sentiero H1 verso il laghetto.
Attraverso la radura per poi entrare nel bosco di abeti e faggi.
Procedo con a fianco lo spumeggiante corso d’acqua, prima sul versante destro orografico poi su quello sinistro.

Intanto guadagno quota lungo il Vallone del Marguareis. Quando gli alberi lasciano il posto a prati punteggiati da detriti rocciosi, posso ammirare le montagne circostanti.
E man mano che risalgo il vallone la vista si fa sempre più spettacolare.

Supero il bivio con il sentiero H7 (q. 1590 m.) per il Passo del Duca e più su il Gias Soprano del Marguareis.
La salita continua incessante ma la bellezza dell’ambiente che mi circonda fa passare in secondo piano la fatica.

Proseguo avendo costantemente accanto il torrente ed eccomi sulle sponde del Laghetto del Marguareis (q. 1924 m.) sovrastato dall’omonima cima. Il piccolo specchio d’acqua è, ormai, in parte interrato. La mia meta è lassù, 700 metri più in alto.
E’ incredibile e bellissima la muraglia calcarea che mi trovo davanti.

Volendo potrebbe essere questa la meta. Infatti, si potrebbe compiere un anello molto più breve raggiungendo direttamente il Rifugio Garelli.
Continuo la risalita del vallone fino a incontrare il “Sentiero Flavio Sordella” (q. 2133 m.) dove inizio l’ascensione del Canale dei Torinesi.

Il primo tratto è solo ripido, prima su erba poi su detriti franati dai sovrastanti contrafforti rocciosi.
Di seguito il fondo diviene sempre più instabile aumentando ancor di più lo sforzo necessario.
Quando ormai le pareti si fronteggiano vicine dando inizio al canale vero e proprio, il sentiero compie un taglio del medesimo. Il fondo molto mobile richiede attenzione.

Giunto sul lato opposto del canale inizia la prima sezione della ferrata.
Indosso la relativa attrezzatura. Oltre a me, affrontano il tratto attrezzato altre persone. Diciamo che metà opta per non legarsi. La ferrata non è assolutamente difficile però una caduta può risultare fatale in più punti.
Inizialmente il cavo è molto alto. Utile come ausilio mentre si risale ancora il pendio detritico il quale termina contro una parete verticale che rimonto grazie alla presenza di diverse staffe.

Segue un tratto molto inclinato attraverso un canalino.
Fra alcuni passaggi verticali ed altri tagliando la parete termino questo primo spezzone attrezzato.

Continuo la risalita del pendio per poi traversare tutta la montagna.
Procedo in direzione del Colle dei Torinesi e affronto il secondo tratto attrezzato con passaggio a tagliare la ripidissima parete inclinata.
Terminati i cavi il percorso diviene semplice e velocemente raggiungo il Colle (q. 2450 m.).

Seguendo le indicazioni mi muovo verso Punta Marguareis.
Un breve tratto tra roccette poi traverso salendo ad una selletta (q. 2507 m.) in cui incontro il sentiero proveniente dal Rifugio Don Barbera considerato la “via normale” alla vetta ormai ben visibile.

La pendenza non manca ma il sentiero non crea particolari problemi e dopo un’ultima sezione fra i detriti mi trovo presso la croce di vetta (q. 2651 m.) a contemplare un panorama fantastico.
Sono 360 gradi di bellezza, dal mar Ligure ad una grande fetta di Alpi con la pianura Padana oltre la Valle Pesio. Non molto tempo prima ero laggiù, nel vallone!

Tira un forte vento quassù così riparto piuttosto velocemente.
Ripercorro il tracciato appena utilizzato fino al Colle dei Torinesi dove riprendo il Sentiero Sordella dirigendomi verso il Colle del Pas.

La traccia e il pendio presto si fanno più impegnativi. Oltrepasso il Colle dei Savonesi poi mi muovo fra roccette e qualche tratto esposto ed attrezzato.

Raggiunto il Colle Palù, stretto fra le cime Palù e Bozano, si apre la visuale verso la conca della Piaggia Bella e Cima Pian Ballaur.

La discesa richiede attenzione. A tratti è decisamente erta con alcuni salti tra le rocce. Diversi punti sono stati attrezzati con cavo metallico. Compaiono anche alcune staffe.
Quando ormai sono alla conca il sentiero spiana e facilmente giungo a quota 2204 m. dove trovo il percorso che sale al Colle del Pas. Non lontana c’è la rossa sagoma della Capanna Saracco-Volante.

Procedo in salita. Ne ho già affrontata tanta e la fatica per superare i 150 metri di dislivello che mi separano dal passo si fa decisamente sentire.
Giunto al Colle del Pas (traducibile in Colle del Palo, q. 2340 m.) la visuale si apre sull’alta Valle Ellero con il Lago Rataira in primo piano.

Con il sentiero G5/Sordella scendo velocemente al bacino lacustre (q. 2204 m.) dove è radunato un notevole numero di capi di bestiame insieme ad alcuni pastori.
Nonostante il cielo sia ora grigio, i riflessi dei monti sul laghetto rendono il luogo molto affascinante.

Continuo verso la Porta del Marguareis, tralasciando il sentiero per il Rifugio Mondovì.
Poco oltre abbandono il sentiero Sordella proseguendo in direzione della Porta Sestrera e del Rifugio Garelli.
E’ un tratto molto dolce del percorso.
Attraverso la prateria cosparsa di detriti ed alcune aree acquitrinose mentre la coltre nuvolosa si sta abbassando inglobando alcune vette circostanti.

Un saliscendi mi porta a collegarmi al percorso della GTA (Grande Traversata delle Alpi) che utilizzo per salire a Porta Sestrera (q. 2225 m.), sella che divide le alte valli Pesio ed Ellero.

Perdo velocemente quota e, tra le praterie del Pian del Lupo, arrivo al Rifugio Garelli (q. 1970 m.), punto di riferimento nella zona per chi percorra il Giro del Marguareis, la GTA, il Sentiero Italia CAI, la Via Alpina o una più semplice escursione giornaliera da Pian delle Gorre.
Affacciata sullo splendido versante nord del massiccio del Marguareis la moderna struttura è stata realizzata nel 1991 dopo che l’originale punto di appoggio, datato 1950, venne distrutto da un incendio.
Mi fermo un’oretta a fare qualche chiacchiera davanti ad una birra poi riparto. Sono passate ormai tante ore dalla partenza e ho ancora circa 1000 metri di dislivello da perdere.

Procedo in discesa attraverso il Vallone di Sestrera lungo la GTA/sentiero H8 in direzione di Pian delle Gorre, direzione che non abbandonerò più fino al termine dell’escursione.
Supero il Gias Soprano di Sestrera (q. 1842 m.), base tra il 1943 e 1945 del gruppo partigiano denominato “Banda degli Studenti” poi mi inoltro tra la vegetazione arborea.

La discesa non concede sosta salvo in corrispondenza del piccolo ripiano di Pian delle Vipere.
Una volta arrivato al Gias Sottano di Sestrera rientro nel percorso utilizzato all’andata quindi lo seguo passando ancora da Il Saut ritornando poi, velocemente, a Pian delle Gorre.

DATI ITINERARIO
- Escursione effettuata nel Settembre 2024
- Durata*: 9h10′
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Tempi progressivi*: Pian delle Gorre – Il Saut (20′) – Gias Sottano di Sestrera (40′) – Laghetto del Marguareis (2h30′) – inizio Canale dei Torinesi (2h55′) – Colle dei Torinesi (3h55′) – Punta Marguareis (4h25′) – Colle dei Torinesi (4h50′) – Colle del Pas (6h00′) – Rifugio Garelli (7h30′) – Gias Sottano di Sestrera (8h40′) – Il Saut (8h55′) – Pian delle Gorre (9h10′)
*I tempi inseriti sono puramente indicativi e corrispondono a quanto indicato nella segnaletica presente in loco oppure, quando assente, a quanto da me impiegato. - Dislivello: +1900 m./ -1900 m. circa
- Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
- Carta escursionistica: Fraternali n. 16 – Val Vermenagna, Valle Pesio, Alta Valle Ellero, Parco Naturale del Marguareis – 1:25000
- Accesso: Da Cuneo raggiungere Chiusa di Pesio e proseguire lungo tutta la valle fino al termine della strada (Pian delle Gorre); da Savona o Torino raggiungere l’uscita autostradale di Mondovì poi proseguire per Chiusa di Pesio e procedere lungo tutta la valle fino al termine della strada (Pian delle Gorre).
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Trasporti pubblici: Da Cuneo autobus Savgroup (linea 43) fino a Chiusa di Pesio poi Certosa di Pesio da cui sarà necessario proseguire con mezzi privati o a piedi (3 km circa).
https://www.savgroup.it/autolinee.php
COMMENTI E NOTE
- Itinerario di notevole fascino attraverso ambienti maestosi ed estremamente vari nella parte superiore, meno le sezioni nel bosco.
- Percorso, nel suo complesso, riservato agli esperti dotati di passo sicuro e assenza di vertigini in quanto ci sono diversi tratti esposti seppure in gran parte attrezzati. Difficoltoso anche l’attraversamento del Canale dei Torinesi.
- L’escursione, volendola affrontare in giornata, è veramente dura e riservata a persone molto allenate.
Può essere consigliabile suddividere l’itinerario in due/tre giorni facendo tappa al Rifugio Garelli, raggiungibile in una ventina di minuti dal Laghetto del Marguareis, oppure al Rifugio Don Barbera. In quest’ultimo caso, si deve aggiungere ulteriore dislivello. - Volendo ridurre e semplificare drasticamente il percorso, una volta giunti al Laghetto del Marguareis si può raggiungere direttamente il Rifugio Garelli. Altra alternativa, più lunga della precedente ma che anch’essa non raggiunge Punta Marguareis, consiste nell’evitare la salita lungo il Canale dei Torinesi proseguendo, invece, fino a Porta Marguareis e alla zona del Lago Rataira dove ci si collega al percorso descritto.
- Consigliabile la percorrenza nel senso descritto in modo da affrontare in salita il sentiero attrezzato del Canale dei Torinesi e in discesa il tratto boschivo, abbastanza noioso, sotto il rifugio Garelli.
Altre escursioni pubblicate in zona:
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